Il senso di protezione...

Dallolio

New member
Non ho figli e non desidero averne, ma devo dire che occasionalmente ho ancora istinti emotivi che non sono riuscito a estirpare, come il senso di protezione, forza che ho sentito in tutta la sua immediatezza oggi... la protezione per una ragazzina in difficoltà, per una madre ormai anziana e che non lo vuole capire, protezione per un'amica fragile, protezione per un amico che invece si vede troppo forte, protezione per la donna che ci ama ma che non amiamo.
Cosa ci spinge a proteggere un'altra creatura, difendendola mettendo a rischio noi stessi, data la nostra condizione umana di mortali? Come può una donna sacrificare la propria vita (estremo senso di protezione) per un essere non ancora formato?
Dio non esiste, dopo la morte c'è il nulla, eppure avvertiamo in noi una forza terribile di proteggere alcune persone che consideriamo speciali... questo significa forse che la paura della morte può essere sconfitta semplicemente nel prendersi cura?

Mi sembra una considerazione puerile, ma non accantonabile.
 

Lauretta

Moderator
non lo sai mica se Dio non esiste!! :mrgreen:
comunque con me sfondi una porta aperta e chi mi conosce lo sa bene...io metto a repentaglio tutte le mie certezze e tutte le mie decisioni se mi imbatto in una persona di cui sento di dovermi prendere cura.
a volte sbagliando, a volte esagerando, a volte rischiando di non rendermi conto che il gioco non vale la candela.

predisposizione naturale? masochismo? non so bene..

so solo che per me la più grande forma di amore è proprio questa. Quella di mettere in gioco le proprie sicurezze per il bene di un altro, per prendersi cura del benessere e della felicità dell'altro. e non parlo necessariamente di amore, quello tra due persone che si scoprono innamorati, ma proprio di amore verso le altre persone in generale.

anche se credo che questo stia anche alla base del matrimonio e delle scelte di vita di coppia.
così come mettere al mondo un figlio è la più alta espressione del desiderio di prendersi cura dell'altro.
il senso di cura genera vita, e genera persone che amano la vita, tanto da desiderare che anche altre persone stiano bene. basta questo no? possiamo dire che è il moto della vita. se nessuno volesse prendersi cura degli altri o se non ne sentisse il bisogno o la necessità non ci sarebbe vita di coppia, non ci sarebbe procreazione. chi ce lo fa fare! :MM

non so bene se ho dato una risposta ma questo è quello che mi è uscito di getto a mezzanotte leggendo il tuo spunto di riflessione
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
che questo "senso di protezione" sia molto semplicemente altro che una umana manifestazione del primitivo istinto di prosecuzione della specie ?
 

Mofos 4ever

New member
Per fortuna che ci prendiamo cura degli altri, che ciò è un istinto, che è avvertito come un bene sia per noi che per la persona che vogliamo proteggere, in caso contrario non saremmo persone.
 

Il mulo

New member
se io attraverso la strada con qualcuno, anche se è un estraneo, istintivamente lo affero per l'a'vambraccio come a proteggerlo, sia maschi, femmina, adulto, vecchio, giovane o bambino.
è verosimile che proteggere sia un atto di amore, ma potrebbe anche essere una manifestazione del proprio istinto di dominare.
di base, è anche vero che il capo protegge il suo popolo, la sua tribù, il suo gruppo, assicurandone la sopravvivenza e la continuità.
io non mi faccio mai troppe illusioni sull'animo umano, e quando lo faccio è perché tralascio la componente animale che è sempre fortissima, nonostante tutto
 

bouvard

Well-known member
... occasionalmente ho ancora istinti emotivi che non sono riuscito a estirpare

Occasionalmente?? Per me non è riprovevole avere simili istinti, invece è shoccante cercare di estirparli. Per vivere che tipo di vita? Una vita in cui non si mostra alcun interesse per gli altri, in cui si è completamente insensibili a quello che succede intorno a noi? A me questa non sembra una vita degna di esser vissuta.
 

Dallolio

New member
Occasionalmente?? Per me non è riprovevole avere simili istinti, invece è shoccante cercare di estirparli. Per vivere che tipo di vita? Una vita in cui non si mostra alcun interesse per gli altri, in cui si è completamente insensibili a quello che succede intorno a noi? A me questa non sembra una vita degna di esser vissuta.

Non so, se fossimo totalmente razionali quasi tutte le paure cadrebbero e la scienza in pochi anni supererebbe i limiti umani... tuttavia ciò non è possibile... perfino l'imperturbabile Pirrone perse la calma per difendere sua sorella...
 

ayuthaya

Moderator
Membro dello Staff
chi era Pirrone???

Pirrone (in greco: Πύρρων, Pyrron) (ca. 365 a.C. – ca. 275 a.C.) è stato un filosofo scettico greco antico dell'Elide orientale.

È solitamente considerato come il primo filosofo a mettere in atto la skepsis, il metodo critico che avrebbe dato poi il nome di scetticismo all'indirizzo filosofico che ne faceva uso sistematico.
(...) Pirrone conclude che, dato che nulla può essere conosciuto, l'unico atteggiamento adatto alla vita è l'atarassia, "libertà dalle preoccupazioni".
 

bouvard

Well-known member
Non so, se fossimo totalmente razionali quasi tutte le paure cadrebbero e la scienza in pochi anni supererebbe i limiti umani... tuttavia ciò non è possibile... perfino l'imperturbabile Pirrone perse la calma per difendere sua sorella...

La paura, l'ansia ed il preoccuparci per gli altri fanno parte della nostra "natura", senza forse saremmo degli esseri "razionali" capaci di scoprire tutti i misteri dell'universo, di trovare una risposta ad ogni nostra domanda, ma saremmo anche degli esseri incapaci di emozionarci per un sorriso, di provare gratitudine per qualcuno, di vergognarci per una colpa. Se la nostra conoscenza non avesse più limiti non avremmo più niente da cercare, nessuna nuova sfida, non ci meraviglieremmo di fronte a niente ... mi dispiace preferisco sapere poco su Plutone ma continuare ad emozionarmi per qualcosa anche di piccolo, perché vuol dire che sto vivendo al meglio la mia vita.
 

Mofos 4ever

New member
Non so, se fossimo totalmente razionali quasi tutte le paure cadrebbero e la scienza in pochi anni supererebbe i limiti umani... tuttavia ciò non è possibile... perfino l'imperturbabile Pirrone perse la calma per difendere sua sorella...
Anche io, come bouvard, penso sia meglio potersi emozionare ed aprezzare le piccole cose della vita quotidiana piuttosto che conoscere tutto, non avere più insicurezze. Se ci sono questo limiti, questi sentimenti, queste passione,ci sarà un motivo no? Scoprire tutto non sarebbe per nulla bello, penso che, in quel caso, il fiore della vita appassirebbe(non nel senso di morire, ma nel senso che appassirebbe ogni bellezza).
 

Dallolio

New member
Ma se sapessimo tutto, se la nostra razionalità fosse esclusiva, senza più la parte emozionale, saremmo noi stessi in grado di creare nuove sfide, nuove cose da conoscere... così come un grande matematico non si limita a sapere tutto ciò che è stato scritto dai matematici che lo hanno preceduto ma scopre nuovi problemi e inventa nuove branche del sapere, ugualmente noi non ci limiteremmo a sapere ma saremmo anche in grado di creare una nuova realtà...
 

Mofos 4ever

New member
Intendi che sarebbe bello non provare emozioni? Per me sarebbe tutt'altro che piacevole; saremmo macchine e non esseri umani, è come se qualcuno ti sorridesse, ti facesse un complimento e ti donasse un regalo e non provare nulla per quella persona, per il suo gesto; non ci emozioneremmo osservando il tramonto o il mare, saremmo insensibili se fossimo soltanto "esseri irrazionali".
Forse potremmo creare nuovi orizzonti ed inventare nuove sfide anche sapendo ogni cosa ma uno degli aspetti meravigliosi della vita è proprio quello di poter sempre imparare e di provare sentimenti:wink:
 

Max P

Dreamer Member
Non so, se fossimo totalmente razionali quasi tutte le paure cadrebbero e la scienza in pochi anni supererebbe i limiti umani... tuttavia ciò non è possibile... perfino l'imperturbabile Pirrone perse la calma per difendere sua sorella...

Perdona la mia ignoranza, ma perché se fossimo privi del nostro lato emozionale, esclusivamente razionali, la scienza farebbe un balzo in avanti? Non riesco a collegare le due cose.
 

Yamanaka

Space's Skeleton
Non credo sia possibile essere completamente razionali nel senso che intendi, visto che la stessa razionalità è una costruzione che emerge dal caos dell'irrazionale. Persino il razionalissimo Kant parlava di isola di ragione nell'oceano dell'irrazionalità :D

Non credo inoltre nella bontà della nozione di istinto per gli esseri umani, in quanto per l'uomo tutto passa attraverso la dimensione di senso ed è impossibile ridurre l'agire umano a uno schema, seppur elaborato, di puro stimolo-risposta come invece è possibile per gli animali.
 

maurizio mos

New member
La gatta si getta nel fiume per salvare un suo cucciolo
La gatta muore combattendo contro una volpe per salvare il suo cucciolo
L'essere umano si getta nel fiume per salvare suo figlio
L'essere umano muore difendendo suo figlio

Per quanto mi sforzi non riesco a cogliere la differenza...

E non mi si venga a dire che la gatta lo fa per istinto di conservazione della specie e l'uomo per amore (superiore) verso il figlio: avete mai sentito piangere una gatta che ha perso il figlio? è straziante. Se fosse mossa solo dall'istinto di conservazione della specie non piangerebbe
 

Yamanaka

Space's Skeleton
La gatta si getta nel fiume per salvare un suo cucciolo
La gatta muore combattendo contro una volpe per salvare il suo cucciolo
L'essere umano si getta nel fiume per salvare suo figlio
L'essere umano muore difendendo suo figlio

Per quanto mi sforzi non riesco a cogliere la differenza...

E non mi si venga a dire che la gatta lo fa per istinto di conservazione della specie e l'uomo per amore (superiore) verso il figlio: avete mai sentito piangere una gatta che ha perso il figlio? è straziante. Se fosse mossa solo dall'istinto di conservazione della specie non piangerebbe

La differenza sta nel "come" e non nel "cosa".
Seguendo il tuo modo di ragionare potremmo dire

Un robot raccoglie una lattina allungando il braccio
Un uomo raccoglie una lattina allungando il braccio

Non vedo differenze! Ma nessuno s'azzarderebbe di dire che un uomo è come un robot sulla base di questo fatto.

La differenza fra la gatta e l'uomo passa per la dimensione del "come". La gatta non può attribuire un significato al suo gesto di sacrificarsi per salvare la micia, nè per questo motivo può decidere in completa libertà, ma solo reagire a uno stimolo.
Un uomo invece gode di questa libertà e quindi può decidere molto più liberamente...tanto che ci sono casi anche decisamente "contronatura", tipo genitori che i figli non solo non li salvano ma li ammazzano pure per i motivi più disparati. :D

Inoltre, sul tuo ultimo punto: il fatto di provare emozioni e sensazioni non va ad intaccare il discorso sul senso. Ancora una volta, la gatta prova sofferenza autentica (e quindi Cartesio nel ritenere gli animali come macchine che non potessero davvero provare qualcosa ma solo reagire meccanicamente toppava alla grande) ma non può dare un senso a questo sentire; un uomo che perde un figlio invece può elaborare un'infinità di possibilità esistenziali differenti...può lasciare tutto e diventare monaco, abbandonarsi alla disperazione, fare un altro figlio, concentrarsi sul lavoro eccetera, cose che un animale non può fare strutturalmente, può solo fermarsi al dato di fatto.
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
Io non credo che le nostre azioni siano legate all'istinto quanto quelle che invece spingono gli animali ad agire perché il nostro comportamento è diverso da persona a persona e non tutti reagiscono allo stesso modo e nella stessa circostanza come avverrebbe se il comportamento fosse istintuale. Pochissimi sono i comportamenti residuali istintivi, la stragrande maggioranza sono sociali e culturali, più o meno radicati in ognuno di noi.
Io sono madre e da moltissimi anni mi occupo anche per motivi lavorativi di "proteggere" le persone più fragili, con maggiori difficoltà, con minori opportunità, ma in tutto questo credo c'entri l'empatia, quella capacità di sentire l'altro come se fosse te, che ha origini anche fisiologiche nel nostro emisfero centrale ma che si coltiva anche attraverso la continua attenzione ed il continuo ascolto, mettendosi in gioco sempre.
L'uomo ha la possibilità di scegliere di prendersi cura solo quando vede nell'altro una persona pari a sè, qualcuno che ha un valore insostituibile, questo significato varia da persona a persona, da immenso come può esserlo in alcuni che donano completamente se stessi a nullo come purtroppo si vedi in tanti, per fortuna non in tutti.
 
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