In una Taipei provata dalla siccità e dalla conseguente mancanza d'acqua si incontrano due giovani, lui fa l'attore porno e i film li girano in un appartamento situato nello stesso palazzo dove vive la ragazza. Tra di loro c'è una forte attrazione ma non c'è assolutamente comunicazione, l'anguria diventa un mezzo per vivere la reciproca sessualità, altrimenti il sesso è pornografia fredda o è momento solitario e incomunicabile all'altro.
Un film sconcertante, a volte irritante e sconclusionato, pieno di siparietti musicali, anche divertenti, la danza della vulva e del fallo ad esempio, che man mano avanza verso un finale glaciale e pessimista. Film girato in presa diretta, con la camera pressoché ferma, in ambienti spesso squallidi e spogli, dove l'unico colore e fonte di emozione è un'anguria. Difficile da raccontare perché intriso di metafore e di significati che a volte sfuggono. Lascia l'amaro in bocca per quel finale sconcertante. Consigliato esclusivamente a chi ama il cinema alternativo e non si aspetta nulla di razionale.
Un film sconcertante, a volte irritante e sconclusionato, pieno di siparietti musicali, anche divertenti, la danza della vulva e del fallo ad esempio, che man mano avanza verso un finale glaciale e pessimista. Film girato in presa diretta, con la camera pressoché ferma, in ambienti spesso squallidi e spogli, dove l'unico colore e fonte di emozione è un'anguria. Difficile da raccontare perché intriso di metafore e di significati che a volte sfuggono. Lascia l'amaro in bocca per quel finale sconcertante. Consigliato esclusivamente a chi ama il cinema alternativo e non si aspetta nulla di razionale.