Santos, Care - Il colore della memoria

libraia978

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TRAMA:

Barcellona, 1932. In una vigilia di Natale apparentemente simile alle altre, Maria del Roser Golorons vedova Lax esce con la fedele domestica Conchita per trascorrere tutta la giornata ai Grandi Magazzini El Siglo, inconsapevole degli eventi che stanno per travolgere la sua famiglia e la sua città. Pochi anni più tardi, alle soglie della guerra civile, il celebre pittore modernista Amadeo Lax dipinge il suo capolavoro in ricordo della moglie Teresa che lo ha abbandonato: un affresco superbo, fatto di luci intense e contrasti imprevisti, che nella sensualità del tratto nasconde un'oscurità indecifrabile. Quasi ottant'anni dopo, l'esperta d'arte Violeta Lax, nipote di Amadeo, riceve un misterioso invito da una sconosciuta signora italiana che afferma di avere importanti notizie da comunicarle. Incuriosita, Violeta decide di incontrarla, ma prima vuole fermarsi a Barcellona per visitare la casa di famiglia, ormai in stato di abbandono, e ammirare per l'ultima volta l'affresco realizzato da suo nonno prima che venga rimosso. Inizia così per Violeta un viaggio nel tempo sulle tracce della storia familiare, lungo i vicoli e le strade eleganti di una Barcellona scintillante e piena dell'energia irrefrenabile dell'inizio del Novecento; lungo le fortune e le disgrazie dei Lax, segnate dall'arte di Amadeo, genio crudele che interpreta nelle sue opere tutta l'inquietudine, la brama di certezze e la brutalità della nuova epoca.

COMMENTO:

Non è che sia un brutto libro. Scritto bene si legge velocemente ed è anche un bel passatempo, solo che chi l'ha scritto si è fatta un sacco di viaggi mentali e spazio-temporali, che bisogna stare molto attenti a seguirla e invece io avevo scelto questo libro come relax, visto anche il periodo estivo, che concigliava. Insomma bella la trama e anche ben scritto se fosse un libro lineare, ma l'autrice passa da una storia all'altra (i personaggi sono tanti e tutti importanti) senza continuità e soprattutto senza neanche segnalarlo. Il tutto intervallato da odierne e-mail dei discendenti con la loro storia, da ritagli di giornale dell'epoca e dalle descrizione dei dipinti (queste ultime due a mio avviso si possono anche saltare). Era partita bene, ma...alla fine mi ha un po' delusa, poteva fare di meglio se non si fosse impuntata a stupire eccessivamente.
 
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