Zanotti, Paolo - Bambini bonsai

Lollina

New member
In una Genova del futuro, ma tragicamente profetica rispetto alle catastrofi naturali del passato recentissimo, una comunità di sopravvissuti vive in un improbabile e brulicante agglomerato tra le cappelle, un tempo principesche, del cimitero suburbano, abbarbicato alle montagne che si sgretolano, sotto un sole bruciante e impietoso, tra arrivi di pittoreschi migranti balinesi e il terrore dell’arrivo delle piogge. Tra le statue degli angeli e le crudeli leggi degli adulti impietriti nell’indifferenza e storditi dalle droghe musicali, cresce Pepe, sognando gli animali che un tempo popolavano la terra, e di cui ora solo i programmi natura conservano il ricordo. Finché non arriva la pioggia, o meglio il diluvio: torrenziale e greve, distruttrice, seminatrice di terrore tra gli adulti ma occasione di libertà per i bambini che, obbedendo ad una legge non scritta, si avventurano, bardati alla meglio, fuori dell’agglomerato, verso la città, luogo dell’avventura e di oscure minacce. Lì, al termine di un percorso di esplorazione che ripete il modello di ogni romanzo di formazione che si rispetti, Pepe e la sua piccola amica Primavera vedranno finalmente la città, con la sua crudele legge del più forte, e, finalmente, il mare, la grande bestia agonizzante. In città conoscono Primavera e la sua banda di bambini privilegiati e, soprattutto, incontra finalmente Sofia, la “bambina dagli occhi di albicocca” ritratta su una scatola di latta di tanti anni prima, oggetto di sogno per Pepe ma povero essere bellissimo e congelato in una non-vita al servizio del bisogno di giovinezza e profitto degli adulti.
Un romanzo surreale e amaro, la graduale scoperta che l’infanzia finisce e che raramente il mondo appare come lo si era sognato da piccoli.
 
Alto