Hodgson, William Hope - La casa sull'abisso

strapparomanzi

Renegade Member
È con enorme piacere che recensisco La casa sull’abisso, romanzo breve pubblicato da William Hope Hodgson nel lontanissimo 1907, e ancora oggi, a mio avviso, uno dei migliori testi orrorifici di sempre.

Il libro è in sostanza una sinergia di horror, fantascienza e scritto spiritual-metafisico, capace di generare un’atmosfera terribile e opprimente, nonché di incutere ininterrottamente tensione e paura nel lettore.

Anzi, è appurato che persino il Maestro di Providence, forse il più grande scrittore orrorifico di tutti i tempi, fosse un ammiratore di Hodgson e dei suoi scritti del terrore, peraltro pervasi da quello stesso “orrore cosmico” che poi si ritroverà nei testi di Lovecraft.

La casa sull’abisso è una storia raccontata da qualcuno che l’ha a sua volta raccontata.
Ecco in breve la trama: l’autore scrive di aver ritrovato un antico manoscritto, a sua volta ritrovato e riveduto tempo prima, nel 1877, da due uomini, Tonnison e Berreggnog, vicino a delle rovine in Irlanda.

In tale manoscritto, il racconto-diario di un uomo che viveva con la sorella e il suo cane in un antico palazzone sito sull’orlo di un abisso, sul fondo del quale stava un fiume.

Le vicende prendono il via il giorno in cui l’uomo vede formarsi nella stanza in cui si trovava da solo col suo cane, una sorta di foschia color porpora, che subito dopo sembra trascinarlo in un’altra dimensione.
In essa, in una landa desolata, stava un maniero identico al suo, vicino al quale stavano delle creature orrende e innominabili.

Poco dopo, il sogno diventa realtà, e davvero un’orda di creature dell'incubo assedia casa sua, nella quale egli si rinchiude con cane e sorella, e che protegge con fucile e pietre.

Improvvisamente, però, l’assedio cessa, e l’uomo, curioso, si avventura fuori da casa, andando nel burrone vicino alla stessa, da quale sembrano essere spuntati quegli essere orrendi.
Tornato a casa, poi, scopre che…

Non vi svelo il finale, peraltro ambiguo e brusco nella sua interruzione.

Commento solo il testo dicendo che La casa sull’abisso di William Hope Hodgson è uno dei racconti (racconto lungo o romanzo breve fate voi) più testi e dall’atmosfera greve e terribile che abbia mai letto, con quel suo senso di ineluttabile e inevitabile dramma.
Consigliatissimo, specie agli amanti del genere.
 
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Yamanaka

Space's Skeleton
L'avevo letto quando era stato ristampato qualche anno fa...ora mi pare sia di nuovo fuori stampa.
Concordo con quanto scrivi, sicuramente è uno dei romanzi horror pre-lovecraftiani più importanti e intensi. Peccato che in Italia non sia giunto molto altro di questo autore, molto interessante, in particolare le storie di mare.
Molti anni fa era stato tradotto anche the night land (qui la terra dell'eterna notte), anch'esso una storia molto interessante...praticamente la premessa è un mondo alla rovescia, dove il sole si è spento da tempo e gli umani superstiti vivono nei pressi di un'enorme piramide luminosa, l'unica capace di tenere lontane le creature della notte che oramai infestano il pianeta.
 

bouvard

Well-known member
Io non sono un'assidua lettrice di horror, né tantomeno un'appassionata di questo genere letterario, fatta questa premessa devo, comunque, ammettere di essere rimasta piacevolmente colpita da questo libro. A sorprendermi ed affascinarmi è stata soprattutto la sconfinata e poliedrica fantasia di Hodgson, la sua dirompente potenza "immaginifica", con cui stupisce, ma ancor di più disorienta il lettore ad ogni pagina.
La casa è, per eccellenza, il luogo in cui, ognuno di noi, si sente maggiormente al sicuro, in cui si rifugia per "difendersi" dal mondo. Cosa succederebbe perciò se, all'improvviso, da luogo sicuro si trasformasse in prigione, in luogo in cui esser assediati? Dove mai potremmo rifugiarci allora? E se scoprissimo, inoltre, che la nostra casa, quel luogo che consideriamo, appunto, assolutamente nostro, unico, non è affatto un luogo così unico, perché in un'altra dimensione esiste una casa proprio uguale alla nostra? Come reagiremmo?
Secondo me La casa sull'abisso suscita paura e disorientamento nel lettore, proprio perché parte da una realtà assolutamente normale - la vita tranquilla in una casa - per scardinare questa sicurezza, arrivando a "materializzare" le paure più recondite ed angosciose che albergano nella mente umana. In fondo, a ben guardare, gli uomini vivono davvero su un abisso infinito, come quello che nel libro si apre sotto la casa, è l'abisso delle nostre incertezze, delle domande a cui non riusciamo a dare una risposta, dell'ignoranza circa il nostro destino ed il destino del mondo nel quale viviamo.
Libro consigliato a chi ama i brividi, ma anche la fantascienza e non disdegna le riflessioni "filosofiche".
 
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