Vienna anni ’30. Leon, alto funzionario ministeriale si sente un “pupillo degli dei”. La sua vita è perfettamente incastonata nella high society del tempo: ricco, impeccabile, con una moglie bella affascinante che sinceramente e profondamente lo ama.
Finché un mattino riceve una lettera, vergata, come appunto dice il titolo, da “una scrittura femminile azzurro pallido”. E’ il passato che improvvisamente irrompe. Chi scrive è una donna ebrea che Leon ha sedotto ed abbandonato in gioventù, quando lei era nel fiore dei suoi anni: bella, colta, affascinantissima e per di più figlia di un suo antico benefattore.
La donna, sorprendentemente, ma non troppo vista la immutata bellezza della sua dignitosa personalità, non chiede nulla per sé, ma chiede. Chiede qualcosa che ignorare è complicato davvero.
La cancellazione del passato volutamente operata da Leon incrina. La “tomba interrata che nessuno riesce più a localizzare”, quello che forse è stato l’unico vero amore della sua vita annegato da ciò che è venuto poi, quasi negato alla memoria torna e si ripropone con la pesantezza di un macigno ineliminabile.
Stile scrittorio molto raffinato e col sapore d'antico, suona a tratti al nostro orecchio un po’ di maniera, ma preciso e impeccabile. Quasi si respirara l’aria di quella Vienna negli anni in cui il nazismo in Germania si avvia verso i suoi trionfi e gli effetti in Austria si avvertono e pesantissimi. Notevolissima, qui il vero plus del libro, l’analisi sofferta e meditata e reiterata che Leon fa su stesso: un processo al proprio esistere presente e passato dove si è al contempo imputato e accusatore.
Molto belle le ultimissime righe, quelle con cui si chiude il romanzo che ci schiudono forse il senso della storia. Si sconsiglia a coloro che usano sbirciare il finale di leggerle prima: l’intero libro è quasi una preparazione ad esse.
Senza acclamare al capolavoro, questo romanzo di Werfel è stata una bella sorpresa. Perché vivendo lasciamo segni, a volte graffi. Come ladri di notte il nostro passaggio lascia indizi e cancellare del tutto le nostre tracce non ci è possibile. E le tracce, si sa, a volte urlano ed ignorarle non si può. E quando urlano, sempre, ci cambiano un po’.
Consigliato: 3,4/5