Petri, Elio - Un tranquillo posto di campagna

ayla

+Dreamer+ Member
TRAMA:
Leonardo è un pittore pop, celebre e pagatissimo, però, da diversi mesi è in crisi creativa e, come se non bastasse, ha un rapporto di amore/odio con la sua compagna che gli fa da manager. Decide di trasferirsi in Veneto dove acquista una vecchia villa abbandonata per dipingere...ma sembra che questa villa sia abitata da un fantasma.

E' un film del '68 indubbiamente molto particolare e originale sia per il modo in cui è stato girato sia per il suo significato: è un film sull'arte e sulla morte dell'arte stessa. Personalmente non so come giudicarlo, l'ho trovato un film complicato e complesso, uno di quelli che vogliono dire molto e alla fine si perdono quasi nelle loro stesse parole. Non ho ben compreso il messaggio, tutto ruota attorno alla mercificazione dell'arte e alla sua rovina? Penso che il regista volesse dire qualcosa di più, ma io non l'ho afferrato. Si fa fatica a distinguere cosa sia reale o meno, il confine tra sanità mentale e ossessione, la storia non è lineare, non è compatta, ogni tanto lo spettatore si perde e questa, per me, non è mai una buona cosa! A tutto questo poi si aggiunge una leggera vena paranormale: fantasmi, presenze, porte che si aprono, muri che cedono e il protagonista che si confonde sempre di più. E io con lui.
Splendido però il montaggio, atipico e surreale, certe inquadrature mi hanno ricordato Lynch.
 
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