fabiog
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Il libro è un resoconto degli anni sul fronte di guerra dell'Est Europa che Malaparte scrisse tra il 1941 e il 1943 come corrispondente di guerra.
E' un libro composto da vari episodi che Malaparte visse, episodi sia vissuti al fronte sia vissuti nei palazzi del potere nazista e fascista, ma sempre caratterizzati da un profondo senso di morte, una sorta di decadenza che caratterizza tutta l'Europa sotto la guerra.
Sono affreschi splendidi nella loro crudeltà e nel loro realismo, dalla descrizione delle teste di cavallo congelate sul lago Ladoga, dal treno che deportava ebrei in Romania ailla descrizione del ghetto di Varsavia o ad Ante Pavelic che teneva un paniere con dentro occhi umani.
Altrettanto sconvolgenti sono però le descrizioni con i gerarchi del potere, le cene con Hans Frank, governatore di Polonia, o, come negli ultimi capitoli, gli incontri a Roma con Galeazzo Ciano.
Sono incontri anche questi permeati dal senso di morte, i loro protagonisti sono cadaveri che si muovono sul palcoscenico della Storia senza rendersene conto.
Lo stile di Malaparte è uno stile che varia molto tra il poetico e il cinico, unico dubbio che lascia è un eccessivo autocompiacimento nelle sue osservazioni, ma sono in ogni caso osservazioni che lasciano un segno profondo.
Un testo a mio parere interessantissimo sia sotto il profilo storico che letterario.
Una piccola curiosità : la parola Kaputt, dice Malaparte, è una parola che proviene dall'ebraico kopparoth che vuol dire vittima, un titolo sicuramente significativo
E' un libro composto da vari episodi che Malaparte visse, episodi sia vissuti al fronte sia vissuti nei palazzi del potere nazista e fascista, ma sempre caratterizzati da un profondo senso di morte, una sorta di decadenza che caratterizza tutta l'Europa sotto la guerra.
Sono affreschi splendidi nella loro crudeltà e nel loro realismo, dalla descrizione delle teste di cavallo congelate sul lago Ladoga, dal treno che deportava ebrei in Romania ailla descrizione del ghetto di Varsavia o ad Ante Pavelic che teneva un paniere con dentro occhi umani.
Altrettanto sconvolgenti sono però le descrizioni con i gerarchi del potere, le cene con Hans Frank, governatore di Polonia, o, come negli ultimi capitoli, gli incontri a Roma con Galeazzo Ciano.
Sono incontri anche questi permeati dal senso di morte, i loro protagonisti sono cadaveri che si muovono sul palcoscenico della Storia senza rendersene conto.
Lo stile di Malaparte è uno stile che varia molto tra il poetico e il cinico, unico dubbio che lascia è un eccessivo autocompiacimento nelle sue osservazioni, ma sono in ogni caso osservazioni che lasciano un segno profondo.
Un testo a mio parere interessantissimo sia sotto il profilo storico che letterario.
Una piccola curiosità : la parola Kaputt, dice Malaparte, è una parola che proviene dall'ebraico kopparoth che vuol dire vittima, un titolo sicuramente significativo