Il vostro rapporto con... il latino!

Dallolio

New member
Invito tutti a una riflessione sul rapporto che ci lega o ci ha legato alla latinità e quindi alle opere latine; la domanda non è nè scontata nè ingiustificata, specialmente perchè negli ultimi 50 anni abbiamo vissuto a un progressivo assentarsi nelle scuole e nella formazione obbligatoria di questa lingua.
Facciamo il confronto fra l'importanza che aveva il latino nel 1961 nella scuola e l'importanza che ha oggi, e praticamente vediamo che il latino ha perso quasi tutto il peso che aveva; il tema a cui tengo particolarmente però non è il latino nelle scuole e la sua evoluzione bensì il significato del latino nella nostra formazione. Inizio io.

Ho frequentato un socio psico pedagico, in cui i classici latini erano letti per lo più in traduzione, e le vissi come opere lontanissime, che non avevano più nulla da comunicarmi; per me il latino era l'enumerazione dei popoli galli di Cesare o le parti della retorica di Cicerone.
All'università iniziai a capire la profondità dei nostri legami con la latinità, ma in modo ormai indiretto, in quanto essendo studente di filosofia studiavo piuttosto la grecità, e la latinità solamente come canale di trasmissione di essa (es. Gellio che tramette Parmenide).
Ora sono insegnante nei professionali e non ho più alcun rapporto con questo mondo, ma devo dire che ne sento fortissima la mancanza, specialmente quando studio nel mio tempo libero mistici cristiani o autori medioevali.
Tocca a voi!
 

Lauretta

Moderator
alle 13 su radio 105 c'è un programma condotto da Alessandro Cattelan che si chiama "105 all'una"
verso le 13.20 si inserisce la giornalista Puccioni che fa le traduzioni dal latino di proverbi e detti degli antichi!!!

questo è l'unico rapporto che ho con il latino :YY :YY

mai studiato!!!!!!!
 

ila78

Well-known member
Ho fatto l'Istituto tecnico commerciale, il latino non era previsto e da quel che so dalle mie amiche che l'hanno studiato è stato meglio così....:D:wink:
 

Go daigo

New member
Io ho studiato latino sia alle scuole medie che al liceo. Che dire...lo odiavo. Tra perifrastiche,declinazioni,tempi verbali impossibili, non ci capivo nulla. Poi,un bel giorno,abbiamo iniziato a studiare i primi autori latini e a tradurre parte delle loro opere. È stata una vera e propria scoperta e la mia opinione sul latino è cambiata completamente. Provavo una soddisfazione incredibile quando riuscivo a tradurre le opere di Seneca,Cicerone o Catullo. Forse sono una delle poche persone ad aver apprezzato lo studio del latino al liceo,nonostante le nottate trascorse a tradurre 20 frasi incomprensibili e certe volte senza senso. Ricordo ancora il risultato delle traduzioni durante i compiti in classe: uscivano delle frasi assurde. Chissà che risate si faceva la prof durante la correzione.
 

isola74

Lonely member
io ho fatto il classico..diplomata nel lontano 1992 quando ancora latino e greco si traducevano davvero...
e me piaceva scoprire cosa avevano da dire le versioni; inoltre avevo un ottimo prefessore e, grazie a lui (e a me che ero brava :mrgreen:) nonostante non lo abbia più studiato dopo la maturità, sono ancora capace di tradurre ..
Forse sono in controtendenza ma penso che sia importantissimo non lasciare andare via la nostra storia..e poi non è vero che non servono a niente: io spesso riesco a intuire il significato di una parola mai sentita prima solo perchè magari derivano da una o più parole greche o latine :wink:
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
anche io studiato latino alle medie e allo scientifico, quindi per sette anni. A me il latino dava un piacere fisico ed intellettuale pari alla matematica, una traduzione che stava in piedi ed aveva un senso era pari ad un risultato o procedimento corretto matematico, di una bellezza commovente. :)
 

Meri

Viôt di viodi
Purtroppo col latino, come si dice, ci ho litigato da piccola e non l'ho mai imparato. Ho il diploma magistrale e puntualmente ogni anno venivo rimandata a settembre, ma nonostante le ripetizioni non l'ho mai imparato. All'università ho dovuto dare un esame, tenuto x ultimo e risultato scarsissimo. Non contenta mi sono laureata in storia romana, dove conoscere il latino sarebbe stato utile, invece ho dovuto consultare solo traduzioni. Oggi mi piacerebbe riprenderlo e studiarlo da zero.
 

apeschi

Well-known member
Ho preso la maturita' classica, il mio rapporto con il latino era migliore del mio rapporto con il greco ma ho sempre fatto fatica (anche se mi sono sempre salvato durante il liceo classico sia in latino che in greco perche' con l'orale, la letterautra latina e greca riuscivo a recuperare la mia scarsa propensione alle versioni dal laitno e dal greco). Alla maturita' classica usci' greco scritto, un delirio, speravo uscisse latino. Alla fine fui promosso. Chiusi con il mondo classico, mi iscrissi ad ingegneria (mi e' sempre piaciuto fare il bastian contrario) e mi scontrai con analisi matematica uno. Siccome piu' che un genio sono un mulo, con la testa dura, superai anche analisi uno e riuscii a laurearmi decentemente in ingegneria. Ora, onestamente, non mi ricordo molto piu' del latino e del greco (sono passati troppi anni, ora ne ho 51). Ora mi occupo professionalmente di informatica a tempo pieno (pur non essendo un informatico). Ritengo che comunque lo studio del latino e del greco siano molto utili indipendentemente dalla professione che uno scegliera' poi nella vita.
 

apeschi

Well-known member
io ho fatto il classico..diplomata nel lontano 1992 quando ancora latino e greco si traducevano davvero...
e me piaceva scoprire cosa avevano da dire le versioni; inoltre avevo un ottimo prefessore e, grazie a lui (e a me che ero brava :mrgreen:) nonostante non lo abbia più studiato dopo la maturità, sono ancora capace di tradurre ..
Forse sono in controtendenza ma penso che sia importantissimo non lasciare andare via la nostra storia..e poi non è vero che non servono a niente: io spesso riesco a intuire il significato di una parola mai sentita prima solo perchè magari derivano da una o più parole greche o latine :wink:

Io mi sono diplomato nel 1980 ... 12 anni prima... sigh !!! A quei tempi si parlava ancora latino (quasi...) :D:D:D:D
 

Jessamine

Well-known member
Io mi sono diplomata lo scorso anno al liceo classico, quindi il latino per me è ancora una "ferita fresca".
A parte gli scherzi, il nostro è stato un rapporto piuttosto tormentato: un po' per colpa mia, che non ero esattamente una cima, un po' per colpa di qualche professore incompetente (non tutti, certo, ma cambiare cinque professori in cinque anni, alternando brave persone a braccia rubate all'agricoltura, certo non aiuta :mrgreen:), non sono mai riuscita a comprendere fino in fondo i suoi meccanismi. Però, una cosa al latino la devo: da quando ho cominciato a studiarlo, è cambiato anche il mio rapporto con la lingua italiana. Un po' inconsapevolmente, forse, ma il latino è riuscito a farmi comprendere più a fondo il funzionamento della grammatica italiana. Quindi, parlando da studentessa che ha chiuso con molta soddisfazione il suo dizionario di latino, senza aver mai amato tradurre, posso dire che sono felice di averlo studiato, per quanto non benissimo, e che se dovessi tornare indietro, lo rifarei.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Io ho fatto solo latino (liceo scientifico) e mi piaceva tanto.
Prendevo sempre 8 alle versioni (era il voto più alto).
All'inizio del 3° anno però ebbi un problema con le prime versioni perchè ero io a passarle,ma la prof che era nuova credeva il contrario,cioè che fossi io a copiare.Perciò presi 6 e 6 e 1/2 :paura:. Ma dalla terza (che -purtroppo per gli altri- non passai più a nessuno) la prof capì finalmente come stavano le cose :wink:.
 

ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
sono così inguaribilmente nostalgica che ricordo con commozione persino le centinaia (fra latino e greco) di versioni tradotte nel corso dei cinque anni di classico...!!! :D
però devo dire che, sebbene andassi meglio in latino che in greco (laddove comunque avevo buoni risultati in entrambe le materie), ho sempre preferito il greco, una lingua molto più "plastica"...
 

Dory

Reef Member
Ho studiato lingua e letteratura latina al liceo scientifico e per i primi tre anni tutto bene, mentre gli ultimi due l'ho odiato.
Perché? Perché avevamo cambiato prof e quella nuova non mi piaceva.
Come in tutte le materie, dipende da chi le insegna dare il giusto peso.

In terza liceo avevo un prof di lettere grandioso, il migliore che si possa desiderare, con lui tutti, persino i miei compagni di classe più svogliati e menefreghisti, riuscivano ad apprezzare una poesia di Catullo.

Per quanto riguarda il significato nella nostra formazione, dirò una cosa scontata, ma secondo me tutto serve.
Il latino poi ha una duplice funzione, quella di conoscenza storica della nostra cultura e quella di allenamento per la mente, sia logico che mnemonico.
 

malafi

Well-known member
Il latino?

Grandissima palestra per la mente, dove a volte ti viene in supporto la logica stretta (una frase latina è come un puzzle dove ogni tessera deve trovare il suo posto) a volte ti viene in supporto l'intuito (che però non può piegare a suo piacimento la logica del puzzle di cui sopra).
Una traduzione dal latino è un rarissimo connubio di logica e creatività.
Impagabile.

Inoltre, comeha già detto qualcuno, permette di apprezzare la poesia di Catullo, l'eloquenza di Cicerone ... ma questo è per iniziati ed appassionati.

da 30 anni (maturità classica) non sfogliavo una pagina in latino: poi mi sono trovato a dover aiutare mio figlio al liceo.
Incredibilmente mi si sono aperti dei cassetti della mia memoria che mi hanno fatto credere di non avere mai smesso di usarlo.
Cosa non successo per qualunque altra materia (matematica, chimica, ecc....)

Forse perchè l'ho studiato bene, o forse perchè la logica non si dimentica.
 

apeschi

Well-known member
Off Topic (visto che si parla di latino).
Ricordo con terrore la prova scritta di verbi di greco antico. Improvvisa, 10 minuti prima del suono della campanella. E faceva media. 1 punto in meno ogni verbo sbagliato... era facile prendere 2 o 3 (su 10, che poi in realta' il massimo voto era 8 comunque).
 

malafi

Well-known member
Off Topic (visto che si parla di latino).
Ricordo con terrore la prova scritta di verbi di greco antico. Improvvisa, 10 minuti prima del suono della campanella. E faceva media. 1 punto in meno ogni verbo sbagliato... era facile prendere 2 o 3 (su 10, che poi in realta' il massimo voto era 8 comunque).

Io una volta presi 10 e 1/2 :mrgreen:
perchè certe forme verbali avevano un doppio siginificato o certi tempi/modi in greco si potevano esprimere in diverse forme verbali.

Ma non ero secchione; avevo solo una gran memoria visiva e gli specchietti dei verbi mi rrmanevano stampati in testa.
 

xandra

New member
anche io studiato latino alle medie e allo scientifico, quindi per sette anni. A me il latino dava un piacere fisico ed intellettuale pari alla matematica, una traduzione che stava in piedi ed aveva un senso era pari ad un risultato o procedimento corretto matematico, di una bellezza commovente. :)

Anche a me dava la stessa sensazione!:D Ho sempre trovato una grande somiglianza tra latino e matematica: ci sono delle regole da seguire, una certa logica...
Io l'ho studiato solo alle superiori (liceo scientifico) e mi piaceva davvero tanto...
Spesso traducevo a orecchio e mi è anche capitato che ho tradotto al momento dell'interrogazione perchè mi ero dimenticata di fare i compiti :mrgreen:
All'università ho dovuto fare una scelta tra materie umanistiche e scientifiche, hanno vinto le seconde..
Però son convinta che il latino sia molto utile soprattutto per capire la lingua italiana, infatti son molto dispiaciuta di non aver avuto un buon prof di italiano alle medie :(
 

Holly Golightly

New member
Pane quotidiano quasi per via dei miei studi universitari XD
Ho apprezzato la lingua in un secondo momento (quando l'ho capita per bene, ovvero all'università), la letteratura l'ho adorata sin dal liceo.

Per la letteratura tre nomi su tutti: Catullo, Ovidio, Lucrezio (e volendo aggiungerne un quarto, Apuleio)
Le Metamorfosi sono bellissime. E mentre le leggevo, non soddisfatta, non riuscivo mai a proseguire la lettura in italiano, perdeva sempre qualcosa dal latino.

Non mi ritengo ancora una cima nella traduzione.
Serve un certo intuito per fare belle traduzioni, a me purtroppo quello manca..
Ma è una lingua bellissima, precisa, esatta, mai vaga.
 

malafi

Well-known member
Il latino?

Grandissima palestra per la mente, dove a volte ti viene in supporto la logica stretta (una frase latina è come un puzzle dove ogni tessera deve trovare il suo posto) a volte ti viene in supporto l'intuito (che però non può piegare a suo piacimento la logica del puzzle di cui sopra).
Una traduzione dal latino è un rarissimo connubio di logica e creatività.
Impagabile.

Inoltre, comeha già detto qualcuno, permette di apprezzare la poesia di Catullo, l'eloquenza di Cicerone ... ma questo è per iniziati ed appassionati.

da 30 anni (maturità classica) non sfogliavo una pagina in latino: poi mi sono trovato a dover aiutare mio figlio al liceo.
Incredibilmente mi si sono aperti dei cassetti della mia memoria che mi hanno fatto credere di non avere mai smesso di usarlo.
Cosa non successo per qualunque altra materia (matematica, chimica, ecc....)

Forse perchè l'ho studiato bene, o forse perchè la logica non si dimentica.

Nella recente giornata che ho fatto al mio ex liceo (classico) sull'orientamento in uscita dei maturandi, io - che rappresentavo gli indirizzi scientifici essendo ingegnere - ho sostenuto di nuovo questa tesi. A supporto anche del fatto che non ci si deve spaventare a scegliere un indirizzo scientifico dopo un liceo classico, in quanto la mente è ben allenata, non solo al metodo di studio, ma proprio ai processi logici.

Ho detto che le traduzioni di latino sono stata la cosa più 'da ingegnere' che ho fatto in tutta la mia vita (anche lavorativa). E ne sono convinto.

Non so se i ragazzi l'abbiano compreso (io l'ho capito molti anni dopo): di certo il dirigente scolastico l'ha apprezzato, ha detto che il prossimo anno mi vuole invitare all'open day :mrgreen:
 
La lingua latina l'ho sempre detestata, e pensare che ho preso una maturità classica! :OO
Anche la letteratura latina l'ho sempre trovata un po' noiosa (eccezion fatta per Petronio e Ovidio) e ho sempre preferito quella greca (Omero e Apollonio Rodio a Virgilio, Aristofane a Plauto, Euripide a Seneca, etc.).
Ho avuto un liceo particolarmente duro: sono due anni che non apro un libro di grammatica e sono ancora in grado di tradurre Tacito all'impronta, e questo fatto non mi rende affatto orgogliosa, anzi, mi da i brividi. Specialmente se penso che tutta l'energia che ho sprecato a imparare il greco ed il latino avrei potuto usarla per qualcosa di più costruttivo, mi sembra di aver passato cinque anni a non imparare nulla. Fortunatamente sono una lettrice e questo mi ha aiutato a sopravvivere al liceo, spesso infatti, quando mi trovavo davanti ad una versione, quasi sicuramente avevo letto l'opera da cui era tratta, greca o latina che fosse, quindi, una volta riuscita a capire più o meno a che punto si trovasse, il senso della traduzione veniva da solo. Ancora ricordo in secondo ginnasio una versione che non era nient'altro che l'incipit di "Storia Vera" di Luciano di Samosata! L'avevo letta un paio di settimane prima! :mrgreen: Quella sì che è stata una soddisfazione!
Inoltre penso che l'eccessivo peso che si dà allo studio delle lingue morte penalizzi l'insegnamento delle letterature, a parer mio molto più importanti, per le quali, se si è in possesso di una buona traduzione, il testo a fronte non serve a niente. Ricordo una sola occasione in cui vi ho fatto ricorso: si trattava dell'Apologia di Socrate e quel cretino del traduttore aveva tradotto Daimon con una parola diversa ogni volta! :W
Insomma, mi rendo conto di avere una visione un po' particolare del mondo, ma sono sempre stata del parere che le scuole debbano insegnare soprattutto ciò che può servire all'avviamento al lavoro, mentre la cultura fine a sé stessa è qualcosa che debba essere coltivata nel privato. Probabilmente sbaglio, però io ho sempre letto e scritto per conto mio e ho sempre vissuto la scuola come un invasione della mia sfera privata, qualcosa che trasformava i miei hobbies in una costrizione, ma mi rendo anche conto che, per la maggior parte dei giovani, non è così e l'unico modo per farli avvicinare ad un libro è minacciarli con la bocciatura.
Sto uscendo dal seminato, per concludere, non ho nulla contro la letteratura latina e provo piacere nel leggerla, al pari di qualsiasi altra letteratura e lo stesso vale per il teatro latino, non a caso ho una biblioteca di classici piuttosto nutrita. Tuttavia non credo che lo studio della lingua latina sia qualcosa di strettamente necessario, o, quantomeno, a me non ha dato nulla.
 
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