isola74
Lonely member
Una docufiction che segue i laboratori teatrali realizzati dentro il Carcere di Rebibbia dal regista Fabio Cavalli, autore di versioni di classici shakespeariani interpretate dai detenuti. Si seguono le loro prove e la messa in scena finale del "Giulio Cesare", ma anche le vite dei detenuti nelle loro celle.
Orso d'Oro per il miglior film al Festival di Berlino 2012.
Mi è piaciuto molto. Non sembra affatto un documentario se non, forse, un po' all'inizio e alla fine quando con i sottotitoli ci "presentano" i protagonisti. Interessante la messa in scena del Giulio Cesare in dialetto ( è di Bruto la frase riportata nel titolo... peraltro in un bellissimo dialetto: Cesare addà murì, mo mo"!) e gli intrecci dell'opera con le vite dei protagonisti.
E' vero, alcuni punti sono un po' buonisti e scontati... l'arte come rivincita...la frase finale del film ad effetto... ma con tanta inutilità che gira oggi al cinema non mi sembra poi un peccato così grave.
Orso d'Oro per il miglior film al Festival di Berlino 2012.
Mi è piaciuto molto. Non sembra affatto un documentario se non, forse, un po' all'inizio e alla fine quando con i sottotitoli ci "presentano" i protagonisti. Interessante la messa in scena del Giulio Cesare in dialetto ( è di Bruto la frase riportata nel titolo... peraltro in un bellissimo dialetto: Cesare addà murì, mo mo"!) e gli intrecci dell'opera con le vite dei protagonisti.
E' vero, alcuni punti sono un po' buonisti e scontati... l'arte come rivincita...la frase finale del film ad effetto... ma con tanta inutilità che gira oggi al cinema non mi sembra poi un peccato così grave.
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