Joyce, James - Gente di Dublino

Dorylis

Fantastic Member
Considerati tra i capolavori della letteratura del Novecento, questi quindici racconti - terminati nel 1906 ma pubblicati soltanto nel 1914 perchè per la loro audacia e realismo gli editori li rifiutarono - compongono un mosaico unitario che rappresenta le tappe fondamentali della vita umana: l'infanzia, l'adolescenza, la maturità, la vecchiaia, la morte. Fa da cornice a queste vicende la magica capitale d'Irlanda, Dublino, con la sua aria vecchiotta, le birrerie fumose, il vento freddo che spazza le strade, i suoi bizzarri abitanti. Una città che, agli occhi e al cuore di Joyce, è in po' il precipitato di tutte le città occidentali del nostro secolo.

Un libro al tempo stesso semplice e ricco di significati che mostra l'umanità in tutti i suoi aspetti. Consigliato!
 
Ultima modifica di un moderatore:
Non l'ho mai letto, nonostante mi abbia tentato. Però ho chiesto il parere di alcuni che l'hanno letto, e ho sentito molti pareri discordanti. Voi che mi dite?
 

Alfredo_Colitto

scrittore
Per me i racconti di Gente di Dublino e il romanzo Dedalus sono le cose più belle che Joyce abbia scritto. Veri capolavori. Poi si è lasciato prendere dalla fissa di scrivere "il libro dei libri", il romanzo totale, e ha prodotto Ulisse, che è bello ma richiede una discreta fatica (secondo me ingiustificata), e Finnegan's wake, che nel tentativo di contenere tutti i linguaggi, le allusioni, i simboli, i doppi e tripli sensi, alla fine risulta semplicemente illeggibile.
 
Per me gente di dublino è un ottimo libro. Scorrevole (malgrado sia joyce :p ) e critico. Anche l'Ulisse mi è piaciuto e leggendo il commento di Alfredo_Colitto mi è venuta voglia di leggere Dedalus.
 

klosy

Cicciofila Member
Poirot ha scritto:
Non l'ho mai letto, nonostante mi abbia tentato. Però ho chiesto il parere di alcuni che l'hanno letto, e ho sentito molti pareri discordanti. Voi che mi dite?

Gente di Dublino l'ho letto poco tempo fa, quest'estate e, nonostante il tempo a disposizione, ho impiegato una settimana per portarlo a termine.
Motivo?
Inizialmente non l'ho trovato per nulla interessante, e alla fine di ogni racconto mi chiedevo "e quindi?", non capivo il perchè dell'assenza di avvenimenti importanti e degni di essere descritti.
Andando avanti con la lettura ho perlomeno capito (credo) la motivazione di questa scelta, ovvero l'intenzione di raccontare delle storie che possono essere di tutti, o che potevano esserlo a Dublino ai tempi in cui è stato scritto il libro, le storie degli umili che vanno avanti giorno dopo giorno sempre uguali.
Nonostante questo, non è certo il mio libro preferito, evidentemente non apprezzo questa scelta di Joyce e preferisco sognare quando leggo, però l'ultimo racconto (I morti) l'ho trovato molto bello.
 

Masetto

New member
klosy ha scritto:
Inizialmente non l'ho trovato per nulla interessante, e alla fine di ogni racconto mi chiedevo "e quindi?", non capivo il perchè dell'assenza di avvenimenti importanti e degni di essere descritti.
Andando avanti con la lettura ho perlomeno capito (credo) la motivazione di questa scelta, ovvero l'intenzione di raccontare delle storie che possono essere di tutti, o che potevano esserlo a Dublino ai tempi in cui è stato scritto il libro, le storie degli umili che vanno avanti giorno dopo giorno sempre uguali.
Nonostante questo, non è certo il mio libro preferito, evidentemente non apprezzo questa scelta di Joyce e preferisco sognare quando leggo, però l'ultimo racconto (I morti) l'ho trovato molto bello.
Concordo su tutto.

Anch'io mi ci sono annoiato, e l'ho ripreso in mano tre volte prima di finirlo. Alcuni racconti proprio son brutti secondo me, come quello sui partiti irlandesi o Arabia. I morti invece è stupendo.

Ad ogni modo è un libro molto più complesso di quanto sembri a prima vista, perchè diversi racconti sono simbolici. Nel primo per esempio la morte preceduta da paralisi e la simonia del prete alludono alla sclerotizzazione e alla disonestà da cui Joyce vedeva afflitta la Chiesa irlandese del suo tempo. Nel terzo invece mi sono accorto solo alla terza o alla quarta lettura di un elemento apparentemente minimo ma che probabilmente è la chiave per capire il senso del racconto: gli occhi del pazzo che i due ragazzi incontrano alla fine sono verdi come quelli dei marinai che nei sogni del giovane protagonista sono suoi compagni nelle grandi avventure che vorrebbe vivere un giorno. Che dunque questi immaginari eroi di un adolescente prendano poi nella realtà (per via del particolare rivelatore degli occhi verdi) la forma di un pazzo, credo voglia rappresentare il sentimento di delusione che un giovane sognatore (com'era lo stesso Joyce) incontra alle soglie della vita adulta, e che il racconto voglia rappresentare appunto questo sentimento.
 
Ultima modifica:
Sarà perchè amo l'Irlanda e Joyce che questo è uno dei romanzi che preferisco?

Uane Reine....Quando saremo vicini, balleremo leggeri sull'aria di un Reel (non c'entra nulla con Joyce, ma tanto con l'Irlanda)
 

elena

aunt member
gran bel libro.......a me è piaciuta molto la descrizione di quello spaccato di società dell'epoca!!! :wink:
 

mado84

New member
Una serie di racconti davvero belli. sicuramente dei capolavori. molto bella la descrizione della società irlandese in ciuascuna storia
 

Ariel

New member
Finalmente qualcuno che ama l' Irlanda! bravo Decio!! (io ho un associazione di cultura Irish..)

Ma veniamo al libro...i miei racconti preferiti sono THE DEAD e EVELINE

"his soul swooned slowly as he heard the snow falling faintly through the universe and faintly falling, like the descent of their last end, upon all the living and the dead"
(da: "the dead")
 

darida

Well-known member
Belli i racconti di Dublino, certo è di un realismo spietato, poco adatto a chi cerca letture romantiche o che facciano sognare :wink:
 

fenicemidian

Phoenix Member
sarà che sono stata costretta a leggerlo in inglese per la scuola e sono arrivata a detestarlo... ma non ha lasciato veramente nulla in me la lettura di questo romanzo... :?
 

Faskyo

New member
Gente di Dublino l'ho letto poco tempo fa, quest'estate e, nonostante il tempo a disposizione, ho impiegato una settimana per portarlo a termine.
Motivo?
Inizialmente non l'ho trovato per nulla interessante, e alla fine di ogni racconto mi chiedevo "e quindi?", non capivo il perchè dell'assenza di avvenimenti importanti e degni di essere descritti.
Andando avanti con la lettura ho perlomeno capito (credo) la motivazione di questa scelta, ovvero l'intenzione di raccontare delle storie che possono essere di tutti, o che potevano esserlo a Dublino ai tempi in cui è stato scritto il libro, le storie degli umili che vanno avanti giorno dopo giorno sempre uguali.
Nonostante questo, non è certo il mio libro preferito, evidentemente non apprezzo questa scelta di Joyce e preferisco sognare quando leggo, però l'ultimo racconto (I morti) l'ho trovato molto bello.

Leggevo i commenti positivi e pensavo di andare contro corrente, quando invece ho incontrato questo messaggio di klosy, con il quale non posso che essere d'accordo...
capisco gli intenti dell'autore, ma al tempo stesso non mi piace esteticamente il libro...
 
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