Banks, Iain M. - La Fabbrica Degli Orrori

albertozeta

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MIO COMMENTO:

"La Fabbrica degli Orrori", la classica storia di famiglia con terribili segreti e menzogne, ha tutto per essere un gran libro: è scritto sicuramente benissimo, con uno stile implacabile che ricorda molto da vicino quello di Ian McEwan. Il protagonista, che occupa il 95% dello spazio, è ben calibrato. Gli altri personaggi molto di meno, il padre per esempio è piuttosto flou ma insomma sono pochissimi e non occupano che il restante 5% del libro, mentre l'ambiente dell'isola, malsano sin dalle prime righe, è soffocante e claustrofobico quanto basta. La storia sta in piedi e per quanto bizzarra, è coerente e tiene bene la strada.
Perché allora non funziona fino in fondo? Cos'è che manca? Difficile a dirsi ma il punto è che nonostante gli orrori che racconta neanche tanto in punta di matita, Ian Banks non è riuscito a farmi salire il tasso adrenalinico neanche una volta.
Probabilmente una ragione è che dopo Palahniuk la soglia dell'orrore nel lettore scafato si è allontanata di parecchie miglia al largo della costa, per cui anche se gli omicidi di Frank risultano crudeli ed ingegnosi, più di tanto non riescono a sorprendere.
Un'altra ragione è che il lettore scafato parte subito alla ricerca della chiave nascosta che spieghi l'origine della follia che ha investito questa famiglia, inizia a porsi qualche domanda, individua quei due o tre punti fermi sicuri e capisce che le soluzioni possibili alla fine non sono che due o tre, di cui una si rivela essere effettivamente quella giusta. Fosse stata la schizofrenia, soluzione abusata e strabusata, il libro sarebbe precipitato a due stelline. Non lo è, meno male.
Che altro rimane da dire. Mi chiedo che cosa mi abbia lasciato questo libro: poco. L'ho finito esattamente due ore fa e i suoi contorni mi sembrano diventati già più vaghi. Da qui a qualche giorno credo che me ne sarò dimenticato e non è mai buon segno.
 

Yamanaka

Space's Skeleton
L'ho letto parecchi anni fa, quindi i ricordi non sono freschi...ricordo che apprezzai molto il colpo di scena finale e tutto il mondo distorto che il protagonista un po' vive e un po' crea, ma lasciò anche me assai freddino.
 
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