Risi, Dino - Profumo di donna

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Fausto è un capitano dell'esercito che durante un'esercitazione rimane cieco e privo di una mano. Vive con una zia a Torino ed è diventato burbero e cinico tanto da creare problemi a tutti gli attendenti che si sono susseguiti al suo servizio. L'ultmo, giovanni, è un giovanottino romano che lo accompagna in un viaggio verso Napoli, toccando prima Genova, dove Fausto lo manda a cercare una prostituta, poi Roma, a trovare un cugino prete. A Napoli c'è Vincenzo, l'amico tenente anche lui rimasto cieco nello stesso incidente e Sara, innamorata di Fausto da quando era una ragazzina ma che Fausto rifiuta.

Veramente molto bello questo film di Risi, amaro e doloroso nel descrivere la sofferenza e l'umiliazione di un uomo che l'invalidità ha reso menomato nella dignità e nella libertà. Commovente anche la storia d'amore e la crescita del giovane attendente che arriva a maturare una maggior consapevolezza della vita e della sofferenza, soprattutto conoscerà l'ipocrisia umana. Vittorio Gassman qui è superlativo, da un romanzo di Giovanni Arpino.
 
G

giovaneholden

Guest
Uno dei migliori film di Risi,con un Gassman straordinario,e che esce vincente nei confronti della interpretazione di Al Pacino nel remake. Il film si discosta parecchio dal romanzo ma riesce a non farlo rimpiangere affatto. Molto valida la direzione degli altri attori,dal povero Alessandro Momo che avrebbe potuto diventare un grande attore se il destino non avesse funestamente deciso diversamente,ad Agostina Belli e Moira Orfei per citare almeno i principali.
 

estersable88

dreamer member
Membro dello Staff
A costo di risultare impopolare, dirò che a me questo film non ha lasciato molto. Ho preferito di gran lunga la versione del 1992 di Pacino, molto più emozionante a mio parere.
 

Ondine

Logopedista nei sogni
Un film che mi è piaciuto tantissimo per la sua profondità di analisi psicologica.
Dietro l'egocentrismo, la spavalderia del personaggio interpretato da Vittorio, si nasconde in realtà una profonda solitudine e disperazione.
Una grande interpretazione, una riflessione sulla ricchezza ma anche sulla sofferenza che si accompagna alla disabilità e che trasforma i rapporti sociali, che sono differenti dalle persone cosiddette "normali".
 
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