Le più profonde citazioni sulla morte.

Dallolio

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Potete citare romanzi, poesie, teatro, saggistica...

1) "La meditazione sulla morte è meditazione sulla libertà. Chi ha appreso a morire ha disimparato a servire. Il saper morire ci libera da qualunque sudditanza e costrizione."

Discorsi, Montaigne

2) "Si, passeremo tutti, passeremo di tutto. Non rimarrà nulla di chi ha usato sentimenti e guanti, di chi ha parlato di morte e di politica. Visto che è la stessa luce ad illuminare i volti dei santi e le ghette dei passanti, sarà la stessa mancanza di luce a lasciare nell'oscurità il nulla che rimarrà del fatto che alcuni sono stati santi e altri portatori di ghette. Nel vasto mulinello, come quello delle fogle secche, in cui giace indolente il mondo intero, si equivalgono i regni e le vestite delle sarte, e le trecce delle bambine bionde compiono lo stesso giro della morte degli scettri che hanno rappresentato imperi."

Il libro dell'inquetudine, Pessoa
 

apeschi

Well-known member
Non sara' una descrizione profonda pero' questa di Faber riesce sempre a commuovermi.


Lascia che sia fiorito, Signore, il suo sentiero
quando a Te la sua anima e al mondo la sua pelle
dovrà riconsegnare, quando verrà al Tuo cielo
laddove in pieno giorno risplendono le stelle.

Quando attraverserà l'ultimo vecchio ponte
ai suicidi dirà, baciandoli alla fronte:
"Venite in Paradiso, là dove vado io
perché non c'è l'inferno nel mondo del buon Dio".
 

Arlette

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"Il problema più importante, quello della morte, è trattato sempre e solo da incompetenti. Non conosciamo il parere di nessun esperto".
(Francesco Burdin)
 

SALLY

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La vita è piacevole. La morte è pacifica. E' la transizione che crea dei problemi. Isaac Asimov :mrgreen:
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
[h=4]Appena adolescente, la prospettiva della morte mi gettava nell'angoscia; per sfuggirvi mi precipitavo al bordello o invocavo gli angeli. Ma, con l'età, ci si abitua ai propri terrori, non si fa più niente per liberarsene, ci si imborghesisce nell'Abisso. E se ci fu un tempo in cui invidiavo quei monaci egiziani che scavavano le loro tombe per versarvi lacrime, oggi scaverei la mia per non lasciarvi cadere altro che cicche.[/h]
E.M.Cioran
 

Dallolio

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[h=4]Appena adolescente, la prospettiva della morte mi gettava nell'angoscia; per sfuggirvi mi precipitavo al bordello o invocavo gli angeli. Ma, con l'età, ci si abitua ai propri terrori, non si fa più niente per liberarsene, ci si imborghesisce nell'Abisso. E se ci fu un tempo in cui invidiavo quei monaci egiziani che scavavano le loro tombe per versarvi lacrime, oggi scaverei la mia per non lasciarvi cadere altro che cicche.[/h]
E.M.Cioran

Stupendo, Like, davvero tanto di capello. Mi dai il riferimento preciso dell'opera?
 

Yamanaka

Space's Skeleton
Non pensavo ci fossero lettori di Cioran qui in giro...
E' un pensatore (non lo definirei filosofo) interessante e molto profondo, anche se non privo di scivoloni e fraintendimenti (in primis quello sulla concetto di nulla).
E' molto bello il suo libro d'interviste, un apolide metafisico, ricco d'aneddoti che fanno capire molto di quello che non traspare dalle opere.

Comunque, per restare in tema:

"Senza vedere il bene e il male, vede con chiarezza il bene e il male, senza fare discriminazioni, è in grado di discriminare bene.
Poggiare i piedi sull'acqua è come poggiarli sulla terra e poggiare i piedi sulla terra è come poggiarli sull'acqua.
Se si raggiunge questa libertà, non ci si preoccuperà più di nessuno al mondo, e si sarà superiori a tutti."
 
La morte è dovunque la stessa. Ma varia la vita, fino al momento della morte. Sulla maschera di un volto spento, cerchiamo le tracce della vita vissuta; non è la morte, che ci fa paura nel volto di un trapassato, ma la vita che lo aveva animato. È quella vita che noi cerchiamo, che tentiamo di visualizzare, quella vita la cui assenza ci riempie di paura.
Yehiel De-Nur, La casa delle bambole, 1955
 

Dallolio

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La morte è dovunque la stessa. Ma varia la vita, fino al momento della morte. Sulla maschera di un volto spento, cerchiamo le tracce della vita vissuta; non è la morte, che ci fa paura nel volto di un trapassato, ma la vita che lo aveva animato. È quella vita che noi cerchiamo, che tentiamo di visualizzare, quella vita la cui assenza ci riempie di paura.
Yehiel De-Nur, La casa delle bambole, 1955

Bella citazione, grazie. I Like.
 
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