Carlotto, Massimo - Arrivederci amore, ciao

sempreverde

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Questo libro è la storia di una carogna, un militante della lotta armata che tradisce gli ex compagni, accumula un bel capitale attraverso crimini di ogni genere, approfitta del fascino che esercita sulle donne per sfruttarle e possederle, scopre il gusto dell'omicidio nel tentativo di ricostruirsi una verginità politica e sociale che gli consenta di entrare a pieno titolo nella buona società. Per entrare nel mondo dei vincenti, però, il giovane e bel protagonista del romanza si darà una sola regola: prevaricare ad ogni costo, con ogni mezzo. Con questo romanzo Carlotto ci dà il primo grande e sconvolgente ritratto dell'Italia nera dei nostri anni.


Ambientato nel Nordest, questo romanzo mi ha preso fin dalle sue prime battute. La cosa che più mi ha sconvolto è l'indifferenza del personaggio, indifferenza verso i sentimenti che si può capire solo leggendolo fino alla fine...e proprio il finale ci porta a formulare un unico pensiero: sperare di non incontrare mai una persona così.

ciao e buona lettura! :wink:
 
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marangio

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carlotto

Carlotto è uno che scrive per far capire il mondo. Scrive noir, perchè vuole e ci vuole far capire il male del mondo. A modo suo ci riesce.
 
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iriciola

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..a me è piaciuto un sacco, ho scoperto che mi piacciono molto i racconti cattivi, cinici e crudeli..insomma dove c'è un "bastardo" di mezzo il racconto è molto più interessante!!!
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Primo libro di Carlotto che leggo. La storia e la visione della realtà è talmente cinica e marcia da essere paradossale e da infonderti maggior ottimismo di quanto uno se lo aspetti, ti distanzi talmente tanto dai personaggi da immergerti esclusivamente nella storia. E bravo Massimo Carlotto!
 

enrico

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Il migliore di Carlotto

Questo romanzo è splendido, perché è formalmente un noir efferato ma in realtà è uno dei libri più politici scritti in Italia da anni. Il disincanto del personaggio lo fa imbattere nelle esperienze più estreme e significative dei suoi tempi, dal brigatismo dei '70 al rampantismo degli anni '80. I traumi dei suoi vent'anni ne fanno un seguace del darwinismo sociale, e le sue malefatte sono lo specchio della società che cerca di conquistare. Anche l'ombra del suo passato non sembra niente di strano, in un mondo dove ci si fa strada a colpi di accordi oscuri, di clientelismi e ricatti. Giorgio Pellegrini è il brutto risveglio del nostro paese dopo il sogno di civiltà e di ricostruzione del dopoguerra. E il pessimismo di Carlotto non ha nulla di cinico o nichilista, perché affonda in una analisi minuziosa delle tendenze sociali, culturali e politiche.
 

danimumu

Veggy Member.
Questo romanzo è splendido, perché è formalmente un noir efferato ma in realtà è uno dei libri più politici scritti in Italia da anni. Il disincanto del personaggio lo fa imbattere nelle esperienze più estreme e significative dei suoi tempi, dal brigatismo dei '70 al rampantismo degli anni '80. I traumi dei suoi vent'anni ne fanno un seguace del darwinismo sociale, e le sue malefatte sono lo specchio della società che cerca di conquistare. Anche l'ombra del suo passato non sembra niente di strano, in un mondo dove ci si fa strada a colpi di accordi oscuri, di clientelismi e ricatti. Giorgio Pellegrini è il brutto risveglio del nostro paese dopo il sogno di civiltà e di ricostruzione del dopoguerra. E il pessimismo di Carlotto non ha nulla di cinico o nichilista, perché affonda in una analisi minuziosa delle tendenze sociali, culturali e politiche.

Che analisi! E di 'Mi fido di te' cosa ne pensi?
 
per caso esiste una versione cinematografica di questo film,perchè qualche tempo fa ho visto un film con il titolo in questione con:alessio boni e isabella ferrari e un grandissimo(credetemi)michele placido,il film è crudelmente bello.vorrei leggere il libro,se è questo,per quanto mi è piaciuto il film!
 

Lollina

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sì, il film con alessio boni è tratto proprio dal romanzo di carlotto. Quando il film uscì mi capitò di assistere alla presentazione del film in una libreria feltrinelli. C'era Alessio Boni e il ritratto che tracciò del protagonista mi invogliò a leggere il libro: è un libro che non si fa dimenticare, non è scritto per farsi amare dai lettori, non fa nessuno sconto. Non è nemmeno manicheo nella distinzione tra buoni e cattivi: semplicemente non ci sono buoni né cattivi, c'è solo chi vince e chi perde nella lotta per la sopravvivenza.
Il film poi non l'ho visto. Lo farò, se è davvero all'altezza del libro.
 
sì, il film con alessio boni è tratto proprio dal romanzo di carlotto. Quando il film uscì mi capitò di assistere alla presentazione del film in una libreria feltrinelli. C'era Alessio Boni e il ritratto che tracciò del protagonista mi invogliò a leggere il libro: è un libro che non si fa dimenticare, non è scritto per farsi amare dai lettori, non fa nessuno sconto. Non è nemmeno manicheo nella distinzione tra buoni e cattivi: semplicemente non ci sono buoni né cattivi, c'è solo chi vince e chi perde nella lotta per la sopravvivenza.
Il film poi non l'ho visto. Lo farò, se è davvero all'altezza del libro.

come ho già detto il libro non l ho letto,mi affretterò a comprarlo per dirti se il film è veramente all altezza!
 

risus

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B E L L I S S I M O !!!!!!!

uno dei più bei noir che ho letto fino ad ora!!!!
un libro che ti lascia letteralmente senza fiato...
senza fiato perchè scritto a ritmi serrati, le vicende si susseguono così
rapidamente da non lasciare il tempo di prendere aria e respirare...
senza fiato perchè sorprende e lascia a bocca aperta praticamente
dall'inizio alla fine...
senza fiato perchè usa parole taglienti, crude, forse anche volgari che lasciano
sbalorditi e a volte fanno male...
senza fiato perchè è cinico cinico cinico, senza mezze misure...

Da queste pagine emerge il Principe dei nostri tempi... non quello di Machiavelli che è solo "su carta", teorizzato... qui abbiamo quello di Carlotto, vivo e vegeto, vero,
concreto, spietato... Giorgio Pellegrini non ve lo potete assolutamente perdere...
Non lo consiglierei solamente agli animi più sensibili e gentili :)mrgreen::mrgreen:),
ma solo per il linguaggio un po' forte... niente scene da film horror, per intenderci...
Ottima descrizione della realtà, quella realtà invisibile che deve rimanere sommersa
dalla "comune quotidianità" nella quale Giorgio Pellegrini vuole rientrare a tutti i costi...
L' intelligente suddivisione in capitoli e l'azzeccatissimo titolo dato al libro rivelano il ruolo centrale che Carlotto assegna alla figura delle donne in questa storia... tutto gira
attorno a loro... e al denaro...
leggetelo, ne vale la pena...
:wink::wink::wink:
 

Palmaria

Summer Member
Wow...dopo queste recensioni sembra un libro imperdibile e non me lo farò certo scappare :wink:

.... i commenti di chi mi ha preceduta in questo topic mi hanno un pò ricordato Palahniuk...che ne dite, ci sta il parallelo?
 

risus

New member
.... i commenti di chi mi ha preceduta in questo topic mi hanno un pò ricordato Palahniuk...che ne dite, ci sta il parallelo?
non saprei, non ho letto niente di questo autore... posso solo consigliarti nuovamente
la lettura di Carlotto, a me è piaciuto molto!!!
:wink::wink::wink:
 

elesupertramp

Active member
E’ il primo libro di Carlotto che leggo e mi ha proprio catturato il suo stile asciutto, duro e crudo.
Una storia coinvolgente, con un protagonista bello e dannato - una vera carogna - ed un poliziotto della Digos marcio fino al midollo….tutto molto crudo e purtroppo molto reale, fino all’incredibile e sconvolgente finale che ho dovuto/ voluto rileggere più volte per essere sicura di aver capito bene!:mrgreen:
Ovviamente ho voluto vedere immediatamente anche il film che, pur abbastanza fedele al testo e con attori molto bravi ( Alessio Boni e Michele Placido), non rende neanche lontanamente l’atmosfera ed il carattere spietato e senza scupoli che permea l’intero romanzo!
Ottimo Carlotto: consigliatissimo!
 

Meri

Viôt di viodi
Libro che si legge con una certa velocità. Molto crudo sia nel linguaggio che nei fatti, ma efficace. Ogni tanto fa bene alternare le proprie letture con qualcosa di forte che ti dia una scossa. Senza pensare al fatto che la storia potrebbe essere verosimile.
 
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