Piperno, Alessandro - Inseparabili. Il fuoco amico dei ricordi.

malafi

Well-known member
Inseparabili. Questo sono sempre stati l'uno per l'altro i fratelli Pontecorvo, Filippo e Samuel. Come i pappagallini che non sanno vivere se non sono insieme. Come i buffi e pennuti supereroi ritratti nel primo fumetto che Filippo ha disegnato con la sua matita destinata a diventare famosa. A nulla valgono le differenze: l'indolenza di Filippo - refrattario a qualsiasi attività non riguardi donne, cibo e fumetti - opposta alla determinazione di Samuel, brillante negli studi, impacciato nell'arte amatoria, avviato a un'ambiziosa carriera nel mondo della finanza. Ma ecco che i loro destini sembrano invertirsi e qualcosa per la prima volta si incrina. In un breve volgere di mesi, Filippo diventa molto più che famoso: il suo cartoon di denuncia sull'infanzia violata, acclamato da pubblico e critica dopo un trionfale passaggio a Cannes, fa di lui il simbolo, l'icona in cui tutti hanno bisogno di riconoscersi. Contemporaneamente Samuel vive giorni di crisi, tra un investimento a rischio e un'impasse sentimentale sempre più catastrofica: alla vigilia delle nozze ha perso la testa per Ludovica, introversa rampolla della Milano più elegante con un debole per l'autoerotismo. Nemmeno l'eccezionale, incrollabile Rachel, la "mame" che veglia su di loro da quando li ha messi al mondo, può fermare la corsa vertiginosa dei suoi ragazzi lungo il piano inclinato dell'esistenza. Forse, però, potrà difendere fino all'ultimo il segreto impronunciabile che li riguarda tutti...

Sono un po' in soggezione a recensire questo romanzo, freschissimo vincitore del Premio Strega 2012.
Intanto comincio col dirvi che quando ho iniziato a leggerlo non sapevo che fosse nel novero dei "magnifici" 5 (confesso la mia ignoranza) e l'ho finito 3 giorni dopo la vittoria. Inoltre non ho letto Persecuzione, di cui questo romanzo è una sorta di sequel (anche se è un romanzo che vive di luce propria). Dunque il mio è un giudizio abbastanza "puro".

Tutto sommato mi è piaciuto. Al di là della vicenda (non sempre realistica nel suo sviluppo e non particolarmente avvincente, trattandosi di dramma esistenziale), l'autore mi sembra assai bravo a tratteggiare i personaggi, anche quelli minori. Forse è la caratteristica che più mi ha colpito.
Non banali - anzi proprio intense e centrate - anche alcune considerazioni esistenziali che emergono dalla narrazione e dai dialoghi. Se avessi l'abitudine di sottolineare le frasi che mi colpiscono sui libri , credo che in questo romanzo ne avrei sottolineata più di una.

Insomma, non è un libro imperdibile, tutt'altro, ma a suo modo mi è piaciuto. Se lo consiglio? Ma sì dai, è pur sempre un Premio Strega (e con questo alimento le polemiche di chi dice - giustamente - che i premi sono solo moltiplicatori di vendite :mrgreen:)
Voto:3
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Di questo autore ho letto sia Con le peggiori intenzioni che ho apprezzato molto,sia Persecuzione,che,invece,pur piacendomi,però non mi ha entusiasmata tanto come l'altro.
Sono ancora indecisa se leggere questo...la cosa delle frasi da sottolineare e poi postare,per me che ne vado ghiotta,mi stimola alquanto :wink:.
E poi sono curiosa di scoprire il seguito,ma non vorrei restare delusa.
Vi farò sapere.
 

Antonia

New member
Piperno, A., Inseparabili: termini giudaico-romaneschi, qualcuno mi saprebbe...

Sto leggendo il romanzo e ho letto i due precedenti. Persecuzione, a differenza del primo in cui ho percepito delle incertezze, mi e sembrato ben scritto, ben strutturato: il ritmo serrato della prosa, la costruzione dei dialoghi e dei personaggi, l'intreccio. Adesso la saga della famiglia continua. Le idee: gli ambienti della medio-alta borghesia. Ho bisogno di rileggere, di tempo per ponderare. Che pensate di queste considerazioni?
Infine, mi è piaciuto l'inserimento di termini giudaico-romaneschi. Qualcuno mi saprebbe dare qualche titolo di qualche altro romanziere in cui appaiono? Penso anche eventualmente a romanzi in cui appaiono termini di tradizione giudaico-veneziana-/fiorentina/torinese...?:MUCCA
 

Antonia

New member
Inseparabili di A. Piperno

Ho finito di leggere il romanzo e devo dire che mi sarei aspettata di più visto le premesse di Persecuzione, soprattutto per un premio Strega. In Persecuzione, era il senso di colpa, di inettitudine esistenziale a non permettere l'azione o la paura, o la vergogna (sentimento che sta sparendo)? Inseparabili: gli effetti/le cause di silenzi omertosi e/o di verità non dette, di menzogne. E l'ACCETTAZIONE PASSIVA, quanto è vera e inquietante, la tocchiamo ogni giorno. In quest'ultimo romanzo ho trovato tempi morti: la necessità di proporre temi e di dare spiegazioni estemporaneamente, senza sviscerare. La prosodia mi è piaciuta, ma non come nel primo romanzo del dittico.
Purtroppo per motivi di lavoro non ho tempo di sfogliare questo bel forum, vi saluto tutti!:MUCCA
 
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Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
All'inizio lo stavo leggendo velocemente per finirlo presto (era il mese di novembre).Poi invece l'ho abbandonato per leggere altro.Stamattina sono riuscita finalmente a finirlo.
Qui l'autore non sembra affatto quello di "Con le peggiori intenzioni" che a me piacque molto_Oppure io ne ho un ricordo falsato e troppo positivo :???
Sono stata spinta a dargli una seconda possibilità (visto che già il precedente "Persecuzione" non mi aveva particolarmente colpita) soprattutto per quel furbesco continua a fine romanzo...
Qui i protagonisti sono i due figli del prof. Leo Pontecorvo che però viene nominato per la prima volta solo a pag 54.
Se questo fosse stato il primo romanzo di Piperno con molta probabilità non ne avrei più comprato altri,ma forse l'avrei accettato di più come opera prima.Ho trovato eccessivi i continui riferimenti sessuali,ma poi mi sono resa conto che non potevano essere evitati essendo parte integrante della narrazione.
Proseguendo la lettura però la storia mi ha preso di più,non è stata troppo negativa,ci sono state anche parti ironiche che ho apprezzato molto.
Alla fine mi sono identificata un po' in alcuni personaggi e mi sono affezionata ai fratelli Pontecorvo,soprattutto a Sami,quindi posso dire che non mi sono pentita di averlo letto.

Rachel era abbastanza al passo coi tempi da sapere che il 99% delle volte c'era di mezzo il sesso.E malgrado non amasse considerarsi una bigotta,tuttavia aveva sempre manifestato nei confronti dell'eros il distacco che le rendeva impossibile comprendere il significato drammatico del termine "pulsione",tanto più quando esso si associava all'aggettivo (per lei così spregevole) "incontrollata".


E' uno come Oz e Grossman.Uno che tifa per la pace. Chissà perchè Piperno si è dimenticato di citare anche Yehoshua...dimenticanza voluta o casuale :? ?
 
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