"Non faccio quello che voglio, e faccio quello che non voglio..."

ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
In questi ultimi giorni mi sono ritrovata spesso a riflettere su questa frase (tratta dalla lettera di San Paolo ai Romani), e riportata da me in modo sintetico e "laicizzato"), e a discuterne in modo costruttivo con qualcuno...

Lo spunto mi è stato offerto dal topic "beata ignoranza", sul quale sono intervenuta per affermare che a volte (almeno nel mio caso) sapere le origini, anche profonde, di una determinata cosa (la quale poniamo ci provochi disagio, malessere, tristezza...) non sia sufficiente a superarla. Mi è quindi stato fatto notare che c'è innanzitutto una profonda differenza fra ciò che è "sapere" e cio che è vera "consapevolezza", la quale si pone a un livello superiore e non è spesso facile da raggiungere.
Ad ogni modo, sembra arrivare a un punto tale che siamo costretti ad ammettere che la nostra ragione non basta, la razionalità -di cui l'essere umano va così fiero- fallisce... e noi ci troviamo, appunto, a "non fare quello che vogliamo (anche se sappiamo che questa cosa ci farebbe stare bene) e invece a fare quello che non vogliamo (anche se sappiamo che questa cosa ci fa stare male)"...

Cosa ne pensate voi?

PS chiedo venia, non sono argomenti molto "estivi", mi rendo conto...:ad: evidentemente il "morbo" di Dallolio dilaga... :mrgreen:
 

ila78

Well-known member
Eh già il Dallolio-virus è micidiale vedo....:D
Ma io non mi faccio contagiare e ti rispondo secondo il mio stile: io faccio (o cerco di fare) sempre e solo quello che voglio, e in genere faccio fare anche agli altri quello che voglio io! :mrgreen:
 

Yamanaka

Space's Skeleton
E' una discussione molto bella, ci partecipo con piacere.

Per come la vedo io, il pensiero logico-razionale è il "prodotto finale" di un lungo percorso, un tunnel oscuro e spesso contorto.
Contrariamente a quello che si pensa comunemente, a livello base è tutto fuso insieme...considerazioni logiche, sentimenti, sensazioni, ricordi, attaccamenti affettivi. Insomma, un enorme minestrone primordiale e caotico, dove niente è escluso e niente è davvero separato dal resto.
Il pensiero è una sorta di processo di "distillazione" di questo calderone ribollente, un processo che porta a un progressivo sfrondare ed elaborare qualcosa di nuovo.
Pensare bene è difficile perchè prima dell'aspetto "computazionale", di catena logica, c'è l'aspetto spesso sottovalutato di selezione, cioè di chiedersi effettivamente cosa componga un pensiero alla base. Chissà, magari alla base di quell'osservazione apparentemente così razionale c'è in realtà un sentimento; forse dietro quello sguardo così tagliente c'è in realtà una giustificazione o una difesa e così via.
Infatti è possibilissimo creare una lunga catena di pensieri logicamente corretti su una base traballante, un po' come costruire una maestosa villa su una palude. Prendersi per il naso, inconsapevolmente, è molto facile.
I paranoici ad esempio sono esattamente così: creano edifici di pensiero molto intricati e logici partendo però da una base totalmente sbagliata e inesistente.

Spesso il pensiero avviene "ex post", cioè si cerca di giustificare un qualcosa che non è logico cercando una, per quanto bislacca, radice logica però facendo così ci si allontana ancora di più dalla verità e quindi si finisce sistematicamente a fare ciò che (razionalmente) non si vuole fare ma per cui inconsciamente c'è una spinta per qualche motivo.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Ayu,mi fa piacere di essere stata in parte l'ispiratrice di questo tuo 3d e posso dirti che,purtroppo,mi ritrovo spesso in questa frase.

Concordo che è un argomento poco estivo (anche se molto interessante),nel senso che 'sto caldo (almeno a me) non facilita i pensieri logici.

Quindi evito di scrivere cose che potrebbero apparire troppo sconclusionate e mi limito a dire soltanto che pur essendo una persona razionale mi succede spesso di comportarmi in maniera irrazionale e opposta a ciò che voglio,andando così a mio discapito :W.
Non so perchè ciò accada e credo che,seppure lo scoprissi,forsei non sarei in grado di cambiare :boh:.
 

Nerst

enjoy member
Non ho ben capito il contesto in cui porgi la tua domanda, così cerco di rispondere per quello che mi sento.
Credo che tutti noi in fondo facciamo alcune cose che non vorremmo in diversi contesti: a volte si fa qualcosa controvoglia per far stare bene qualcun' altro, ma il vederlo sereno ci ripaga, altre volte è ciò che facciamo a lavoro che vorremmo evitare, ma lo facciamo ugualmente perchè può avvicinarci a ciò che è il vero progetto e allora si porta pazienza.

Se poi non ti riporti nei miei esempi, ma c' è qualcosa di più, allora credo che il malessere che si sente sia dovuto ad uno stato di prevaricazione (forse è un parolone, me ne scuso) che provi.
Non fare, allora, quello che in realtà non vuoi. Ricordiamoci che nessuno può obbligarci a fare niente e se stiamo male dobbiamo dire no.
 

SALLY

New member
Non so se ho ben capito Ayu...però per risponderti terra-terra,è una condizione in cui ci si ritrova spesso,bisogna lavorarci su e partire da lontano,analizzare ciò che si sta facendo e analizzarsi....troppe volte a muoverci è l'abitudine,i sensi di colpa,la pigrizia di imporsi e il lasciare andare le cose,o non ultimo la paura di qualcosa...bisogna cominciare a smantellare nel piccolo questo stato di cose,ti dico subito che il mondo attorno a te comincerà a tacciarti di egoismo,cinismo,superficialità...invece sarà solo la tua presa di coscienza e conseguente difesa.:wink:
 

Ugly Betty

Scimmia ballerina
Oh, quante volte succede a me! Forse facciamo così perchè è più comodo, più facile...quante volte c'è una situazione che non ci piace, ma non facciamo nulla per cercare di cambiarla? Perchè? :? Pigrizia? Mancanza di volontà? Ci accontentiamo di quello che abbiamo, pur sapendo che così non stiamo bene? :boh: Me lo sono chiesta spesso, ho anche fatto un sacco di propositi per fare meglio ma....non ci sono mai riuscita! :mrgreen:
 

ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
mi viene da piangere...
era da un quarto d'ora che scrivevo la risposta e poi per sbaglio con un solo tasto ho cancellato tutto... e chi si ricorda tutto il ragionamento adesso??? :W :mrgreen:
 

Apart

New member
Talvolta il nostro vivere ci impone anche di fare quello che non si vuole. Non ci vedo nulla di strano, è l'aspetto che meno ci piace ma fondamentale per vivere insieme. Il problema sorge quando nella vita hai la possibilità di scegliere fra il fare ciò che vuoi e il non fare ciò che vuoi e scegli la seconda. Perchè? Ci possono essere tanti fattori in gioco che possono influenzarti, ma se sei tu alla fine quello che sceglie, perchè la vita è tua, a te tocca dirigerla in un modo piuttosto che in un altro, sei tu che devi avere il controllo sulla scelta, sei tu che puoi optare per una scelta piuttosto che per un'altra. E se dipende da te, entra in gioco allora il processo formativo, di crescita raggiunto che ti permette di fare ciò che vuoi o di fare ciò che non vuoi.
E' una risposta un po' generale, lo so, ma d'altronde senza dettagli non si può fare altrimenti. :)
 

Evy

Member SuperNova
Oh, quante volte succede a me! Forse facciamo così perchè è più comodo, più facile...quante volte c'è una situazione che non ci piace, ma non facciamo nulla per cercare di cambiarla? Perchè? :? Pigrizia? Mancanza di volontà? Ci accontentiamo di quello che abbiamo, pur sapendo che così non stiamo bene? :boh: Me lo sono chiesta spesso, ho anche fatto un sacco di propositi per fare meglio ma....non ci sono mai riuscita! :mrgreen:

io sto provando a cambiare, più che altro la mia timidezza, la mia paura di dar fastidio,e non so se l'esempio sia attinente al discorso,ma anni fa se dovevo chiedere anche un semplice passaggio per andare in un certo posto dove sapevo che c'erano i miei amici, non avrei mosso un dito per chiamare, per inviare un sms, invece oggi ne ho mandati ben 2 di messaggi per cercare questo benedetto passaggio! Credo che a un certo punto, alla lunga quando vedi un pò di piattiume, o qualcosa che non ti piace/va, allora ti scatta la molla per cambiare un pò ;)

per la cronaca: al momento sto con una risposta negativa e una in attesa, ma il fatto di aver fatto quel passo in avanti per me conta molto!
 
Talvolta il nostro vivere ci impone anche di fare quello che non si vuole. Non ci vedo nulla di strano, è l'aspetto che meno ci piace ma fondamentale per vivere insieme. Il problema sorge quando nella vita hai la possibilità di scegliere fra il fare ciò che vuoi e il non fare ciò che vuoi e scegli la seconda. Perchè? Ci possono essere tanti fattori in gioco che possono influenzarti, ma se sei tu alla fine quello che sceglie, perchè la vita è tua, a te tocca dirigerla in un modo piuttosto che in un altro, sei tu che devi avere il controllo sulla scelta, sei tu che puoi optare per una scelta piuttosto che per un'altra. E se dipende da te, entra in gioco allora il processo formativo, di crescita raggiunto che ti permette di fare ciò che vuoi o di fare ciò che non vuoi.
E' una risposta un po' generale, lo so, ma d'altronde senza dettagli non si può fare altrimenti. :)

Sono d'accordo! Io da tutta la mia vita sto cercando di trovare uno stabile equilibrio fra le due, ma poi so, che alla fine, come ha detto Apart, "il nostro vivere ci impone anche di fare quello che non si vuole"..quindi il difficile rimane: "dirigerla in un modo piuttosto che in un altro"..(beh, la vita' è cos¡!).
 

Fabio

Altro
Membro dello Staff
Penso che molto dipenda dall'asticella che ci imponiamo di superare. Chi ha la fortuna di porsi obiettivi facili vive facendo (o credendo di fare bene) quello che vuole.

Saluti.

 

Lauretta

Moderator
...so che non dovrei farlo...ma è più forte di me...e lo faccio.
prima di farlo mi dico ...sei ancora in tempo Laura, non farlo...

e poi, non è che cedo, ho proprio voglia di farlo...e lo faccio, sapendo di non doverlo fare...
ma è troppo bello mettersi alla prova e avvicinarsi a quella linea sottile, con il rischio di cadere e dire ECCO NON DOVEVO FARLO....

la mia forza di volontà è pari a zero se sono attratta da una cosa
ci si mette pochissimo a convincermi di cedere e lo so,
ma nonostante questo ogni volta mi reco nella tana del lupo per mettermi alla prova. mi piace tantissimo stare su quella linea,
forse mi appaga di più essere in bilico sul "lo faccio e non lo faccio" e stare su quel filo che non la scelta finale, qualunque essa sia.

di solito mi capita quando decido di smettere di mangiare le unghie e quando arrivano a una lunghezza accettabile partono sti pensieri! :mrgreen:
mi faccio paura da sola!!!!! :YY
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
mi viene da piangere...
era da un quarto d'ora che scrivevo la risposta e poi per sbaglio con un solo tasto ho cancellato tutto... e chi si ricorda tutto il ragionamento adesso??? :W :mrgreen:

un esempio più chiaro di tanti ragionamenti: non hai fatto quello che volevi, e hai fatto quello che non volevi !!!

se non è vero è molto ben studiato (ma chi mi ricorda questa frase ?!?).

però non so dirti se esprimerti questo dubbio era davvero la mia volontà ...

:?? :? :mrgreen:
 

ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
...
e poi, non è che cedo, ho proprio voglia di farlo...e lo faccio, sapendo di non doverlo fare...
ma è troppo bello mettersi alla prova e avvicinarsi a quella linea sottile, con il rischio di cadere e dire ECCO NON DOVEVO FARLO....
(...)
mi piace tantissimo stare su quella linea,
forse mi appaga di più essere in bilico sul "lo faccio e non lo faccio" e stare su quel filo che non la scelta finale, qualunque essa sia...

é un po' che non scrivo nulla su questo thread che ho aperto io, ma le tue parole mi colpiscono perchè hai colto perfettamente uno degli aspetti a cui mi riferivo (anche se non l'ho scritto esplicitamente)...
in effetti quando parlo di fare qualcosa che "non vogliamo" è chiaro che non penso a una costrizione esterna, ma a qualcosa dentro di noi che ci spinge in una certa direzione, anche se sappiamo che forse non è quella giusta, o che potrebbe avere delle conseguenze che non ci aspettiamo (o semplicemente a cui non abbiamo voluto pensare prima!!!)...
Quello che mi sono spesso chiesta è in cosa consista la natura di questa "molla"... una sfida contro noi stessi e i nostri limiti? la ricerca di un piacere? pura incoscienza??? :D
Certo, generalizzare è difficile, ma io non mi riferisco a qualcosa di specifico (un vizio, un sentimento proibito, una dipendenza da qualcosa), bensì proprio al conflitto che spesso si realizza tra la nostra parte razionale e quella irrazionale...
 

Lauretta

Moderator
Quello che mi sono spesso chiesta è in cosa consista la natura di questa "molla"... una sfida contro noi stessi e i nostri limiti? la ricerca di un piacere? pura incoscienza??? :D
Certo, generalizzare è difficile, ma io non mi riferisco a qualcosa di specifico (un vizio, un sentimento proibito, una dipendenza da qualcosa), bensì proprio al conflitto che spesso si realizza tra la nostra parte razionale e quella irrazionale...

oppure il contrasto tra la parte del piacere e la parte del dovere, che spesso e volentieri non vanno di pari passo. ci sono quei periodi che la parte del dovere ha la meglio e ti senti a posto con la coscienza...poi quei periodi dove invece emerge prepotente (perchè è così) la parte del piacere e ti senti in colpa. Ma chi l'ha detto che il dovere è meglio del piacere? e poi questo piacere da cosa è dovuto? probabilmente dalla necessità di rompere gli schemi di una società che definisce le regole del buon cittadino o del buon costume! se la società ci dicesse di fare il contrario probabilmente si invertirebbero le sensazioni di dovere e piacere, e saremmo ancora con lo stesso dilemma.

comunque, parlando per me, io ho quella vena masochista che mi porta a fare scelte che già so che saranno sbagliate, solo per mettermi alla prova e vedere quanto sono capace di autocontrollo e di gestire questo rapporto dovere/piacere.
 

Monica

Active member
Non faccio quello che voglio e faccio quello che non voglio

Riflettendo su questa frase mi viene in mente una canzone di Ligabue:Ho perso le parole,può darsi che abbia perso solo le mie bugie,si son nascoste bene,forse però.....non eran mie:)

Spesso le nostre azioni non sono spontanee ma il risultato di forti condizionamenti esterni .....chissà,io che persona sarei stata se non ne avessi avute.......
 
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