La gabbia. Il corpo.

Dallolio

New member
E' inutile cercare di non finire in catene, anche perchè l'attuale situazione economica italiana ci sta portando inevitabilmente alla fine di tutte le libertà civili.
Comunque non è di questo che voglio parlare. E' inutile cercare di uscire da una qualunque gabbia perchè siamo comunque prigionieri del nostro corpo... ogni moto elevato dell'animo ci fa scontrare con una vescica che va perennemente riempita e svuotata... siamo anime in un sacco... cosa ne pensate voi del vostro corpo? Non imbriglia forse l'anima che sarebbe portata a correre per l'infinito? Vi faccio alcuni esempi di questo imbrigliamento, dite la vostra:
1) Una donna anziana prova un sentimento per un giovanissimo: il suo spirito è forte e la fa sognare, tuttavia a causa della sua gabbia e della sua prigione di carne sarà costretta al silenzio, per non rischiare di essere derisa da tutti coloro che la circondano.
2) Un uomo lucido di mente e con una vita soddisfacente si ammala da un giorno all'altro: nonostante il suo vigore e la sua gioia di vivere la sua gabbia lo costringe a spegnersi lentamente, pur lottando strenuamente.
 

Yamanaka

Space's Skeleton
E' inutile cercare di non finire in catene, anche perchè l'attuale situazione economica italiana ci sta portando inevitabilmente alla fine di tutte le libertà civili.
Comunque non è di questo che voglio parlare. E' inutile cercare di uscire da una qualunque gabbia perchè siamo comunque prigionieri del nostro corpo... ogni moto elevato dell'animo ci fa scontrare con una vescica che va perennemente riempita e svuotata... siamo anime in un sacco... cosa ne pensate voi del vostro corpo? Non imbriglia forse l'anima che sarebbe portata a correre per l'infinito? Vi faccio alcuni esempi di questo imbrigliamento, dite la vostra:
1) Una donna anziana prova un sentimento per un giovanissimo: il suo spirito è forte e la fa sognare, tuttavia a causa della sua gabbia e della sua prigione di carne sarà costretta al silenzio, per non rischiare di essere derisa da tutti coloro che la circondano.
2) Un uomo lucido di mente e con una vita soddisfacente si ammala da un giorno all'altro: nonostante il suo vigore e la sua gioia di vivere la sua gabbia lo costringe a spegnersi lentamente, pur lottando strenuamente.

Ammettendo l'esistenza di un anima, senza un corpo che senso avrebbe la sua manifestazione nel mondo?
Nel bene o nel male siamo definiti anche dai nostri limiti, come diceva Aristotele anima e corpo non sono totalmente divergenti ma insieme costituiscono un sinolo, cioè un qualcosa di unico che è qualcosa di più della semplice somma delle parti.
Finchè siamo su questa terra, siamo anima E corpo insieme. E queste due parti comunicano fra loro, non sono insensibili l'una all'altra.

Questo è una limitazione della libertà? Secondo me no, se consideriamo la libertà come possibilità di sviluppare una unicità individuale esistenziale che si manifesta nel mondo (e quindi anche nel corpo).

Questo uccide la possibilità di una trascendenza o di una immortalità dello spirito? Nemmeno, se ragionamo in termini di manifestazione. Se consideriamo l'unicità dell'individuo come lo spirito (o se preferisci, l'essenziale, il nocciolo permanente) manifestato sotto determinate cause e condizioni, l'unione con il corpo non elimina la libertà dello spirito nè lo ingabbia in qualcosa.

Rispondendo ai tuoi due esempi:

1) Qual'è il senso del sentimento per il giovanissimo? Magari è semplice nostalgia della gioventù. Magari questo desiderio lo prova proprio perchè vive male gli anni della vecchiaia e vorrebbe impossessarsi di una giovinezza per lei oramai passata. Insomma, magari questo desiderio non è solo dell'anima ma anche fortemente condizionato dalle condizioni del corpo della donna.
Del resto, rimanendo nella tua concezione (a mio avviso errata e superata) dualista, se questo desiderio fosse solo dell'anima, l'anziana non potrebbe accontentarsi di un amore non carnale, di una tenerezza e un coinvolgimento diretti ma non sensuali?

Infine, chi dice poi che se la donna anziana avesse un bel corpo giovane sarebbe ricambiata dal suo oggetto d'amore?

2) L'esperienza del dolore e dell'impotenza non annulla necessariamente l'animo e la forza di vivere dell'uomo, che ad esempio può riflettere sul suo dolore e trarne delle conclusioni esistenziali, che poi può anche trasmettere al prossimo affinchè ne possa trarre giovamento.
Moltissime opere d'arte e d'intelletto sono figlie di un momento di sofferenza, fisica o interiore. Chi lo dice che sia tutto invano?
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
quoto Dallolio

la logica purtroppo non ha il potere di farci uscire da quello che ci viene dalle nostre percezioni, sensibilità, istinto.

Tutto bello -come sempre- ciò che afferma il buon Yama, ma una volta letto e magari concordato, dentro mi resta tutto come prima...

Sarà che noi (io) all'età in causa ci siamo arrivati, per cui una cosa è la grammatica e altro la pratica ?!?
 

darida

Well-known member
quoto Dallolio

la logica purtroppo non ha il potere di farci uscire da quello che ci viene dalle nostre percezioni, sensibilità, istinto.

Tutto bello -come sempre- ciò che afferma il buon Yama, ma una volta letto e magari concordato, dentro mi resta tutto come prima...

Sarà che noi (io) all'età in causa ci siamo arrivati, per cui una cosa è la grammatica e altro la pratica ?!?

e io quoto Hot che ha quotato Dallolio
sempre per l'eta' in causa arrivata e financo superata :mrgreen:. il corpo e' una gabbia altro che storie, una mente elastica certo aiuta a superare le angherie del corpo -e non provatevi comunque ad immaginarmi come una vecchina, che sono giovane dentro, neh!- appunto; dentro :wink: :)
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
e io quoto Hot che ha quotato Dallolio
sempre per l'eta' in causa arrivata e financo superata :mrgreen:. il corpo e' una gabbia altro che storie, una mente elastica certo aiuta a superare le angherie del corpo -e non provatevi comunque ad immaginarmi come una vecchina, che sono giovane dentro, neh!- appunto; dentro :wink: :)
OK, Daria ...
sediamoci e parliamone:

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:mrgreen:
 

Apart

New member
Ringrazio Dallolio per i suoi post che mi danno sempre modo di pensare, di riflettere, e di uscire dalla mia pigrizia mentale per offrire il mio contributo.

La gabbia è una prigione che non fa parte di te, che non ti appartiene, che ti impedisce di interagire con l'esterno. E questo non è il corpo. Il corpo sei tu, tutto quello che abbiamo sviluppato crescendo (capacità di muoversi nello spazio, di interagire con esso, capacità manuali, ma anche intelligenza, memoria, sensazioni, il nostro pensarci, e cosi via) lo abbiamo sviluppato grazie anche al nostro corpo, nel bene e nel male.

Come ci si può pensare senza un corpo? Quello che siamo è anche grazie al nostro corpo. E' vero, a volte capita di sentire il corpo come una gabbia che ci impedisce di fare tante cose. Ma accade quando dimentichiamo il nostro corpo, chi siamo, il nostro essere uomini.

1) E' costretta al silenzio solo perchè le nostre convenzioni sociali non giudicano bene un rapporto di una donna anziana con un giovane, altrimenti chi impedirebbe ad una donna anziana di provarci?

2) Il corpo ammalato non si stacca, per così dire, è sempre insieme, nel dolore come nella via verso la guarigione. Noi siamo abituati a pensare che è il corpo ad ammalarsi, che è il corpo responsabile della nostra sofferenza fisica. Eppure tutte le volte che sentiamo il nostro corpo sentiamo anche noi stessi. Non ci sentiamo soltanto prigionieri, ma sentiamo anche che la nostra guarigione non passa attraverso la liberazione bensì attraverso la ripresa del nostro corpo. Siamo attaccati al nostro corpo più ci quanto pensiamo. Il corpo è manifestazione del nostro modo d'essere, della nostra unicità. Non è un caso che la sofferenza della mente si esprime anche attraverso corpi "diversi", alienati, impediti, impacciati, agitati, e cosi via.

Noi non abbiamo un corpo, noi siamo un corpo. Più della ragione è il corpo, questo nostro corpo, a caratterizzarci come esseri umani.
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
E' vero, a volte capita di sentire il corpo come una gabbia che ci impedisce di fare tante cose... 1) E' costretta al silenzio solo perchè le nostre convenzioni sociali non giudicano bene un rapporto di una donna anziana con un giovane, altrimenti chi impedirebbe ad una donna anziana di provarci? ...

Non ti do torto.
Vorrei però che valutassi ciò che stanno postando contemporaneamente su "volevo dirti che ..."

:MUCCA
 

darida

Well-known member
Vado a vedere.

Direi dunque che le convenzioni sociali mirano a diffondere l'idea che una vecchietta che ci prova con un ragazzino è una poco di buono. :)

per contro un vecchietto che ci prova con una ragazzina arriva anche a suscitare ammirazione...ma questo e' un altro discorso, sorry :)
 

bouvard

Well-known member
E' inutile cercare di uscire da una qualunque gabbia perchè siamo comunque prigionieri del nostro corpo... ogni moto elevato dell'animo ci fa scontrare con una vescica che va perennemente riempita e svuotata... siamo anime in un sacco... cosa ne pensate voi del vostro corpo? Non imbriglia forse l'anima che sarebbe portata a correre per l'infinito?

Eppure a volte ad essere una gabbia non è il corpo, ma la mente ... Ci sono tante persone fisicamente sane, ma la cui mente è rimasta "imprigionata" in ansie, paure, depressioni varie, o in semplici discorsi interiori da cui non sono riuscite più ad uscire. La "prigionia" del corpo per quanto limitante, secondo me, è meno invalidante di quella dell'anima, ti limita alcuni aspetti della vita, ma almeno ti lascia la consapevolezza di te stesso e di vivere una vita, la prigionia dell'anima ti toglie anche questo.
 

zanblue

Active member
Personalmente penso che il corpo,a volte é la nostra gabbia,ma anima e corpo sono inscindibili,non possiamo immaginare una vita senza l'uno o l'altro.
Personalmente una donna che si innamora di un giovanissimo mi fa tenerezza.Non la giudicherei,come Apart o Hot hanno frainteso.Ho avuto amiche che avevano compagni,molto più giovani di loro,non si sono fatte imbrigliare dai pregiudizi sociali,vivendo felicemente con i loro giovani compagni.

Nel caso di una malattia,la percezione che il propio corpo,sia diventato una gabbia può sicuramente essere più percepibile.Ci sentiamo traditi,quel corpo che di solito era solo il nostro involucro,prende una direzione sbagliata.IL fatto che la sua guarigione, non dipenderà da noi,ma dalle cure,dalla fortuna e dal destino,ce lo farà sicuramente odiare.Ho avuto amiche scomparse per malattie terminali,lo odiavano il loro corpo alla fine,fino ad arrivare a veri atti di puro autolesionismo.IL corpo aveva tradito,la loro anima.
 

alexyr

New member
R

Come ci si può pensare senza un corpo? Quello che siamo è anche grazie al nostro corpo. E' vero, a volte capita di sentire il corpo come una gabbia che ci impedisce di fare tante cose. Ma accade quando dimentichiamo il nostro corpo, chi siamo, il nostro essere uomini.

1) E' costretta al silenzio solo perchè le nostre convenzioni sociali non giudicano bene un rapporto di una donna anziana con un giovane, altrimenti chi impedirebbe ad una donna anziana di provarci?

2) Il corpo ammalato non si stacca, per così dire, è sempre insieme, nel dolore come nella via verso la guarigione. Noi siamo abituati a pensare che è il corpo ad ammalarsi, che è il corpo responsabile della nostra sofferenza fisica. Eppure tutte le volte che sentiamo il nostro corpo sentiamo anche noi stessi. Non ci sentiamo soltanto prigionieri, ma sentiamo anche che la nostra guarigione non passa attraverso la liberazione bensì attraverso la ripresa del nostro corpo. Siamo attaccati al nostro corpo più ci quanto pensiamo. Il corpo è manifestazione del nostro modo d'essere, della nostra unicità. Non è un caso che la sofferenza della mente si esprime anche attraverso corpi "diversi", alienati, impediti, impacciati, agitati, e cosi via.

Noi non abbiamo un corpo, noi siamo un corpo. Più della ragione è il corpo, questo nostro corpo, a caratterizzarci come esseri umani.

trovo bellissimo quest'intervento di Apart.
Perche noi dobbiamo vederci come un dualismo mente/corpo? non saremmo niente senza entrambi.
e il corpo che ci ritroviamo (dopo i 25 anni) e' il corpo che ci siamo costruiti.

ovvio forse il corpo diventa prigione in casi estremi come il coma vegetativo e la completa paresi, ma in linea di principio, io non sento il mio corpo una gabbia, ma lo sento "me".
io sono le mia mani, il mio naso, la mia cellulite (ahime', ce l'ho). sono anche i miei limiti, dovuti al mio corpo, ma questi mi definiscono, non mi imprigionano.
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
Personalmente una donna che si innamora di un giovanissimo mi fa tenerezza. Non la giudicherei, come Apart o Hot hanno frainteso.

Ti prego considerare che non ho affatto giudicato.
Ho solo invitato Apart a vedere la sua precedente affermazione alla luce dei post di altri amici nell'altro 3D.

Approfitto per aggiungere che anche l'uomo maturo che si innamora di una giovanissima non è sempre un perverso maniaco
(posso citarti quel vecchio professore che finì per fare "chicchirichìììììììììììì" sul palco della Dietrich ...)

:SISI

ps: mi accorgo adesso, dopo essere andato a rileggere, che probabilmente intendevi che eri tu nell'altro 3d a non giudicare quella signora matura nel treno, che riferivi intenta a contorsionismi per farsi notare dal bel ragazzino. Chiedo venia per il fraintendimento: cercherò di leggere con più attenzione.

In ogni modo ciò non rende contradditorio quanto ho appena dichiarato nel presente post, che perciò lascio così.
 
Ultima modifica:

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
Eppure a volte ad essere una gabbia non è il corpo, ma la mente ... Ci sono tante persone fisicamente sane, ma la cui mente è rimasta "imprigionata" in ansie, paure, depressioni varie, o in semplici discorsi interiori da cui non sono riuscite più ad uscire. La "prigionia" del corpo per quanto limitante, secondo me, è meno invalidante di quella dell'anima, ti limita alcuni aspetti della vita, ma almeno ti lascia la consapevolezza di te stesso e di vivere una vita, la prigionia dell'anima ti toglie anche questo.

Ti quoto 100 %.

Tuttavia, prendere atto che la mente sia frequentemente altrettanto "gabbia" -se non persino di più-, non toglie a mio avviso valore all'affermazione iniziale del 3D, che riscontra tale potere invalidante e coercitivo nel corpo.
 

HOTWIRELESS

d'ya think i'm stupid?
trovo bellissimo quest'intervento di Apart.
Perche noi dobbiamo vederci come un dualismo mente/corpo? non saremmo niente senza entrambi.
e il corpo che ci ritroviamo (dopo i 25 anni) e' il corpo che ci siamo costruiti.

ovvio forse il corpo diventa prigione in casi estremi come il coma vegetativo e la completa paresi, ma in linea di principio, io non sento il mio corpo una gabbia, ma lo sento "me".
io sono le mia mani, il mio naso, la mia cellulite (ahime', ce l'ho). sono anche i miei limiti, dovuti al mio corpo, ma questi mi definiscono, non mi imprigionano.

Indubbiamente non si sta qui affermando una legge valida per tutti.

Una cosa è il disagio, che anche coloro che sostengono l'unicità corpo/mente non negano;
altro è la dissociazione totale, dovuta a problematiche che hanno evidentemente assunto livello patologico.

Come accade di assistere alla compresenza di personalità multiple diverse tra loro, che altro sono se non l'estremizzazione di aspetti diversi di una stessa personalità, che per questioni di disadattamento sociale non riescono più a convivere in armonia ma decidono di affermarsi autonomamente, tale evoluzione schizofrenica può a mio avviso plausibilissimamente emergere in forma analoga tra mente e corpo, portandoli via via a non riconoscersi più parte di una stessa persona, storia, vita, evoluzione, ...

In entrambi gli aspetti la gravità dipende, appunto, dal livello manifestato: andando dalla pace con se stessi, al disagio, alla dissociazione, al conflitto totale auto-distruttivo.
Con tutto che, se affrontato con la giusta consapevolezza e senza particolare stress, riconoscere che corpo e mente cominciano a prendere strade diverse può essere molto stimolante e costruttivo.
 

Mofos 4ever

New member
Il nostro corpo è una gabbia? Come è già stato scritto dipennde da vari casi in cui potrebbe e no esserlo.
A mio parere il corpo "assume la forma delll'anima". Ad esempio, in alcuni casi, dal modo di vestire di una persona, dal portamento,ec. si potrebbe comprendere un poco il carattere di una persona, che fa comunque parte dell'anima. Forse il modo di vestire non è propriamente "corpo", ma vi sono altri esempi(come dalle espressioni del viso si può capire che cosa essa stia provando).In questa vita il corpo è una forma di riconoscimento, se non avessimo aspetto non potremmo riconoscerci, interagire, non potremmo avere un'esistena così come la intendiamo(sarebbe meglio?Peggio?).

In questo mondo il corpo è necessario(che sia un bene o un male), forse fin troppo. Un esempio negativo è quello del razzismo: le persone "razziste"(in termini generali), vedendo una persona "diversa" da loro nel corpo, la sentono ostile, non le danno fiducia, senza magari averla conosciuta. Quindi, in questo caso, il corpo potrebbe rappresentare una gabbia.
Si dice che alla morte muoia l'anima e non il corpo, però la morte può essere dovuta a malattie "improvvise", inaspettate , ma questa malattia potrebbe anche essere stata causata da sofferenze di livello mentale.
 
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