Serrano, Marcela - I quaderni del pianto

klosy

Cicciofila Member
Il titolo originale è La llorona, ossia la piagnucolona, e all'inizio del libro è spiegato il perchè.
La llorona era una madre che aveva ammazzato i figli annegandoli nel fiume, e che la notte vagava per il villaggio piangendo per i propri figli.

Si tratta di una leggenda, a cui ripensa la protagonista del libro, una donna di umili origini, che partorisce una bambina.
Dopo pochi giorni, all'spedale le dicono che la bambina è morta e, alla richiesta di vedere il corpicino, le viene risposto che è stato cremato perchè cosi si usa negli ospedali quando il genitore non era presente al momento del decesso.

La donna è sconvolta, e si convince che la sua bimba sia ancora viva, e che sia stata venduta per essere adottata clandestinamente o per il mercato degli organi.

Allora......beh non ve lo racconto, il resto lo lascio a voi.

Impressioni?
All'inizio il libro è molto bello e straziante, poi si perde troppo nei contorni di favoletta e si fa fatica a credere alla storia raccontata, anche se la si presenta come reale o verosimile.
Avrei preferito un finale diverso e soprattutto maggiore attenzione per i dettagli.
 

labonsai

New member
L'ho letto in due giorni, tant'è breve questo romanzo.
L'argomentazione è interessantissima.. il rapimento della neonata, quindi la ricerca e l'addentrarsi in pericolosi ambiti come sono il traffico degli organi e le adozioni illegali. Ma gli eventi sono troppo precipitosi, i personaggi secondo me poco carattterizzati. La Serrano avrebbe sicuramente potuto approfondire tutto ciò in maniera migliore.
Diciamo che per il mio giudizio personale è.. carino, ma non eccezionale.
 

frasquita

New member
un po' off topic

scusate ma posto qui perché non ho trovato il libro in questione della serrano di cui volevo chiedervi lumi...
si chiama 'l'albergo delle donne tristi' e l'ho letto velocemente poco tempo fa.
Bene, che dire? pessimo...
Banale, mal scritto, retorico, lamentoso, con descrizioni da rotocalco femminile degli anni quaranta e dialoghi da letteratura rosa di quart'ordine. Una banalità dopo l'altra, da record.

Insomma.. vi dico solo che alla fine lo leggevo sbellicandomi dalle risate per quanto era stupido e scritto male, l'ho finito solo per gusto della perversione.

Un giudizio così lapidario su un libro non mi ricordo di averlo mai dato, quindi non so... forse ero particolarmente mal disposta? qualcuno ha avuto la sventura di leggerlo? magari l'hanno tradotto coi piedi?

eppure è pubblicato da feltrinelli, non da harmony, boh...
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Un giudizio così lapidario su un libro non mi ricordo di averlo mai dato, quindi non so... forse ero particolarmente mal disposta? qualcuno ha avuto la sventura di leggerlo? magari l'hanno tradotto coi piedi?

eppure è pubblicato da feltrinelli, non da harmony, boh...

Credo semplicemente che non sia il tuo genere. :)
E' vero che a prima vista i libri della Serrano possono sembrare banali, un po' retorici, forse a volte lo sono pure. Però a me lasciano sempre qualcosa, compreso L'albergo delle donne tristi, che ho letto un po' di tempo fa. Trovo che questa scrittrice, pur servendosi di uno stile di scrittura molto semplice, scavi nell'animo femminile in maniera profonda, consentendo ai lettori (soprattutto alle lettrici, suppongo) di cogliere le sfumature nei sentimenti delle protagoniste. Certo è un po' ripetitiva, i suoi libri sono molto simili tra loro, deve proprio piacerti quel genere per approfondirne la conoscenza. Non paragonerei mai i suoi libri ai romanzi Harmony che si limitano a raccontarti la storia puntando solo sulla trama e, quasi sempre, sul lieto fine senza indugiare sulle vicissitudini interiori dei (o delle, giacchè le sue protagoniste sono sempre donne) protagonisti. Ovviamente è solo la mia opinione :D
 
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isola74

Lonely member
La prima parte è decisamente la migliore... la storia ti prende, ti appassiona e scorre via velocemente.
Poi però qualcosa cambia e,secondo me, la fine che l'autrice ha voluto inserire non è all'altezza del resto del libro, quando pensavi di stare leggendo di fatti che accadono realmente alla povera gente dei paesi più poveri, ti ritrovi in un finale irreale e troppo favolistico. Peccato.
Comunque, nel complesso, lo consiglio.
 
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