Tamimi, Widad - Il caffè delle donne

libraia978

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TRAMA

Il caffè è un punto fermo nella vita di Qamar: espresso e vigoroso come lo beve la madre, ingentilito da un goccio di latte come piace al suo compagno, oppure fatto bollire tre volte, amaro e profumato di cardamomo, come ha imparato a berlo in Giordania. Da sempre Qamar è in equilibrio tra due mondi, ma lo ha scoperto solo il giorno del suo quattordicesimo compleanno, quando è diventata ufficialmente donna. Sottratta a ogni contatto promiscuo, costretta a una improvvisa separazione dagli amici, Qamar deve confrontarsi con le differenze profonde tra le due culture di cui è figlia. Eppure, nelle lunghe giornate trascorse con le donne di famiglia, impara a curare il corpo come ogni sposa deve saper fare, a cucinare, a essere seducente e insieme modesta. Ed è durante queste lunghe ore al femminile che viene introdotta all'antico, affascinante rituale del caffè: nonna, zie, sorelle, riunite nel salotto si scambiano confidenze e si preparano a conoscere il destino. Solo una, ogni giorno, è la prescelta per l'interpretazione dei fondi da parte di Khalto Sherin, che sa leggere nel sedimento i segreti del cuore e del futuro. Anni dopo, di fronte al dolore di una maternità mancata, Qamar sentirà la necessità di recuperare le proprie radici e ripensare alle parole ascoltate il giorno lontano in cui lesse la propria vita nel sedimento. Scegliere gli ingredienti del proprio caffè, deciderne aroma e intensità, significa capire che gusto vogliamo dare alle nostre giornate.

COMMENTO

Bel libro, preso per caso, che invece mi ha affascinato molto, soprattutto la parte sulla mancata maternità (io che ho una bimba piccola cercata e desiderata tantissimo!!!) e sulla dualità della cultura della protagonista tra oriente e occidente.
 

Kylix

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Qamar confronta in prima persona la cultura araba e quella occidentale, raccontando alternativamente la sua infanzia e adolescenza in Giordania e la sua vita da adulta a Milano, dove subisce la grande perdita di un aborto spontaneo. Il romanzo si propone quindi di trattare un così spesso tema nei panni di una donna, cresciuta in due culture alquanto diverse tra loro.
Il risultato è però scadente: il tema dell'aborto spontaneo è tutto sommato solo marginale poiché l'autrice da molta più importanza alle vicende sentimentali della protagonista, che si mostra arrogante sia nella versione bambina che in quella adulta.
Non ho mai potuto soffrire film incentrati su storie d'amore mielose e irritanti, figurarsi nei libri, la mia passione! Lo stile è molto semplice, la storia non coinvolge. Il romanzo mi è risultato noioso e a tratti pesante.
L'unico aspetto che ho apprezzato son state le descrizioni degli ambienti giordani e le espressioni in lingua, che mi hanno reso la lettura più gradita, oltre ad alcuni personaggi, come Leila e la madre di Qamar.
 
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