La Capria, Raffaele - Ferito a morte

Dory

Reef Member
Ferito a morte è un libro indubbiamente fuori dal comune e impossibile da collocare in un genere.
Lo stile dell'autore è molto particolare, anzi forse si dovrebbe più precisamente parlare di una mescolanza di vari stili, con prosa e poesia che si fondono insieme.
Anche la trama è particolare e difficile da delineare, la storia rappresenta un ritratto di generazioni che si sono succedute in un certo ambiente napoletano tra gli anni del dopoguerra e gli anni settanta, e si può forse assimilare al flusso di coscienza, dove un personaggio rievoca momenti della sua vita senza seguire l'ordine cronologico; anche se nel finale, quando si riesce finalmente a guardare tutto l'insieme, ci si rende conto che un ordine cronologico pure esiste.
A questo personaggio principale si affiancano altri che, almeno all'inizio, sembrano alternarsi come punto di vista.

Per me questo libro, più che un romanzo, è un dipinto, un dipinto che non si guarda per intero in una volta, ma che si costruisce pian piano, come un puzzle, e se ne vede il risultato finale, tutto assieme, solo alla fine.
E del dipinto ha tutti i paesaggi, i colori, le diverse pennellate, se dovessi dargli un genere, ecco, forse questo sarebbe un libro impressionista.

Lo consiglio vivamente, se non per i suoi tanti pregi, anche solo per leggere qualcosa di completamente diverso da quello che uno ha mai letto nella sua vita.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
In questo romanzo c'è la vita di Napoli vista con gli occhi di Massimo, ma non solo, con poche pennellate l'autore rende la fisicità della storia con i suoi odori, sapori e colori. Le notti e i giorni di un gruppo di giovani, forse già vecchi, con poche speranze e poche attitutidini, quelle del nuoto in Massimo, il corpo muscoloso in Glauco, il fascino di Sasà e la spiritosaggine di Ninì. Ma anche di tutti gli altri, uomini e donne, che vengono descritti, come se vivessimo con loro in quel momento. Il significato del romanzo sta forse nell'ossessione che Massimo ha per un'unica esperienza amorosa, vissuta quasi come in sogno, come se questo avvenimento lo cristallizzasse per tutta la vita. Bello poi il flusso di coscienza che accompagna la scrittura che ti tiene sempre in allerta.
 

Grantenca

Well-known member
Ferito a morte

dopo un inizio che mi ha lasciato un po' perplesso man mano che scorrevano le pagine questa scrittura mia ha sempre più coinvolto. Un affresco di Napoli del primo dopoguerra che sfugge ai consueti stereotipi e qui si dipana la vicenda del protagonista, giovane affascinato sia dalla natura che lo circonda, sopratutto il mare, sia dalle esperienze di vita (amore, amicizia, rapporti familiari, sogni e realtà) di un ambiente particolare, affascinante, alla continua ricerca di emozioni e esperienze che riescano a vincere la quotidianità e ad allontanare l'inesorabile trascorrere del tempo. Ma la gioventù, anche se molti fanno finta di non rendersene conto, passa, e non resta che abbandonarsi ai sogni e ai ricordi. Veramente un grande libro che, che chi ama la lettteratura deve assolutamente leggere.
 

velvet

Well-known member
Un gran bel libro che con una scrittura particolare, un flusso di coscienza che va avanti e dietro nel tempo, senza vincoli. La gioventù di un gruppo di ragazzi un po' vissuta e un po' lasciata scorrere come se non potesse mai finire, come se non esistesse niente altro, in un mondo ed in una città che ottunde, che come dice l'autore o ti addormenta o ti ferisce a morte.
 

malafi

Well-known member
Che fatica ho fatto a leggere questo libro.
Ci ho messo un po' a capire come andava letto.

Non va ricercata una trama, una sequenza negli avvenimenti ... va letto e lasciato scorrere, cercando di cogliere le atmosfere, le passioni, gli ideali, il 'mood' di questa generazione di giovani napoletani.

Ecco, capito questo, il libro è davvero interessante e particolare. Anche molto attuale.

Però non riesco ad andare oltre un 3/5: riconosco che è un libro davvero speciale, ma non posso dimenticare la fatica che ho fatto a leggerlo. E se 4= bello, consigliato ... ecco, non lo consiglierei a cuor leggero.
 
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