Coppola, Francis Ford - Apocalypse Now

elisa

Motherator
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Durante la guerra del Vietnam al capitano Willard viene affidata una missione, quella di risalire il fiume fino alla Cambogia e trovare il colonnello Kurtz che da pluridecorato e con brillante avvenire nell'esercito ha disertato mettendosi a capo di un manipolo di indigeni che lo venerano come un Dio e commettendo efferatezze senza limiti. Il compito assegnato a Willard è quello di ucciderlo. Il viaggio del capitano insieme a quattro uomini di equipaggio gli permetterà di osservare quello che sta accadendo fino ad arrivare alla meta, scettico e consapevole nello stesso tempo.

Ho inserito in Piccola cineteca la versione originale del 1979 di 153 minuti visto che è già presente quella Redux del 2001 di 193 minuti.
Che dire se non che è un capolavoro assoluto, una regia raffinata quella di Coppola, una fotografia stupenda quella di Storaro, musica e suoni che da soli farebbero il film. Poi i significati sono molti, così come sempre in film di questi livelli, quello che mi sento di esprimere adesso è l'assoluta differenziazione che la guerra fa tra quelli che non pensano ed eseguono ordini o si adeguano alla superficie delle cose, che sono la maggioranza e i pochi che riflettono, vogliono andare a fondo, usare il pensiero. La violenza è lo strumento della guerra che è follia lucida della collettività che non sopporta la follia lucida del singolo, che deve eliminare così non si rispecchia in esso.
 

Del Mare

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Apocalypse Now

Ogni volta che lo rivedo è una discesa agli inferi. Un pendolo tra "The end" e "The hollow men". Una pellicola, parlo del director's cut, che a vent' anni mi ha dato un bello scossone. Cosa ne pensate?
 
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