Agassi, Andre - Open

Wilkinson

Member
L'autobiografia del tennista Agassi, scritta assieme a J. R. Moehringer, premio Pulitzer per il giornalismo, che, come dice Baricco, è di una bravura mostruosa. Mostruosa. ( A proposito : Baricco è di una bravura mostruosa a scrivere di libri, come critico sarebbe il n1 almeno in Italia. Se vi capita in rete c'è la sua recensione a questo libro, dategli un'occhiata..)

Il libro narra la vita di Andre da quando il padre lo mise sui campi da tennis ai giorni nostri. Ed è davvero bellissimo. Il perchè è presto detto : Moehringer-Agassi riescono a dare profondità a quello che dall'esterno pareva una vita superficiale (quella di un tennista alle prese col suo sport di tirapalline) , ma soprattutto danno profondità alla ricerca del senso della vita da parte del suo protagonista. In sostanza il libro aggiunge un piccolo pezzetto alla tua inteligenza, e per una biografia non è mica banale.

Cito Baricco perchè non saprei dirlo meglio naturalmente : "Pallina dopo pallina, volano le domande e le risposte sulla vita, schizzando sul cemento dei pensieri, e alla fine quella a cui assisti è un’unica, grande, affascinante partita giocata da un ragazzo contro il buco nero che si porta dentro: che poi è la stessa partita che giochiamo tutti, lo si voglia o no."

Leggetela anche se non siete appassionati di sport. Ne vale la pena.
 

malafi

Well-known member
Leggetela anche se non siete appassionati di sport. Ne vale la pena.

Pienamente d'accordo con questa affermazione.

Chi non ha sudato sui campi da gioco od in palestra, chi non sapeva neanche chi fosse Agassi o Steffi Graf forse non ne coglierà solo una minima parte.

Libro molto bello, intenso e per nulla banale. Vero, almeno spero.
Rivivere una carriera sportiva, con i suoi alti e bassi, attraverso la lettura degli alti e bassi della sua vita è stato illuminante.
Seguire l'evoluzione del suo carattere, da bambino che odiava il tennis ad uomo che fa della filantropia una ragione di vita, è stato davvero interessante.

Mi ha colpito - se vero, ma non voglio nemmeno dubitarne - il fatto che mettere se stesso ed il proprio denaro a disposizione degli altri non è stato, per lui, un modo di ripulirsi la coscienza rispetto ai milioni di dollari guadagnati in misura imbarazzante, anche se con fatica e tanta sofferenza fisica sì. E' diventato una ragione di vita.

Una piccola perla (in questo caso sportiva): Agassi e la Graf che, a carriere finite e quasi per gioco, si allenano in un palleggio infinito incuranti della pioggia e del piccolo pubblico che si è andato formando a bordo campo, in una trance a metà tra agonistica ed amorosa.

Lo consiglio.
 

GermanoDalcielo

Scrittore & Vulca-Mod
Membro dello Staff
Biografia straordinaria, 5 stelle meritatissime. Sono stato un grande fan di Agassi da fine anni 90, e leggere la verità, tutta la verità sotto la facciata mediatica mi ha lasciato spesso di stucco: il fatto che sotto sotto lui odiasse il tennis, la pressione del padre padrone, la ribellione adolescenziale come forma di autodifesa e grido d’aiuto, una ricerca di se stesso e del suo vero io, la sofferenza fisica (non sapevo avesse problemi alla schiena), quella psicologica che può infliggere perdere un match, i rapporti sentimentali complicati (incredibile che la partecipazione di Brooke Shields a un episodio di Friends sia la goccia che fa traboccare il vaso), la dolcissima corte fatta a Steffi Graff, l’episodio del test antidroga insabbiato, il rapporto meraviglioso col suo personal trainer che mi ha commosso in più punti… quante emozioni!
La sua autoanalisi è molto lucida, non si nasconde mai dietro un dito o dietro falsi buonismi. Agassi alla fine scopre che la sua missione nella vita è aiutare gli altri, e questa cosa diventa un incentivo rigenerante negli ultimi anni della sua carriera quando deve entrare in campo e giocare: il pensiero che i soldi serviranno per finanziare la scuola che ha fondato e dare un futuro non solo ai suoi figli ma anche a ragazzi più sfortunati.
Ho trovato bellissima la scena finale con lui e Steffi che giocano sotto la pioggia. Alla fine, una cosa imposta da suo padre diventa l’elemento che lo identifica e dignifica, il tennis diventa la sua stessa essenza.
Biografia consigliatissima anche a chi non se ne intende di tennis. Il premio Pulitzer J. R. Moehringer, che in realtà ha scritto il libro, riesce a scongiurare il rischio che questo sia mai noioso quando si parla di punteggi, set e game delle partite giocate, anzi, alcuni passaggi sono finanche avvincenti. Mi è capitato spesso mentre leggevo di non riuscire a staccare, complici indubbiamente i ricordi di quei match su cui peraltro ho anche scommesso a suo tempo.
Sicuramente uno dei libri più belli letti nel 2013.

Io odio il tennis.
No, non è vero.
Ti dico di sì, lo odio.
No, tu non lo odi davvero.
 

malafi

Well-known member
Ci hanno colpito le stesse identiche cose, Germano, compresa la perla del palleggio sotto la pioggia.

Davvero credo sia un libro che possa piacere a tutti ed uno dei casi in cui il grande successo di pubblico non deve farlo snobbare da parte degli amanti della buona letteratura.
 

GermanoDalcielo

Scrittore & Vulca-Mod
Membro dello Staff
Ci hanno colpito le stesse identiche cose, Germano, compresa la perla del palleggio sotto la pioggia.

Davvero credo sia un libro che possa piacere a tutti ed uno dei casi in cui il grande successo di pubblico non deve farlo snobbare da parte degli amanti della buona letteratura.

Direi che l'enorme successo di vendite che ha avuto e sta avendo in italia testimonia che la gente non è prevenuta. Anch'io ammetto di averci messo un po' di tempo prima di decidermi a leggerlo, temevo che fosse una mera operazione commerciale per spillare qualche altro soldo. Invece è una "signora" biografia, da cui emerge tutta la sua umanità. Anche Fazio gli ha fatto i complimenti, perché dire la verità è sempre rischioso, soprattutto se milioni di persone ti avevano idealizzato per anni.

 

Fabio

Altro
Membro dello Staff
Finito stanotte, l'ennesima "notte lunga" che questo libro mi ha fatto fare (non mi capitava dai tempi del Conte di MC).
Finalmente un libro che mi ha fatto tornare la voglia di leggere. Penso che molti lettori, soprattutto quelli che lavorativamente stanno lottando si potranno immedesimare e riconoscere pienamente con lui.

Quanto invidio Andre che è riuscito, lottando, a conquistare la Graf. Penso che il 90% di noi si sarabbe bloccato dopo il 2 di picche gigante preso in occasione del mazzo di fiori recapitato con il findanzato di lei in camera.



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Spilla

Well-known member
Il libro mi è piaciuto, è ben scritto e coinvolgente. Confesso che sapere così poco di tennis mi ha però tenuto fuori da quell'emozione che immagino debba provare chi abbia seguito la carriera dei protagonisti o, almeno, sappia distinguere una volée da un ace.
Comunque, un libro consigliato.
Voto: 4/5
 

Valuzza Baguette

New member
Letto tutto d'un fiato in appena due giorni questa autobiografia mi è piaciuta moltissimo.
Non avevo mai letto una biografia sulla vita di uno sportivo e temevo di annoiarmi non essendo appassionata di tennis ma ho dovuto fortemente ricredermi.
Questo è un libro bellissimo,pieno di voglia di lottare,di vincere ma ricco anche di sofferenza e di contraddizioni.
Bellissime le pagine dove Agassi parla dell'incontro con Steffi Graf,molto delicate e romantiche.
Non pensavo ma questo libro mi ha fatta emozionare e faticavo davvero a staccarmi dalle pagine.
Super consigliato.
 

maurino

New member
Ho iniziato a giocare a tennis vedendo Andre Agassi agli U.S.Open del '90 , mi ha colpito il personaggio ribelle e fragile al tempo stesso che giocava le partite di tennis come un chitarrista di una rock band , indubbiamente è l'uomo che più ha cambiato il tennis pur non essendo il più forte in assoluto . Ho letto la sua autobiografia , mi ha aiutato a comprendere meglio ed a stimare l'uomo , dopo aver osannato il tennista !!! Leggete questo libro anche se non vi interessa il tennis , in queste pagine c'è molto di più !!!
Mauro
 
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