Kurtz conosceva intimamente la vita, e anche il suo autore Conrad... perchè affermi ciò?
Mi pare che non ci capiamo: la domanda riguardava noi (io): diremo anche noi, giunti alla fine, che orrore!, che orrore!? Io ho risposto per me.
Kurtz e Conrad conoscevano intimamente la vita?, mi permetto di dubitarne, nessuno, personaggio reale o letterario può conoscere intimamente la vita per il semplice motivo che la vita ha tali e tanti aspetti che un singolo individuo, reale o letterario non può apprezzarli tutti.
Mi dirai, Kurtz riflette per sè. Giusto, e sono, per così dire, problemi suoi. A me viene invece in mente la fine del principe Fabrizio e il suo distacco dalla vita così semplice direi quasi elegante, con la consapevolezza non di conoscere la vita, che pure aveva vissuto, ma del vuoto che spesso ci circonda, dell'inutilità di tanti nostri sforzi, del dolore e delle amarezze che ci accompagnano e che forse, come dice tempo prima, depositandosi in noi sono la vera causa della morte. Ma l'orrore... l'orrore credo venga dalle azioni, da alcune azioni degli uomini, non dalla vita. E quindi, rispondendo per me, ho detto ciò che ho detto