Ferrara, Abel - L'angelo della vendetta

ayla

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TRAMA:
La giovane Thana fa la sarta ed è muta. Un pomeriggio, dopo il lavoro, nel giro di poche ore, viene violentata due volte. Decide di reagire e di uccidere ogni uomo che sembra meritarselo.

Nella classica tradizione del rape e revenge, ritroviamo una donna indifesa che, dopo essere stata ripetutamente umiliata e stuprata, decide di reagire, di affrontare di petto la situazione, di combattere il mondo maschile. Scivola, così, solitaria e leggera, letale e bellissima, nella notte pronta a uccidere qualunque uomo le capiti davanti, della serie sterminiamoli tutti senza pietà. Decisamente evocativa e d'impatto la scena finale, girata al rallentatore, dove la protagonista, travestita da suora, in preda al delirio, dà avvio al suo ultimo apocalittico massacro.
Il film mostra molto bene lo squallore e la desolazione delle strade di New York, metafora dell'animo maschile, malato e sporco a sua volta; anche se il film risulta grezzo ed è stato girato con pochi mezzi, riesce però ad essere incisivo, ad arrivare subito al dunque. Essenziale e grottesco ma a suo modo elegante.
Ci sono degli errori qua e là, situazioni troppo irreali, personaggi troppo stereotipati, ma nel complesso non è male, le tematiche portate a galla, peccato, castigo, senso di colpa, violenza, sono sempre molto attuali.
 
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