Beh, minerva mi dispiace saperti in una situazione del genere.
La lettura può essere un buon modo per cercare di evadere dalla realtà, per prendersi una pausa, e a volte ci dà spunti inimmaginabili.
E anche se in certe occasioni costa un po' di sforzo entrare in un mondo diverso, proposto da un libro, di solito ripaga.
Tornando al libro, ho finito il I capitolo.
Hai ragione nel dire che non c'è un personaggio finora in cui immedesimarsi, ma questo per me non è necessariamente un aspetto negativo. Non sempre cerco questo di tipo di esperienza nella lettura. A me piace proprio leggere storie. Ci sono poi personaggi che sento più o meno reali, in cui mi ci ritrovo più o meno, ma per me i personaggi dei libri sono come le persone vere: sono altro da me, non mi devono per forza somigliare, posso provare empatia, posso riconoscermi in certe cose, e, essendo un libro, non è detto nemmeno che devono essere per forza verosimili.
Dunque alla fine del I capitolo abbiamo conosciuto una serie di personaggi tutti abbastanza sopra le righe, da Pedro, alle varie Beppe e Beppine, al dottore e infine Gonzago.
Leggendo le note, ma anche per riminiscenze lontane degli studi del liceo, mi sembra di ravvisare in certe descrizioni e in un certo stile un rimando al Manzoni.
I personaggi come Pedro e Gonzago non sono solo descritti direttamente, ma attraverso quello che altri dicono di loro, attraverso le dicerie che circolano sul loro conto, che sono però sempre dubbie, perchè l'autore le riporta sempre con note che fanno pensare che altri dicono e pensano esattamente il contrario.
Per esempio, Gonzago ci viene presentato attraverso quello che si racconta di lui mentre il dottore raggiunge casa sua insieme a Josè. E in questa camminata il personaggio si delinea in un certo modo, ma i pensieri del dottore fanno intendere che sono esagerazioni, che non è così....
A questo punto come sarà veramente questo Gonzago?
Sarà verò che buttava i gatti dal tetto?
Sarà vero che vessa la povera mamma? o saranno solo le solite gridate che gli uomini fanno alle donne?
Non ci resta che conoscerlo di persona.
Francesca