Kubin, Alfred - L'altra parte

Yamanaka

Space's Skeleton
Seconda e ultima recensione nata dall'invito silenzioso di velmez :D

Kubin, pittore del primo novecento dal gusto surreale, orrorifico e irrazionale, ci delizia con il uso unico romanzo, l'altra parte, scritto a poco più di 30 anni.
La scrittura è livida e penetrante come la sua allucinata pittura, tutta giocata sulla forza archetipale delle immagini evocate e sul continuo scambio fra la "realtà" e la sua necessaria e complementare "altra parte".
Il romanzo oscilla di continuo infatti fra il polo del sogno e dell'incubo, dell'utopia e dell'orrore, della realtà e dell'allucinazione, in un affascinantissimo gioco di specchi, seducente e misterioso.
Kubin sicuramente conosceva bene le avanguardie dell'irrazionalismo filosofico dei suoi tempi (Nietzsche su tutti, ma anche Hartmann e probabilmente Mainlander) così come l'allora nascente psicanalisi freudiana, infatti tale romanzo è stato salutato come ispiratore ed espressione poetica ed artistica di tali correnti di pensiero. Secondo me questo è esagerato, sicuramente Kubin ha respirato e interpretato lo spirito dei suoi tempi, ma credo che la scrittura di questo romanzo sia stata, come la sua arte, dettata da un'oscura forza spontanea che voleva a tutti i costi imporsi ed esprimersi prima ancora di un'astrazione intellettuale...
Anche questo, da leggere. ;)
 

velmez

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interessante visione distopica. Kubin descrive una città folle dominata dalle emozioni e dal potere del suo creatore.
Del libro mi ha colpito l'originalità, diciamo che il finale era prevedibile ma non lo erano i mezzi per raggiungerlo!
Nella mia edizione le descrizioni erano accompagnate da 52 tavole disegnate dall'autore che aggiungevano una particolare sensazione di mistero e oserei dire angoscia nella lettura! Davvero interessante, lo consiglio!
 
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