De Heer, Rolf - Bad Boy Bubby

elisa

Motherator
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Bubby vive per 35 anni segregato in uno scantinato da una madre squilibrata con la quale ha rapporti incestuosi. Quando torna il padre riesce alla fine a liberarsi di tutti e due e comincia a scoprire la realtà esterna fatta di violenza e umiliazioni ma anche di amicizia e di emozioni positive.

Un film disturbato e disturbante che però marcia su tre livelli e su diverse ambientazioni, spesso in contrasto tra di loro. Inizia con la prima parte nello squallore di uno scantinato in mezzo a scarafaggi con una vita familiare estrema per violenza e deprivazione per finire in mezzo al verde con il calore di una famiglia con moglie e bambini che giocano con il loro padre, un protagonista che passa tutti i livelli della crescita in poco tempo dovendo confrontarsi con un mondo sconosciuto al quale lui non è abituato ma che incanterà con il suo candore e conquisterà con la sua rabbia incanalata nella musica.
E' un film che a volte scivola nel film a tesi, fortemente antireligioso, che però dà la cifra della storia, con un Gesù che se Bubby non lo ammazza la madre, lo ammazza lui. Alla fine cerca di consolare della prima mezz'ora e risarcire Bubby e tutti quelli che come lui non hanno avuto che violenze e soprusi con un finale Happy end, un po' favolistico, come sempre si spera possa avere chi ha avuto una vita dura e sofferta. Un film che sicuramente fa pensare, non scontato.
 
G

giovaneholden

Guest
Il mondo è dei naif,magari un pò fuori di cranio? Questo sembra dire il film di De Heer,dove il protagonista,che secondo me è veramente così:mrgreen:,dopo aver vissuto in un degrado totale,come il ragazzo selvaggio di Truffaut deve imparare le regole del mondo di fuori e lo fa con una verve che può ricordare il Candide di Voltaire. La ventata di novità che porta nella società sarà un viatico che farà scoprire anche agli altri l'importanza della convivenza con gli emarginati e i meno fortunati. Ottimo film che si apre nel finale dopo il plumbeo inizio,fa parte delle opere che necessitano la prosecuzione della visione per superare l'impatto della prima parte,come il capolavoro di Resnais,Providence.
 
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