Hesse, Hermann - Il lupo della steppa

Fabio

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Hermann Hesse - Il lupo della Steppa

Avevo sentito parlare spesso di questo libro e la prima volta che me lo torvai sotto le mani in libreria lo presi.

Non mi è piaciuto. Un romanzo lento che non mi ha per niente appasionato. Ho fatto fatica a finirlo.
Probabilmente non mi interessava la storia :roll: forse non ho visto quello che "ci sta sotto"...
Decisamente non mi è piaciuto.

Il disagio di fronte alla volgarità e alla massificazione della società moderna, la ricerca di valori più elevati, la forza liberatrice degli impulsi primordiali, il rimettersi in gioco da zero a partire da una nuova consapevolezza; sono questi alcuni dei temi che si intrecciano in Il lupo della steppa, uno dei romanzi più radicali e affascinanti di Hesse, pubblicato nel 1927 in un'Europa i cui regimi totalitari si vanno moltiplicando.
Il protagonista, Harry Haller, vive bloccato in una condizione di impotente felicità generata da un insanabile dissidio interiore tra l'uomo - cioè tutto ciò che ha in sè di spirituale, di sublimato o per lo meno di culturale - e il "lupo" - cioè tutto ciò che ha di istintivo, di selvatico e di caotico -, e si è chiuso in un isolamento quasi totale rispetto al mondo meschino e privo di spirito in cui vive, arrivando ad un passo dal suicidio.
Successivamente Harry viene però rieducato alla vita comune, quella di tutti, da una donna incolta ma esperta e intelligente e trova una via che gli consente di intuire meglio quali sono le "non-regole" dell'assurdo gioco della vita e come ricominciare a giocarlo. Non sempre i contemporanei di Hesse hanno saputo cogliere appieno la ricchezza di significati di questa opera che è anche una beffarda satira della Germania di Weimar e l'autore stesso ha sentito la necessità di precisare:
"...la storia del lupo della steppa rappresenta sì una malattia e una crisi, ma non verso la morte, non un tramonto, bensì il contrario: una guarigione".


Approfondimenti (beh discutiamone pure qui ma vi metto alcuni link):
http://it.wikipedia.org/wiki/Il_lupo_della_steppa
http://www.viaggio-in-germania.de/hesse-lupo.html
 
Ultima modifica di un moderatore:

bosch

New member
Scusami fabio non lo avevo visto... devo aver sbagliato qualcosa nella ricerca perchè non mi aveva dato risultati.. :?

comunque:
Prima parte molto bella, scorrevole, non te ne stacchi.
Seconda parte un po' troppo psicologica, leggibile ma da interpretare...un po' pesantuccia.

Ma il modo di descrivere sentimenti, sensazioni e qualsiasi aspetto della vita è unico, del il resto il modo di scrivere di Hesse non lo scopro io, quindi, per chi non l'avesse letto, provateci...
 

Masetto

New member
Prima parte molto bella, scorrevole, non te ne stacchi.
Seconda parte un po' troppo psicologica, leggibile ma da interpretare...un po' pesantuccia.

Ma il modo di descrivere sentimenti, sensazioni e qualsiasi aspetto della vita è unico, del resto il modo di scrivere di Hesse non lo scopro io, quindi, per chi non l'avesse letto, provateci...
Quoto! D'accordissimo con te.

Della seconda parte direi che il messaggio è come in Siddharta, un ottimismo "mistico" ma razionalmente ben poco convincente... :(
Lo stile però è magico :)
 

mado84

New member
Anch'io l'ho trovato abbastanza lento e pesantuccio, però non mi è dispiaciuto. sicuramente non ha niente a che vedere con altri capolavori di Hesse, però merita una lettura
 

Bag End

Tolkien Society Member
Io l'ho letto a 15 anni e mi è piaciuto moltissimo. Devo essere sincera però, ricordo solo le sensazioni che mi ha lasciato, e niente della storia.
Dovrei rileggerlo.
 

Whatty

progressive member
l'ho finito da poco...
devo dire che all'inizio non mi è piaciuto, il protagonista mi sembrava un intellettualoide che voleva fare l'esteta, apparendo però patetico... era molto immaturo (cioè, anche a me fa schifo questo mondo, ma è l'unico che abbiamo e dobiamo accettarlo, lui questo non lo capiva).
Poi è arrivata Erminia, e tutto è cambiato... il protagonista compie un percorso attraverso il quale impara a vivere, ad accettare la vita.
e poi come non parlare dello stupendo stile di Hesse, sembra una poesia il suo testo, non ci si rende quasi conto che è in prosa.
Un altra cosa che mi ha meravigliato sono state le visioni "paranormali", oniriche... spesso non si riesce a distinguere il sognato dal reale, e spesso pesavo "ora giro la pagina e scopro che è solo un sogno".
Ma queste cose io le adoro!!!:mrgreen:

p.s.: comunque rieccomi nel forum, è passato un po di tempo da quando sono sparito:? ormai non saprei dirvi più nemmeno io perché non mi sono fatto risentire... ci penso un po e avremo tempo e modo di chiarirci in chat:wink:



TUNZZZ
 

Alfonso

New member
Ho questo libro da tempo sulla mensola... ma non so se leggerlo o no... le vostre opinioni mi hanno lasciato interdetto... e confuso...
 

Alfredo_Colitto

scrittore
Uno dei libri chiave della mia adolescenza. Come in quasi tutti i libri di Hesse l'intreccio è difettoso e l'autore non risparmia le tirate psicologiche volte a "educare" il lettore. L'idea di base però è molto bella e uno stile davvero grande riscatta tutto.
 

alex80

New member
sto leggendo tokio blues,
e già mi proietto nel prossimo libro, che è questo lupo di hesse.

devo dire che se non altro proverò a leggerlo, perchè tutti questi bei commenti sullo stile di scrittura mi incuriosiscono parecchio....:?

è capitato in altri libri che il modo di scrivere è talmente bello che prende il sopravvento anche sul contenuto della storia !!!
speriamo sia così :ad:
 

nici

New member
letto anni fa per la scuola...in tedesco! l' unica cosa che ricordo di questo libro è: pesantissimo :shock:
 

Dorylis

Fantastic Member
Un libro piuttosto multicolore devo dire! Passiamo dai toni grigi e melancolici della prima parte all'esplosione di luci, colori e suoni della seconda.. Io personalmente ho adorato questo libro dalla metà in poi (stupendo il personaggio di Erminia), mi ero fatta un'idea diversa del libro che poi si è rivelata fasulla... La prosa e le vicende del teatrino magico sono un qualcosa di unico! Bellissimo il processo di rigenerazione e di catarsi, un vero e proprio ponte fra la non vita e la vita.. Consigliatissimo!
 

ayla

+Dreamer+ Member
Come alcuni hanno detto la prima parte è un pò lenta e pesante ma la seconda parte è splendida, bellissima; ci sono di quelle pagine veramente illuminanti tanto da far rivalutare le cose che ti stanno intorno, è un libro che analizza l'animo umano e le sue sfacettature (probabilmente in ognuno di noi c'è un lupo che freme) e l'esito di questo percorso non è pessimista ma trasmette un messaggio di speranza: imparare a ridere!!!
Consigliatissimo!!
 

mandri

New member
Sono riuscito ad apprezzare il libro solamente dopo averlo letto, ovvero dopo un'attenta riflessione e una lettura su wikipedia.
Ma durante la lettura non sono riuscito a coglierne gli aspetti più significativi...inoltre ho fatto veramente fatica a terminarlo, perchè non mi appassionava per niente
 

Brethil

Owl Member
Anche io, come voi, ho arrancato in alcuni punti del libro, specialmente quelli che contengono riflessioni sull'Io e sul rapporto molto controverso del protagonista con la borghesia.
Nonostante ciò mi sono trovata davanti a pagine colme d'amore e sensualità che mi hanno incantata. So che Harry dichiara più volte di non essere innamorato di Erminia, ma il loro rapporto fatto di profonda comprensione e condivisione li rende ai miei occhi una coppia di innamorati.
Ci sono alcune frasi che mi hanno colpita, facendo di questo testo un ottimo compagno di riflessione.
Mi piace tantissimo come è esposto il fatto che ognuno di noi è il risultato dell'interazione tra diversi IO, molti dei quali ancora non hanno visto la luce soltanto perchè non ne hanno avuto occasione o non abbiamo incontrato persone capaci di farli affiorare in superficie.
A questo proposito trovo l'immagine delle pedine per gli scacchi combinate ogni volta in modo diverso molto azzeccata.

"...In te per esempio il lato intellettuale ha cent'anni, il ballerino Harry è nato da poche ore. Adesso si tratta di farlo crescere insieme con tutti i fratellini che sono altrettanto piccoli e sciocchini come lui."
 

SALLY

New member
E' il mio primo libro di Hesse,mi ha affascinato!
All'inizio mi ci sono riconosciuta col suo dualismo uomo-lupo,ma poi si è sempre più inabissato nel vuoto del ventesimo secolo,il malessere del protagonista è il suo inferno,ma come egli dice "Questo non è il libro di un disgraziato,ma di un credente"",infatti oltre il male contiene la cura,la rinascita.Capire che abbiamo una personalità per ogni momento,che non siamo due ma centomila,imparare l'umorismo,ridere del riso degli immortali.Fantastico,è uno di quei libri che aiutano il nostro spirito a porsi nei confronti della vita....si vede che ne sono entusiasta? :mrgreen:
 

Apart

New member
Harry è un uomo profondo, erudito, che vive la problematicità di un esistenza in un mondo comune borghese, in mezzo a gente che non lo capisce, in un periodo storico dove la maggior parte delle persone si fa portatrice di ideali quali il nazionalismo e la guerra. Ad Harry però ci sono anche aspetti legati al modo di vivere di quel mondo borghese che piacciono. L'uomo appare così costantemente diviso fra desiderio di fuga e desiderio di restare.
Triste, chiuso nella sua solitudine, diviso fra uomo e lupo, fra vita culturale e vita istintiva, Harry è a pochi passi dal suicidio. All'improvviso l'incontro con una donna lo porta a comprendere come l'esistenza non sia continua lotta due anime divise, ma convivenza di mille sfaccettature che possono ordinarsi, organizzarsi di volta in volta in maniera creativa trovando l'armonia. Ecco che il viaggio dentro quel teatro magico diventa un viaggio onirico, dove Harry fa esperienza del gioco della vita, acquisendo la consapevolezza delle infinite possibilità di questo gioco e del suo potersi rinnovare continuamente. Alla problematicità di un'identità divisa in due non c'è la rinuncia o la scelta, bensì una nuova prospettiva esistenziale, capace di essere un tutt'uno con il mondo, capace di dire sì alla vita.

Libro non facile questo di Hesse, poichè manca di una trama avvincente e la scrittura è lenta. Tuttavia l'ho trovato profondo, ricco di spunti interessanti, di significati nascosti; capace di infondere forza e speranza senza esser banale, un messaggio nuovo attraverso la riscoperta di una diversa prospettiva esistenziale. Il viaggio nel teatro magico è affascinante, surreale, è una sorta di delirio.













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doriangray

New member
Ho appena chiuso il libro con la speranza di provare a rileggerlo più in là. Ero arrivato intorno alla settantina di pagine, pensando di avere tra le mani uno dei libri più belli che avessi mai letto, finché ho iniziato a perdermi, e a non capire nulla di quello che scriveva l'autore. Con uno sforza notevole cercavo di decifrare i pensieri ma era diventato troppo pesante per me. :? Anche siddharta ho letto, ma anche questo mi ha lasciato un po perplesso nella parte finale. Penso di non essere pronto per Herman Hesse!!
 

GermanoDalcielo

Scrittore & Vulca-Mod
Membro dello Staff
Ho appena chiuso il libro con la speranza di provare a rileggerlo più in là. Ero arrivato intorno alla settantina di pagine, pensando di avere tra le mani uno dei libri più belli che avessi mai letto, finché ho iniziato a perdermi, e a non capire nulla di quello che scriveva l'autore. Con uno sforza notevole cercavo di decifrare i pensieri ma era diventato troppo pesante per me. :? Anche siddharta ho letto, ma anche questo mi ha lasciato un po perplesso nella parte finale. Penso di non essere pronto per Herman Hesse!!

uno dei libri più brutti che ho letto l'anno scorso. Me l'avevano dipinto come profondo, introspettivo, metafisico, filosofico, istruttivo. Sono arrivato in fondo solo perché non lascio mai un libro a metà, ma credo di averlo rivenduto online l'istante successivo. Lagnoso, barboso, noioso. Prima di riprendere in mano Hesse ne passerà di acqua sotto i ponti.
 
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