45° Minigruppo - Il deserto dei tartari di Dino Buzzati

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Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Ho aperto questo minigruppo per i vari utenti che hanno manifestato la loro intenzione di leggerlo insieme.

Per i nuovi utenti che non hanno mai preso parte ad un minigruppo,ci sono i precedenti mg che vi faranno capire come funziona,anche se non ci sono regole,perchè potete gestirvi liberamente tra di voi il modo e i tempi per leggerlo e commentarlo :MUCCA.

Buona partecipazione :) !
 

bouvard

Well-known member
Ciao, io inizio subito a leggerlo, ma avviso che domani parto per una vacanza:D:D, perciò niente computer, per il commento ci sentiremo a fine vacanza:W, il 2 luglio, buona lettura a tutti:D
 

Jessamine

Well-known member
Io lo inizio appena riesco a procurarmelo in biblioteca, ossia non prima di martedì, poiché il finesettimana e il lunedì è chiusa.
 

francesca

Well-known member
Che libro meraviglioso!!!
Per me legato ad un periodo unico della mia vita.
Lo leggevo di notte mentre allattavo Teresa, la mia prima figlia (ho scoperto poi con la seconda che si può benissimo allattare anche dormendo:D).

Nel silenzio della notte, le avventure (anche se parlare di avventure in un libro come questo è decisamente eccessivo) del tenente Drogo, l'attesa infinita di un evento che spezzi la monotonia e la tensione della fortezza ultimo avamposto della civiltà prima di un deserto infinito da cui ci si aspettano mille insidie suscitavano in me mille riflessioni.

Un libro stupendo, come del resto anche I sessanta racconti e Un amore dello stesso autore.

Non penso di rileggere adesso Il deserto dei tartari, ma vi seguirò con attenzione.

Buona lettura

Francesca
 

velmez

Active member
Io l'ho iniziato settimana scorsa e mi aggiungo ai commenti volentieri, un attimo che riordino le idee!
 

velmez

Active member
Dunque sono arrivata al capitolo XVI

Innanzitutto sono piacevolmente colpita dallo stile di Buzzati: scorrevole, semplice ma con una terminologia non banale. Si adegua perfettamente al clima del romanzo.
La sensazione generale è che non siano tanto importanti i fatti, ma piuttosto i non fatti. Innanzitutto c'è una netta distinzione tra i soldati che non vedono l'ora di andarsene da un luogo tanto desolato e coloro che ("inspiegabilmente") hanno deciso di rimanere lì. Giovanni Drogo si sposta imprevedibilmente dal primo gruppo all'altro e qui si può dire che inizia il vero racconto dell'attesa.
Durante l'attesa si perfezionano i riti, si oltrepassano le percezioni comuni e le azioni (e non azioni) acquistano maggior significato...
La narrazione si sta facendo molto interessante e sono davvero curiosa di vedere cosa accadrà (o non accadrà:wink:)
 

lemmi

New member
Capitolo VI

"Dietro quel fiume - dirà la gente - ancora dieci chilometri e sarai arrivato. invece non è mai finita, le giornate si fanno sempre più brevi, i compagni di viaggio più radi, alle finestre stanno apatiche figure pallide che scuotono il capo.
Fino a che Drogo rimarrà completamente solo e all'orizzonte ecco la striscia di uno smisurato mare immobile, colore di piombo. Ormai sarà stanco. Le case lungo la via avranno quasi tutte le finestre chiuse e le rare persone visibili gli risponderanno con un gesto sconsolato: il buono era indietro, molto indietro e lui ci era passato davanti senza sapere. Oh, è troppo tardi ormai per ritornare..."


premettendo che il libro sta volgendo un pò lentamente, forse perchè non sono in grado di inquadrare correttamente il protagonista...devo dire che a volte anche io mi sento un pò così...proprio come descritto...
 

velmez

Active member
Spoiler

Ho trovato davvero significato il capitolo sulla morte di Angustina. Questa eterna speranza, questa ostinazione di andare avanti, non arrendersi... il coraggio di questi uomini che scelgono la via meno avvincente perchè si aspettano che i loro sforzi verranno ripagati... mi sembra rientrare tutto in una visione pessimistica, ma di una bellezza struggente!
 

lemmi

New member
...ragazzi, ma quanto è inquietante questo libro!!!!:paura:

...io, stanotte mi sono sognata DROGO!!! :?? managgia!!!!!!!!!
 

lemmi

New member
Cpitolo XIV - breve stralcio

“Fidarsi! Oh, lui vorrebbe bene non potersi fidare, per questo ha speso la vita, pochi anni gli rimangono ancora e se questa non è la volta buona tutto probabilmente è esaurito. Non è la paura che lo attarda, non è il pensiero di poter morire. Non gli passa neppure per la mente. […] La ragione è che Filimore ha aspettato già troppo, e a una certa età sperare costa fatica, non si trova più la fede di quando si aveva venti anni. Troppo tempo egli ha aspettato invano, i suoi occhi hanno letto troppi ordini del giorno, per troppe mattine i suoi occhi hanno visto quella maledetta pianura sempre deserta."


....un'attesa infinita ed un desiderio così grande da renderlo praticamente inconfessabile...


Quanti intimi desideri abitano il nostro cuore ma che, per la loro connaturale bellazza, non riusciamo neanche a dire a noi stessi....! ...per la loro caratteristica primaria di essere "troppo belli per essere veri"...
 

Jessamine

Well-known member
Capitolo v

Sto procedendo un pochino lentamente, perché sto preparando l'ultimo esame della sessione, ma dalla prossima settimana sarò libera, e potrò dedicarmi alla lettura con molta più calma.
Tuttavia, posso dire che mi piace. Non ho letto molto, ma lo stile mi piace molto: è scorrevole, piacevole, ha un bel ritmo.
Anche la trama mi sta appassionando: la Fortezza sta cominciando ad esercitare il suo fascino anche su di me :mrgreen:
 

velmez

Active member
finito - spoiler

l'ho finito domenica. Il finale non me lo aspettavo...
In generale l'ho trovato un gran libro, con i giusti tempi e ritmi. Nella visione che mi ero fatta sarebbe dovuto finire 4 o 5 capitoli prima, senza la guerra finale...
Non voglio dire che sia stato un finale deludente, anzi, il contrario! mi è piaciuto ancor di più!
credo di doverlo metabolizzare ancora qualche giorno prima di dare un giudizio definitivo. Nel frattempo continuerò a seguire i vostri commenti!
 

bouvard

Well-known member
Spoiler

In genere in un libro per appassionare ci devono essere colpi di scena, suspence, azione, invece "Il deserto dei tartari" riesce ad appassionare senza tutto questo, paradossalmente infatti quando arriva l'azione il libro si conclude.
Giovanni Drogo è un giovane di belle speranze, con davanti un futuro che egli prevede fatto di azioni eroiche e grandi gesta. Vive per questo, anzi sacrifica la propria vita in questa attesa. Lui come tanti altri prima di lui. Il futuro appare loro come qualcosa di ancora lontano, sempre lontano, troppo tardi ognuno si rende conto che il futuro era formato da quei giorni che essi hanno sprecato nella sua attesa. Lo aspettavano e non si rendevano conto di viverlo, pensavano e sognavano quello che doveva accadere e non consideravano quello che succedeva. Qualcuno più furbo, o più opportunista se ne accorgeva e riusciva a non farsi prendere nella trappola dell'attesa della Fortezza.
Quando Drogo si rende conto di questa trappola si rende anche conto che la sua vita è già fuggita, mentre lui aspettava, i suoi amici in città hanno vissuto, si sono fatti una posizione, una famiglia, una casa, adesso lui è solo "... Drogo si accorse come gli uomini, per quanto possano volersi bene, rimangono sempre lontani, che se uno soffre, il dolore è completamente suo ..."
Drogo morirà solo, perché di fronte alla gloria, agli onori, non c'è amicizia, non c'è compassione, nè tantomeno altruismo. " ... nulla è più difficile che morire in un paese estraneo ed ignoto, sul generico letto di una locanda, vecchi ed imbruttiti, senza lasciare nessuno al mondo", per questo Drogo cercherà di dare un senso alla sua vita affrontando a testa alta il suo ultimo Nemico.
 
G

giovaneholden

Guest
Uno dei libri che più mi sono piaciuti all'inizio della mia carriera di lettore... mi avete fatto venire voglia di rileggerlo :mrgreen:
 
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