Roiatti, Franca - Il nuovo colonialismo. Caccia alle terre coltivabili.

9 stati USA hanno una legge che impedisce alle grandi aziende ed ai fondi di investimento di comprare terra. L’Africa no, ed allora nessuno ha impedito alla Daewoo di comprare mezzo Madagascar. Cosa pensate che possa succedere quando la popolazione indigena continuerà a morire di fame e vedrà portare via per i coreani: grano, soia e altri alimenti?
Paul Heilberg ha stretto accordi con il governo sudanese e con i suoi emissari nel sud sudan. La gente che sta mandando via i contadini dal Darfur per intenderci. Heidelberg così si giustifica: «Chi è un
signore della guerra per qualcuno, per altri è un combattente
per la libertà
».
L’affare della terra è nato sporco. Le multinazionali e gli stati ricchi che si appropriano della terra dei poveri per produrre prodotti agricoli per sfamare le loro popolazioni.
Non credo sia un male che i paesi ricchi investano in terre non sfruttate, il male è però pagare un euro l’ettaro la terra al Madagascar, ove quell’ettaro produrrà 9000 euro di canna da zucchero.
Pago una classe politica corrotta e frego la terra a milioni di contadini. E non parlate di ignoranza delle popolazioni africane, le multinazionali hanno fatto lo stesso nel meridione d’Italia con l’eolico. Pago tre consiglieri regionali, un presidente di provincia e un sindaco e piazzo 200 pali eolici in un comune, lascio le briciole (l’1,5% dei profitti) alla popolazione e mi metto in tasca il resto.
Ma se questa cosa la fai con l’energia, ti può anche andar bene, in fondo noi al Sud abbiamo tutti le pance piene. Se invece questa cosa la fai con il cibo, allora rischi che i contadini affamati ti attacchino con i machete mentre tenti di esportare grano coltivato in Etiopia (paese a rischio perenne di mortalità per fame) in Qatar.
La soluzione sarebbe molto semplice. Voi coltivate le mie terre, mi lasciate quanto mi serve per sfamare la mia popolazione e il resto ve lo portate in Qatar, Corea, Cina, India, EAU, Arabia... Ovviamente in cambio mi costruite anche infrastrutture.
Bel libro. Non approfondito, ma dà un’ottima infarinatura per capire cos’è il land grabbing.
 
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