Romanek, Mark - Non lasciarmi

Minerva6

Monkey *MOD*
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Nel pomeriggio ho visto questo film del 2012 tratto dall'omonimo romanzo di Kazuo Ishiguro (che però non avevo letto).
Siccome ora mi sento pigra per scrivere,ma mi farebbe piacere conoscere il vostro parere a riguardo,vi invito a commentarlo :wink:.

Per chi invece non l'avesse visto,ma vuole saperne di più,qui c'è la trama:

Non lasciarmi (film) - Wikipedia

Non lasciarmi - MYmovies
 
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Minerva6

Monkey *MOD*
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Possibili spoiler

Sarebbe davvero utile per gli esseri umani avere a disposizione dei cloni pronti a soddisfare gli eventuali bisogni di organi del corpo.
Si avrebbe la certezza di sopravvivere di fronte alla necessità di un trapianto.
Ma con quale coraggio si riuscirebbe a sfruttare i donatori sapendo che non sono degli automi,dei robot,ma hanno,come noi,sentimenti,passioni,pulsioni,insomma un'anima?
Questo è il dilemma che ci pone l'autore del libro,immaginando una realtà in cui questi cloni vengono creati,addestrati ed educati a svolgere al meglio il loro ruolo di donatori di organi umani.
Quello che mi ha colpita è il loro non ribellarsi e il non scappare via dal loro destino segnato: alcuni muoiono al primo trapianto,altri al secondo e i "più fortunati" raggiungono il "completamento"(morte) solo al terzo.Sono controllati da un microchip,ma qualcuno avrebbe potuto provare a disinnescarlo...invece soccombono.Solo qualche coppia innamorata crede ingenuamente che il loro amore possa servire per chiedere un rinvio per i trapianti.
I cloni vorrebbero conoscere il loro "possibile" umano (cioè colui da cui sono stati creati),ma non ci è dato sapere se gli umani sarebbero curiosi di conoscere il loro clone in quanto la storia si sviluppa solo dal punto di vista dei cloni.Tre ragazzi sono i protagonisti.
Interessante il finale in cui la protagonista principale dice che tra cloni e umani c'è molta somiglianza di stile di vita.
 

Jessamine

Well-known member
L'ho appena visto, e, anche se come quasi sempre accade il film non riesce a ricalcare perfettamente quello che mi ha dato il libro, mi è piaciuto molto.
Il libro lo avevo letto circa un anno fa, quindi alcuni particolari li conservo ancora vividi, però devo dire che in generale il film lo rispecchia molto, nella trama, come atmosfere, insomma, non è perfetto ma secondo me è fatto bene.
Il tema, poi, oltre che inquietante è molto interessante, nonché piuttosto attuale, secondo me, pur con le debite distanze. L'arroganza dell'uomo, il suo anteporre il suo benessere a qualunque altro tipo di etica e di morale, sono qualcosa che purtroppo sarebbe impossibile negare restando in buona fede.
In effetti, Mine, sarebbe stato interessante anche un approfondimento sul rapporto tra gli "umani" e i "cloni": e per rispondere alla tua domanda, no, non penso gli esseri umani avrebbero mai voluto conoscere i propri cloni, perché, come spesso accade, l'uomo preferisce fingere di ignorare, o comunque pensare il meno possibile, a ciò che di marcio qualcun altro fa per garantire la sua sopravvivenza.

Ecco, se posso dire un'altra cosa a proposito del rapporto tra il film e il romanzo, a mio parere la dinamica dell'amicizia tra i tre protagonisti nel film è un pochino sottovalutata, trattata superficialmente (o meglio, in manieraun po' più superficiale che nel romanzo, dove questa assume un ruolo decisamente più centrale). In particolare il personaggio di Ruth qui mi è sembrato un po' sacrificato, abbozzato.
Ma, comuque, resta un film che a me è piaciuto molto.
 

Bacci

New member
Uno splendido film, capace di porre domande "alte", con il regista abilissimo a tenere desta l'attenzione nonostante i temi trattati siano veramente opprimenti e il ritmo molto lento.
Si tratta di una distopia in cui non si parla di un' indesiderabile futuro possibile, ma di vicende alternative accadute nel passato. Se da un lato tale scelta ci mette sin dall'inizio in una condizione di irrealtà, dall'altro rende ancor più coinvolgente e opprimente la vicenda, perché riguarda noi stessi, il nostro passato il nostro presente. Se vi capita di vederlo, non chiedetevi sempre "ma perché i protagonisti non scappano, perché non si ribellano?" perché il senso del film sta proprio nell'educazione che plagia i protagonisti, che porta i ragazzini di Hailsham a vedere la fuga come qualcosa di inconcepibile, e a non prendere nemmeno in considerazione la possibilità di cercare di sottrarsi al destino che è stato scritto per loro, perché l'unico mondo che conoscono è quello che gli è stato costruito intorno.
Ci sono molte riflessioni che si possono fare sul film, tra le altre mi ha colpito come questa deviazione della società venga messa in scena soltanto attraverso gli effetti che produce sui protagonisti, senza mostrare mai le vicende delle persone "normali", i beneficiari delle donazioni. Eppure proprio perché è solo suggerita, la presenza di una società che è decaduta in tutti i valori etici e morali è più soffocante che mai. Mi ha colpito infine, nel finale, il fatto che la ragazza in linea con quanto detto, non sia per nulla adirata per tutte le ingiustizie subite (o che noi spettatori riteniamo tali) ma è solo mossa da un rimpianto umanissimo per la qualità di una storia d'amore che poteva essere, e che non è stata, aggrappandosi coi ricordi ai piccoli momenti felici del passato, che han più valore di un intero sistema malato e corrotto creato dall'uomo cinico e sfruttatore.
 

Spilla

Well-known member
Ho amato molto il libro, meno il film che ne è stato tratto il quale, seppur molto fedele, non trasmette l'intensità e la delicatezza dell'amicizia a tre che i protagonisti condividono fin dall'infanzia. Ed è questa, più della tragedia umana dei personaggi destinati al sacrificio, più della pur toccante storia d'amore, ad essere protagonista. Perché, sembra dire l'autore, tutti noi siamo destinati ad un futuro fuori dal nostro controllo, e la nostra infanzia, la nostra adolescenza, sono le sole età in cui possiamo vivere inconsapevolmente nella speranza che i nostri sogni possano realizzarsi.
Mancano, nel film, i panorami "giapponesi" a netti toni in chiaroscuro, che invece fanno da sfondo a tutto il romanzo.
 
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