ayla
+Dreamer+ Member
TRAMA:
Mikael Blomkvist è un giornalista celebre per il suo impegno e per una condanna di diffamazione, collezionata dopo aver attentato alla reputazione di un infido uomo d'affari. Pur di cambiare aria accetta un incarico dal ricco industriale H. Vanger: indagare sulla scomparsa della nipote Harriet, avvenuta quarant'anni prima. Da allora, ogni anno un misterioso dono anonimo riapre la vicenda. In aiuto di Blomkvist interviene Lisbeth Salander, hacker giovane e ribelle con un passato turbolento alle spalle. Insieme scopriranno la sconvolgente ed inaspettata verità.
Premio Oscar per Miglior montaggio.
Indubbiamente dal punto di vista delle inquadrature, della regia, pulita ed elegante, e delle musiche, basta vedere i titoli iniziali, questo film è di gran lunga superiore rispetto al suo precedente svedese, Fincher è Fincher voglio dire, è un regista di qualità e si vede, inutile negarlo. Però, e qui probabilmente andrò controccorrente, mi ha deluso enormemente.
L'ho trovato un film freddo, asettico, con poche emozioni, poca passione da parte degli attori, bravi per carità(anche se Noomi Rapace, la Lisbeth originale, è impareggiabile, non esiste confronto che regga!) ma vuoti, non so se mi spiego...non mi ha per niente coinvolta, scorrevole certo, non annoia, ma è un film che si dimentica presto, che evapora come neve al sole e non ne rimane più nulla. Il finale poi è stato troppo sbrigativo, troppo frettoloso e in alcuni punti il film è troppo ingarbugliato. Mi è sembrato un puro e semplice esercizio di stile, senza anima e colore.
Quello svedese, invece, nonostante i suoi difetti e le sue lacune, a pelle, almeno sulla mia, pulsava di vitalità, era un film sentito e voluto, forse più grezzo, meno pulito, meno raffinato ma più convincente su tutta la linea.
Il punto è: era veramente necessario fare un remake?
Se questo è il risultato, assolutamente no.
Bocciato!
Mikael Blomkvist è un giornalista celebre per il suo impegno e per una condanna di diffamazione, collezionata dopo aver attentato alla reputazione di un infido uomo d'affari. Pur di cambiare aria accetta un incarico dal ricco industriale H. Vanger: indagare sulla scomparsa della nipote Harriet, avvenuta quarant'anni prima. Da allora, ogni anno un misterioso dono anonimo riapre la vicenda. In aiuto di Blomkvist interviene Lisbeth Salander, hacker giovane e ribelle con un passato turbolento alle spalle. Insieme scopriranno la sconvolgente ed inaspettata verità.
Premio Oscar per Miglior montaggio.
Indubbiamente dal punto di vista delle inquadrature, della regia, pulita ed elegante, e delle musiche, basta vedere i titoli iniziali, questo film è di gran lunga superiore rispetto al suo precedente svedese, Fincher è Fincher voglio dire, è un regista di qualità e si vede, inutile negarlo. Però, e qui probabilmente andrò controccorrente, mi ha deluso enormemente.
L'ho trovato un film freddo, asettico, con poche emozioni, poca passione da parte degli attori, bravi per carità(anche se Noomi Rapace, la Lisbeth originale, è impareggiabile, non esiste confronto che regga!) ma vuoti, non so se mi spiego...non mi ha per niente coinvolta, scorrevole certo, non annoia, ma è un film che si dimentica presto, che evapora come neve al sole e non ne rimane più nulla. Il finale poi è stato troppo sbrigativo, troppo frettoloso e in alcuni punti il film è troppo ingarbugliato. Mi è sembrato un puro e semplice esercizio di stile, senza anima e colore.
Quello svedese, invece, nonostante i suoi difetti e le sue lacune, a pelle, almeno sulla mia, pulsava di vitalità, era un film sentito e voluto, forse più grezzo, meno pulito, meno raffinato ma più convincente su tutta la linea.
Il punto è: era veramente necessario fare un remake?
Se questo è il risultato, assolutamente no.
Bocciato!