Pabst, Georg W. - Lulu-Il vaso di Pandora

elisa

Motherator
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Lulu è una ragazza bella e piena di amore per tutti che vorrebbe diventare una ballerina non disdegnando relazioni con uomini ricchi ma senza porsi molti problemi morali, in modo spontaneo e vitale. Diventerà la moglie di un uomo ricco e importante che morirà il giorno stesso del matrimonio durante una colluttazione con lei e di questo verrà incolpata e condannata ma riuscirà a fuggire aiutata dal figlio della vittima, segretamente innamorato di lei, una contessa anch'essa innamorata di Lulu, un uomo anziano che lei dice essere suo padre ma che in effetti sembra più un "protettore".
La giovane toccherà vari livelli di degradazione fino a trovare la morte a Londra per mano di Jack lo Squartatore.

Un film eccezionale sotto tanti punti di vista, il primo del quale è l'icona Louise Brooks, interprete perfetta per incarnare questa "femme fatale", questo "eterno femminino" perduto e che porta tutti alla perdizione solo facendosi coinvolgere dai sentimenti per lei. La seconda eccezionalità è la libertà di pensiero e di linguaggio cinematografico che porta a descrivere senza mezzi termini l'amore lesbico della contessa nei confronti di Lulù, siamo nel 1929 e forse è la prima volta che viene descritta una relazione di questo tipo in un film. Anche l'ambiguità della relazione forse incestuosa, forse no, tra il sedicente padre e la ragazza, crea una continua situazione di dubbio nello spettatore, un Rigoletto in negativo. Così come non sono mai chiari i legami che legano i vari uomini a Lulù. Un film sicuramente che mette le basi di un certo tipo di narrazione cinematografica giocata sul fascino e la forza di attrazione che esercita la donna.
 
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