Premio Campiello 2012

Ormai i premi non mi spingono a leggere il libro, cosa che non succedeva qualche anno fa. Rizzoli e Mondadori si dividono i premi, quest'anno evidentemente il budget per la promozione dei libri di Rizzoli doveva essere esiguo e la Mondadori li ha vinti entrambi.

Vincitore del Campiello 2012 è stato:
Carmine Abate - 'La collina del vento' (Mondadori)
Francesca Melandri - 'Piu' alto del maré (Rizzoli)
Marcello Fois - 'Nel tempo di mezzo' (Einaudi)
Marco Missiroli - 'Il senso dell'elefanté (Guanda)
Giovanni Montanaro - 'Tutti i colori del mondo' (Feltrinelli)


Buona lettura a tutti e fatemi sapere come sono.
 

alexyr

New member
Sto leggendo la Collina del Vento e devo dire che e' bellissimo.
Ben scritto ,al di la del fatto che ci sono moltissime parole in dialetto, aspetto che a me da molto fastidio - detesto Camilleri per questo - ma per l'interesse della trama posso anche soprassedere.

L'autore ha grandi doti narrative e una grandissima capacita' letteraria di tessere paesaggi (tranquilli, nessuna descrizione di 500 righe di un uliveto... )

consiglio di superare il fatto che abbia vinto il Campiello e leggerlo.
 

Des Esseintes

Balivo di Averoigne
Sto leggendo la Collina del Vento e devo dire che e' bellissimo.
Ben scritto ,al di la del fatto che ci sono moltissime parole in dialetto, aspetto che a me da molto fastidio - detesto Camilleri per questo - ma per l'interesse della trama posso anche soprassedere.

L'autore ha grandi doti narrative e una grandissima capacita' letteraria di tessere paesaggi (tranquilli, nessuna descrizione di 500 righe di un uliveto... )

consiglio di superare il fatto che abbia vinto il Campiello e leggerlo.

Chiedo scusa ad Alexyr per il giudizio contrario, purtroppo io l'ho letto! :) M'è stato regalato da una persona che evidentemente non mi conosce bene, ma non potevo far brutta figura e m'è toccato.. :(
Questo è il genere di prodotti per i quali non mi capacito dell'utilizzo della parola "bellissimo"! A parte l'uso, fastidioso, di parole dialettali, è la solita, noiosa epopea di una famiglia, che passa attraverso la Grande guerra ed il fascismo e che nasconde alcuni (poco interessanti) segreti; il tutto contornato da diversi personaggi muniti di fascino bassissimo (le donne presenti sono, al solito stereotipatissime, uff..)
Non ha ritmo, non diverte, non ha alcuna tonalità "magica", è uno scimmiottare la saga della famiglia Buendia. Tecnicamente cerca di proporre un linguaggio che mescolta il popolare con il colto, ma risulta artefatto, fastidiosamente "falso".
Magari io avrò gusti pessimi o forse non sarò di bocca buona, ma questo è lontano anni luce dall'esser un romanzo "bellissimo", "L'educazione sentimentale" lo è, questo, al massimo è "quasi passabile".. :)
 

alexyr

New member
a me invece queste "viste" della collina, questa saga della famiglia, mi hanno proprio incantato.
magari sono io un lettore fuori dagli schemi, o non ho gusti raffinati, (tipo,l'educazione sentimentale non mi piace per nulla), ma la sto trovando una lettura pregevole.

l'unica cosa, concordo sul fastidio del dialetto.
 
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