L'amor divino ...

Dallolio

New member
Lasciamo stare il concetto di amore intellettuale di Spinoza (a meno che qualcuno non ne voglia parlare).
Ciò che mi piacerebbe approfondire è quel sentimento che nei veri credenti è profondissimo e sconvolgente e che da anni cerco di scandagliare in persone che so essere profondamente spirituali e cioè l'amore vers la divinità.
In questi anni di dialogo e riflessione ho stabilito alcuni punti, e li sottopongo al vostro giudizio:
1) L'amore di dio non è analizzabile perchè è chiaramente trans-categoriale, cioè non utilizza le normali categorie aristoteliche. Ciò comporta che il senso stesso del comprenderlo è mal posto e occorerebbe piuttosto sentirlo.
2) La preghiera è il modo di vivere questo amore in modo pieno e durante la preghiera il soggetto conoscente perde la sua individualità e si confonde nell'abbraccio di Dio, si "india".
3) L'amore per la divinità è molto differente da quello per la persona amata o per i propri genitori, perchè Dio è un "porto sicuro", un "padre incondizionato).
(P.s. sono ateo, ma desidero capire la natura di questo rapporto con la divinità da parte dei credenti)
 

Valentina Bellucci

La Collezionista di Sogni
Lasciamo stare il concetto di amore intellettuale di Spinoza (a meno che qualcuno non ne voglia parlare).
Ciò che mi piacerebbe approfondire è quel sentimento che nei veri credenti è profondissimo e sconvolgente e che da anni cerco di scandagliare in persone che so essere profondamente spirituali e cioè l'amore vers la divinità.
In questi anni di dialogo e riflessione ho stabilito alcuni punti, e li sottopongo al vostro giudizio:

1) L'amore di dio non è analizzabile perchè è chiaramente trans-categoriale, cioè non utilizza le normali categorie aristoteliche. Ciò comporta che il senso stesso del comprenderlo è mal posto e occorerebbe piuttosto sentirlo.

2) La preghiera è il modo di vivere questo amore in modo pieno e durante la preghiera il soggetto conoscente perde la sua individualità e si confonde nell'abbraccio di Dio, si "india".

3) L'amore per la divinità è molto differente da quello per la persona amata o per i propri genitori, perchè Dio è un "porto sicuro", un "padre incondizionato).
(P.s. sono ateo, ma desidero capire la natura di questo rapporto con la divinità da parte dei credenti)


Ciao Dallolio :D
mi spiace ma devo contraddire ogni cosa che hai detto.... :mrgreen:

Punto 1)
L'amore NON si analizza.
(Se un Dio esistesse si offenderebbe a sentir parlare così. Almeno prova a metterti nei suoi panni: io mi offenderei se qualcuno non credesse nel mio amore.
Faccio un esempio: un figlio nel grembo materno, tu non lo vedi, e nei primi mesi non lo senti nemmeno, eppure lo ami)
Per amare non è necessaria una controprova. E l'amore di Dio è come l'amore che la madre dona al figlio già dai primi attimi in cui è stato concepito.

Punto 2)
La preghiera NON è il modo di vivere questo amore. La preghiera è solo un modo di "parlare" a Dio".
L'amore va dimostrato, come tutte le cose del resto... non con la preghiera, non con le parole, ma con gli atti.
(E' inutile dire: ti amo, alla propria donna o al proprio uomo, con tutto il sentimento e la passione possibili, se poi, giorno per giorno non lo dimostriamo.)

Punto 3)
Non è affatto differente. E non perché è un "porto sicuro" o meno.
E' amore incondizionato per entrambi i casi.
Quando si ama, si ama e basta.



Pensa a questa frase:

"Guarda il cielo, le sue nuvole, i suoi colori così accesi, le sue notti così stellate. La sua pioggia rilassante.
Il profumo dell'erba, un battito d'ali.
Il respiro dell'aria.
E ti accorgerai che Dio è lì, appena dietro la siepe."

E tieni a mente che in questa frase Dio non rappresenta la divinità in se stessa.
 

Valentina Bellucci

La Collezionista di Sogni
Perdonate se scrivo sotto al mio stesso post, ma ho una cosa importante da farvi vedere :D


E' un video che mi passò qualche mese fa un amico (ateo) su facebook.

Mi disse: guarda questo video, è bellissimo...


 

Dallolio

New member
Il tuo discorso è bello e interessante, tuttavia devo dire che non concordo con il paragone della maternità, perchè la madre ama il figlio in quanto ne sente l'esistenza in modo certo, essendo dentro di lei e agitandosi dentro di lei, mentre il credente non potrà avere mai un simile grado di certezza, e quindi non vedo come potrà amarlo nello stesso modo (è possibile amare ciò di cui in fondo non posso avere certezza?)
Il video è molto suggestivo =)
 

Valentina Bellucci

La Collezionista di Sogni
Non posso dirti: sì, Dio esiste. Perché non ne sono sicura. Se voglio posso crederci, ma non posso convincere altri di questa cosa.
Però l'amore esiste. Lo vedi ovunque.
E' a questo che si riferisce l'amore detto anche universale.
I libri ci insegnano che Dio è amore. Se questo sia vero o meno non sta a me deciderlo. Però posso assicurarti che chi davvero ama Dio, prima di Lui ama se stesso e gli altri. Perché in fondo Dio è in ognuno di noi. Questo volevo dirti con quello che avevo scritto.
 

velmez

Active member
dunque a me sembra invece che tu abbia fatto più o meno centro... ho conosciuto poche persone che ritengo davvero spirituali, una l'ho incontrata proprio l'altro giorno!
premetto che io non mi sento in alcun modo legata ad una religione (dissento completamente dal video che ha postato Valentina, tanto è vero che il mio motto è sempre stato: Se Dio esistesse dovrebbe vergognarsi - frase rubata da Benni)
Comunque credo che la religiosità sia più una cosa individuale, un sentirsi uniti alla natura e sicuri interiormente... la preghiera è un mezzo di comunicazione che può avvenire con le parole con i gesti o con il silenzio...
la mia spiritualità nasce da me e riotorna in me, non credo in un Dio razionale e mi sembra assurdo e paradossale pensarlo o solo concepirlo...

non so quanto ti sia d'aiuto, comunque l'altro giorno su una spiaggia per nudisti a Creta ho ocnosciuto George, un uomo di una sessantina d'anni che faceva tai chi sulla spiaggia... ci ha raccontato che sono 10 anni che lui viaggia a piedi per visitare i quattro luoghi della cristianità: ora era in viaggio per gerusalemme... mi è sembrata la persona più in pace con se stessa che abbia mia visto. Per quel poco che l'ho conosciuto ho desiderato che tutti i cristiani (e i credenti in generale) fossero così!
 

Yamanaka

Space's Skeleton
dunque a me sembra invece che tu abbia fatto più o meno centro... ho conosciuto poche persone che ritengo davvero spirituali, una l'ho incontrata proprio l'altro giorno!
premetto che io non mi sento in alcun modo legata ad una religione (dissento completamente dal video che ha postato Valentina, tanto è vero che il mio motto è sempre stato: Se Dio esistesse dovrebbe vergognarsi - frase rubata da Benni)
Comunque credo che la religiosità sia più una cosa individuale, un sentirsi uniti alla natura e sicuri interiormente... la preghiera è un mezzo di comunicazione che può avvenire con le parole con i gesti o con il silenzio...
la mia spiritualità nasce da me e riotorna in me, non credo in un Dio razionale e mi sembra assurdo e paradossale pensarlo o solo concepirlo...

Questi sono i danni (in buona fede) della scolastica, in particolare di S.Agostino che riteneva il male come semplice mancanza del bene e riteneva Dio una sorta di motore primo. Da qui, la responsabilità del divino sul reale e tutto ciò che ne consegue...

In un libro che ho da poco finito da leggere sulla mistica orientale, il tema è trattato in un modo molto interessante. Vengono presentati due mandala (raffigurazioni sacre a forma circolare), il mandala del Kongokai e il mandala del Taizo (le immagini sono grandi quindi le ho messe linkate).

Il primo è il mandala, cioè la raffigurazione sacra, del mondo dei mutamenti: la conoscenza (ji) e gli stati mentali sussidiari (shinju). Il secondo, detto "mondo dell'utero", invece raffigura la verità (li) e lo stato mentale essenziale (shinno). Fra i due, tuttavia non c'è separazione! Fondamentalmente sono la stessa cosa, perchè la radice perfetta del cosmo ha bisogno, per manifestarsi, del mondo dell'imperfezione, della molteplicità e dei mutamenti. E quindi anche del male (che quindi non è semplice mancanza di bene).

Per questo Dogen, uno dei maestri Zen più importanti, paragona la mente a uno specchio che va costantemente pulito, in modo che possa riflettere correttamente il cosmo.

Il cattolicesimo canonico (al netto delle notevolessime figure di spicco come alcuni mistici, santi e uomini coraggiosi e illuminati) ha sicuramente portato a una frattura e una lacerazione fra mondo perfetto, paradisiaco e il mondo terreno, dominato dal male e dalla sofferenza, volendo erroneamente gettare via la realtà della vita qui-e-ora. Ma una religiosità che escluda la vita, nella sua complessità e anche nei suoi lati più negativi, non può che essere una religiosità vuota, delle forme e dominata dal senso di colpa e del dovere: se la vita fosse davvero così svalutata, che senso avrebbe parlare di vita dopo la morte, ad esempio?

Di fondo molti dei problemi che viviamo oggi sono figli di questa frattura...a dispetto delle apparenze, questa frattura in vari modi vive ancora. Basti pensare all'ossessione per l'apparire contemporanea, che altro non è che una forma inbarbarita di trasfigurazione, e via discorrendo.
 

Dallolio

New member
Non posso dirti: sì, Dio esiste. Perché non ne sono sicura. Se voglio posso crederci, ma non posso convincere altri di questa cosa.
Però l'amore esiste. Lo vedi ovunque.
E' a questo che si riferisce l'amore detto anche universale.
I libri ci insegnano che Dio è amore. Se questo sia vero o meno non sta a me deciderlo. Però posso assicurarti che chi davvero ama Dio, prima di Lui ama se stesso e gli altri. Perché in fondo Dio è in ognuno di noi. Questo volevo dirti con quello che avevo scritto.

Io vedo l'amore ma non vedo Dio... faccio fatica a comprendere come si possa passare dall'amore per gli esseri umani e le cose all'amore per un ente di cui non conosciamo nulla e che "postuliamo" come esistente...
Rileggendo questo tuo intervento mi viene spontanea una domanda: quando affermi che Dio è in ognuno di noi non affermi forse solamente con altri termini che l'amore è potenzialmente dentro ognuno di noi? A questo punto il concetto di Dio non diviene semplicemente un sinonimo del concetto di amore stesso?
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Premetto che non so se credo in Dio.
Essendo troppo razionale,mi sono sempre fatta tante domande e non ho (ancora) avuto il dono della fede "pura e semplice" (quella senza se e senza ma).
Sono stata battezzata e comunicata secondo la religione cattolica,ma ormai da tanti anni non pratico più (la Chiesa- intesa come edificio- mi ha visto solo per i funerali e i matrimoni).
Convivo da quasi 14 anni e non ho alcuna intenzione di sposarmi.
Però...sì,c'è un però...a volte mi trovo a recitare come un mantra le preghiere imparate al catechismo (Ave o Maria e Padre Nostro in primis). Forse non ho neppure il diritto di farlo,ma in momenti di particolare sconforto (e ultimamente sono tanti) vorrei che questo amore divino toccasse anche me.
Per come la vedo io,però,se un Dio esiste deve essere come la Legge,uguale per tutti.
Se lo invocano in mille,Lui deve rispondere a tutti e mille e non solo a qualche prescelto.
Per rispondere intendo che deve aiutare chi ha bisogno del suo conforto e del suo amore.E far sì che le cose da negative diventino positive.
Forse la mia è un'utopia,una pretesa assurda o solo una farneticazione,ma è questo ciò che penso.
Anche io,come Dallolio,sono curiosa di leggere gli interventi dei credenti sul loro rapporto con Dio.
 
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