Shafak, Elif - La casa dei quattro venti

Luiose

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Dicono che i gemelli siano inseparabili, due corpi per un'anima sola. Pembe e Jamila sono nate a tre minuti di distanza, nel piccolo villaggio curdo della Casa dei quattro venti. Pembe ha occhi verdi come l'edera, sogna di girare il mondo come i marinai e di svegliarsi ogni giorno in un porto diverso. Jamila è seria, posata, la sua risata è il rumore di due bicchieri che si toccano e le sue mani conoscono i segreti della vita e della morte. Da grande sarà una levatrice: quasi sacra, vivrà sospesa tra il mondo invisibile e quello visibile come la trama sottile di una ragnatela. E se Jamila resterà legata al suo villaggio fino alla fine, Pembe andrà a Istanbul e poi a Londra, conoscerà l'amore e il tradimento, farà tre figli e troppi sbagli e alla fine tornerà nel luogo da cui era partita. I destini di Pembe e Jamila si incontrano, si intrecciano e si chiamano in un disegno fragile che è la vita.

Elif Shafak in questo romanzo,personalmente, ha fatto un grande lavoro di immedesimazione con i personaggi inventati e c'è riuscita proprio bene. La storia a volte appare ovvia ma subito dopo accade un colpo di scena! Ha fatto proprio un bel lavoro, un'altra volta.
 

estersable88

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Dicono che i gemelli siano inseparabili, due corpi per un'anima sola. Pembe e Jamila sono nate a tre minuti di distanza, nel piccolo villaggio curdo della Casa dei quattro venti. Jamila ha occhi verdi come l'edera, sogna di girare il mondo come i marinai e di svegliarsi ogni giorno in un porto diverso. Pembe è seria, posata, la sua risata è il rumore di due bicchieri che si toccano e le sue mani conoscono i segreti della vita e della morte. Da grande sarà una levatrice: quasi sacra, vivrà sospesa tra il mondo invisibile e quello visibile come la trama sottile di una ragnatela. E se Pembe resterà fino all'ultimo legata al villaggio e alla sua gente, Jamila andrà a Istanbul e poi a Londra, conoscerà l'amore e il tradimento, farà tre figli e troppi sbagli e alla fine tornerà nel luogo da cui era partita. Perché i destini di Pembe e Jamila si chiamano e si intrecciano fino a confondersi in quel disegno fragile e intricato che è la vita. Dopo "La bastarda di Istanbul", Elif Shafak ritorna con un nuovo romanzo ricco di magia e di sentimenti, d storie e di personaggi in bilico fra tradizione e modernità, tra la paura e una fortissima voglia di libertà.

A parte l'evidente scambio di nomi nella quarta di copertina che, trattandosi di due gemelle, ha un che di ironico, Pembe e Jamila sono molto diverse. Fisicamente è quasi impossibile distinguerle, ma i loro caratteri sono agli antipodi; le loro vite, i loro destini, però, sono intrecciati a doppio filo, legati nella vita e tragicamente anche nella morte. Proprio la vita e la morte sono presenze costanti in questa storia fatta di storie, in questo groviglio di esistenze tutte fatalmente concatenate, con colpe, sorti, peccati che si ereditano e tacitamente si ripropongono dai genitori ai figli. Sullo sfondo di un'Inghilterra scossa da profondi cambiamenti, si manifesta qui con tutta la sua forza una cultura ancestrale, fatta di tradizioni e onore e regole tanto rigide quanto assurde – almeno ai nostri occhi – che ingabbiano la donna dietro un velo di abnegazione difficile da sopportare per chiunque. E ancora una volta tutto si concentra sul potere della scelta, sul discernimento tra bene e male, giustizia e umanità, colpa e perdono, vita e morte. Sono questi i mille interrogativi che, come chicchi di rosario sgranati nel silenzio, scandiscono inesorabili questo racconto sospeso tra modernità e mistero, tra Inghilterra e Turchia, tra Occidente ed Oriente. Elif Shafak ha saputo costruire una vicenda intricata e controversa di cui consiglio la lettura, sebbene all'inizio abbia faticato non poco ad entrare nella storia, forse per via dello stile frammentato e della pluralità di personaggi, punti di vista, tempi e luoghi. Anche qui, com'era accaduto per La bastarda di Istanbul, dopo un disorientamento iniziale ho preso il filo del racconto e ne ho apprezzato la complessità di sfaccettature e significati reconditi. Bello e ben pensato, perciò consigliato.
 
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