Campanella, Tommaso - La città del sole

Una città dove vige la meritocrazia. Il più nobile non è colui che ha natali farlocchi, ma colui che impara più arti.
Onde si ridono di noi, che gli artefici appellamo ignobili, e diciamo nobili quelli, che null'arte imparano e stanno oziosi e tengon in ozio e lascivia tanti servitori con roina della republica.”
Meno male che i tempi son cambiati e la vita s’è allungata. Essere vecchio a quarant’anni mi sarebbe dispiaciuto un po’.
Tutta la gioventù serve alli vecchi che passano quarant'anni
Ridono di noi che selezioniamo la razza dei cavalli e dei cani, ma nessuna cura abbiamo della selezione della razza umana.
Il Amore ha cura della generazione, con unir li maschi e le femine in modo che faccin buona razza; e si riden di noi che attendemo alla razza de cani e cavalli, e trascuramo la nostra.
Eugenetica in pectore e nemmeno tanto.
La sodomia è prima ammonita, poi punita con un paio di giorni di gogna, successivamente con l’allontanamento temporaneo dalla città, infine con la pena capitale.

Non è un paradiso questa città, me io proverei a viverci per un po'.
 
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