Tati, Jacques - Tempo di divertimento

elisa

Motherator
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Im una Parigi supermoderna si aggira il nostro protagonista che incontra vari personaggi e varie situazioni che si sviluppano in altrettanti episodi con al centro una storia minimale che prende sempre più importanza e che da gag diventa racconto. Allora ecco che Tati si trova perso dentro un palazzone pieno di uffici che diventa un labirinto oppure negli appartamenti con vetrate a vista di un amico incontrato per caso o nel finale in puro stile slapstick ambientato in un ristorante alla moda durante l'inaugurazione del locale.

Il grande, geniale e forse ancora incompreso Tati segue il destino di Keaton e di Chaplin, più simile al primo che al secondo, e ci racconta un'umanità che diventa sempre più sola e alienata, sempre più conformista e vuota, alle prese con la tecnologia, i tempi accelerati di lavoro e con le mode e i personaggi che le accompagnano come gli architetti o le assurdità legate al design. Questo è un film che per i suoi costi stratosferici ha fatto dichiarare bancarotta al regista e attore francese. Ma è un film moderno, filosofico oltre che estremamente divertente. Da vedere assolutamente.
 
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