Il senso della vita...

Dallolio

New member
Le grida di Capaneo contro alle divinità... le madri di foscoliana memoria che stringono di notte i bambini al petto per la paura degli scheletri dei sepolcri... le grida dei compagni d'arme di Ungaretti straziati e morenti... l'amore di Carducci per il suo figlio deceduto... la passione inappagata di Circe per Odisseo... il grido di disperazione di Gesù sulla croce... tutte queste immagini tratte dalla cultura occidentale hanno in comune il fatto che i protagonisti, pur nell'infinita diversità tra di loro, si confrontano in modo angoscioso con la domanda nodale che nasce con l'uomo stesso e cioè "La (mia) vita ha un senso?"
Il terrore della morte, l'amore, la passione, il dolore cosa sono se non manifestazioni di quest'unica domanda che già il bambino si pone con angoscia e curiosità?
Cosa regala un senso alla vostra vita? Un grande amore, come per Circe, lo struggimento per una grande perdita, l'ansia di vincere la morte?
 

Yamanaka

Space's Skeleton
Eh beh hai chiesto poco :D

E' uno dei temi (se non IL tema) più pregnante della vita umana...esaurirlo in un post è impossibile.
Comunque, come partenza, direi che il senso non sta nelle cose (che sono tutte vuote se prese singolarmente) ma nella coscienza che lo esperisce.
Come giustamente dice Husserl, la reductio cartesiana in realtà è colma di presupposti, l'ego pensante è già una sovrastruttura; alla base c'è la soggettività che esperisce, esperisce in primis il fatto di esperire!
E questo è un bel problema perchè la coscienza al contempo così diventa oggetto e soggetto di senso, rendendo impossibile il determinare a priori se ci sia un senso "obiettivo", che rimane.
Perchè alla fine, tutto si riduce a questa questione: o il senso umano è qualcosa di concreto, non una semplice forma dettata dal contesto, oppure vi è il nulla più radicale, quello di Bataille che parla di grande zero. Tertium non datur.
Personalmente ho fiducia nella concretezza del senso umano, se non altro perchè è alla base della vita, e anche perchè le risposte nichiliste, per quanto molto acute e oneste, le ho sempre sentite come manchevoli, anche da un punto di vista intellettuale. Ma è un discorso davvero enorme, per cui ora non ho le energie per sviscerarlo a fondo...credo lascerò scorrere un po' la discussione :D
 

Dallolio

New member
Appunto perchè non è possibile esaurirlo in un post (ma nemmeno in infiniti post) occorre discuterne, affinchè la riflessione continua su questi temi (ad esempio anche tutti quelli concernenti la morte che ho aperto in precednza) sia l'avvio non già a una serie di risposte, ma a un'infinita serie di domande, che manteranno comunque infinitamente aperta la questione.

Tu metti in campo il tema della coscienza, io però viro con forza da questa tematica in quanto non è a mio avviso possibile ricondurre il tema del senso della vita a quello della coscienza; se infatti il tema della coscienza è, per così dire, teoreticamente fondante quello del senso della vita tuttavia il tema del senso della vita credo possa anche essere esplorato partendo dalla "coscienza ingenua", cioè partendo (in modo gratuito, me ne rendo conto) dalla presa di posizione del "senso comune"

Sono certo che la tua capacità di comprensione supererà la mia capacità di spiegarmi, considera che ho mangiato molto pesante a pranzo :p
 

Yamanaka

Space's Skeleton
Si, ho capito perfettamente! :)
Da quel punto di vista allora direi sicuramente l'esperienza del bello, nelle sue varie forme e nel senso più ampio possibile.
 
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