Amado, Jorge - Teresa Batista stanca di guerra

Meri

Viôt di viodi
L'autore immagina di raccogliere le notizie su Teresa Batista da varie persone che l'hanno conosciuta.Ne esce così il ritratto di una bellissima donna che appena tredicenne viene venduta dagli zii ad un sadico. Teresa per un certo periodo subisce le violenze e le umiliazioni del capitano, ma un giorno si ribella e lo uccide. Diventa l'amante di un industriale, alla morte di questo è costretta a prostituirsi per vivere e infine incontra l'uomo della sua vita Januario Gereba...

Libro molto bello, x quel che mi riguarda lo metto subito dopo Gabriella garofano e cannella.
Le storie di Amado sono sempre molto profonde,l'autore parte dal protagonista x raccontare anche le vite dei personaggi che lo circondano. Si riesce a sentire i profumi e suoni del Brasile e ad immergersi completamente nella storia.
 

velvet

Well-known member
Bellissimo questo libro e affascinante la figura di Teresa Batista "tanto maltrattata dalla vita, tanto stanca di sconfitte e di sofferenze e malgrado tutto ancora in piedi", piena di vitalità, metafora del popolo brasiliano "così rassegnato, mai sconfitto. Che quando lo credono morto, risorge ancora dalla bara".
Rispetto agli altri libri di Amado che ho letto vi ho trovato meno di quell'atmosfera magica, soprattutto nella prima parte dove le traversie e le crudeltá che la povera Teresa ha dovuto subire mi stavano lasciando un Po' interdetta, ma poi entrando nel vivo della storia, gli ingredienti ci sono tutti, dramma, amore, credenze popolari, magia e superstizione, il fascino del Brasile e del suo popolo.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
se le congiunzioni astrali lo permetteranno :mrgreen: potremmo leggerlo insieme in un minigruppo :wink:

Acc...completamente dimenticata!!! Col senno di poi, se me ne fossi ricordata, sarebbe stato molto bello leggere questo fantastico libro insieme a te :mrgreen::D
A presto la recensione...se il PC mi dà retta :mrgreen:
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Teresa Batista è diverso dagli altri libri di Amado nei quali, pur essendoci sempre un po' di amarezza, prevale sempre l'allegria e il buon umore. Qui invece si respira, a tratti, una forte atmosfera di tragedia e violenza, peraltro descritta con dovizia di particolari, che rende una parte del romanzo decisamente cruda, quasi fastidiosa la quale, tuttavia, contribuisce a rendere il libro più profondo, forse il più bello di questo autore. Ma, anche in queste parti del libro, a dominare la scena è la forza di Teresa, il suo orgoglio o, meglio, dignità, il suo senso di giustizia, il suo carattere che oggi verrebbe definito "tosto", il suo cuore d'oro, oltre alla sua bellezza travolgente che sembra quasi palpabile all'interno delle pagine, seppure io non riesca a darle una vera e propria fisionomia. Sfortunata sin da piccola, orfana di entrambi i genitori, Teresa, che vive con gli zii, i quali si disinteressano di lei se non per cupidigia sessuale, viene venduta all'età di tredici anni ad un perfido e rozzo capitano. Subirà inenarrabili angherie, conoscerà l'odio e la crudeltà, il delitto, la galera, la prostituzione, ma anche l'amore e la delusione, e poi il benessere, la bontà, la solidarietà, l'amore vero. Non preoccupatevi, non sto spoilerando, questo libro è un susseguirsi di eventi, di avventure, di vita, tutto molto difficile da immaginare. Amado descrive un mondo crudo e maschilista, ma nel contempo magico. Razionalmente, credo che nessuna donna vorrebbe vivere in un mondo in cui ogni uomo sposato (ma anche molte donne, in verità), soprattutto se potente, ha una o più amanti quasi alla luce del sole, dove chi è bella, a meno che non abbia il carattere di Teresa, viene trattata come un oggetto sessuale (sì, lo so che succede anche qui e adesso, ma nel libro tutto viene considerato normale) e chi è brutta o insignificante a 20 anni è già zitella, dove le donne contano solo come "moglie di" o "amante di". Eppure le atmosfere di Amado, uniche e irripetibili, magiche, fanno sì che la razionalità vada a farsi benedire e che, concentrando l'interesse sulle parti più vive o romantiche, ci si lasci assorbire completamente, come fossimo lì, dai luoghi, personaggi, sapori, odori che quasi sembra di sentire, con buona pace degli orixas e divinità varie :mrgreen:. Allegria e saudade viaggiano insieme come fossero un'unica cosa, immergendo il lettore in un'atmosfera libera e a contatto con personaggi veri, anticonvenzionali, su uno sfondo storico-sociale soltanto accennato o forse addirittura immaginario, ma sempre visto dalla parte dei poveri, delle prostitute, degli ultimi.
 

elesupertramp

Active member
Romanzo immenso. :ad:
La tua bocca è salsedine, il tuo petto una chiglia, come una gonfia vela del tuo albero maestro, sulla coperta delle onde son nata un’altra volta, vergine marina, fidanzata e vedova di saveirista, ghirlanda e spuma, velo fatto di nostalgia, ah, mio amore marinaro."
 

MonicaSo

Well-known member
Ho faticato moltissimo a portare a termine questo romanzo... la prima parte è stata troppo crudele e violenta, per me; la seconda l'ho apprezzata di più ma la terza l'ho trovata inutile. Nel complesso non riesco a dire che mi sia piaciuto.

C'è una frase però che mi ha fatto "perdonare" Amado per tutte le botte e le violenze subite dalla povera Teresa:

A chi assomiglia Teresa Batista, tanto maltrattata dalla vita, tanto stanca di sconfitte e di sofferenze e malgrado tutto ancora in piedi con tutto il peso della morte sulle spalle disputando a quella maledetta un bambino affinché viva?.... le dico, signore, che Teresa Batista assomiglia al popolo e a nessun altro: al popolo brasiliano così rassegnato, mai sconfitto. Che quando lo credono morto, risorge ancora dalla bara.
 
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