Pastorino,Marta - Il primo gesto

alexyr

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Sinossi
che cosa si deve rinunciare per potere infine diventare se stessi? Anna lascia la casa dov'è cresciuta, facendo perdere alla famiglia le proprie tracce. Nella città dove giunge, trova un lavoro davvero singolare per una ragazza giovane come lei: assiste una donna anziana, Maria, con grande dolcezza, occupandosi senza risparmio del suo corpo malato e ascoltando i racconti sul nipote amatissimo che la signora non vede da anni. La stessa notte in cui Maria muore, Anna dà alla luce un bambino. Ma il dolore del passato è troppo vivo, paralizzante, e ancora una volta lei deve andare via. Abbandona il figlio in ospedale, a un destino ignoto. Comincia così un nuovo viaggio, alla ricerca di una salvezza dalle colpe: le proprie e quelle degli altri. L'incontro con una giovane straniera e con la sua famiglia sono per Anna una piccola oasi dove riprendere le forze. Presto il suo viaggio si trasforma e diventa ricerca: la meta è Giovanni, il nipote misterioso di Maria. Giovanni le insegnerà un nuovo modo per conoscere il proprio corpo e se stessa, attraverso le tecniche della danza sensibile. Marta Pastorino scrive un romanzo scabro, essenziale. Tocca temi scomodi, brucianti fino all'indicibile, e lo fa con coraggio e delicatezza, grazie a una lingua che procede per sottrazione, per piccoli scarti di misurata intensità. La narratrice ci conduce attraverso la storia con la sicurezza di una coreografa che sa nascondere la fatica e il dolore nell'eleganza di un movimento.

ne penso
l primo gesto e’ un abbraccio. E’ il modo in cui sanciamo l’affetto e l’amore a cui abbiamo diritto, la dichiarazione che possiamo essere felici.

Questo libro ci racconta, in punta di penna, in modo veloce e delicato(alcuni punti sono solo quasi accennati, ed e’ un peccato) la storia di una ragazza che crede che questo non le sia dovuto. E’ la storia di una persona che fa di tutto per non essere felice, fino al momento in cui, per caso, intravede il modo per esserlo.

Anna sfugge da una famiglia opprimente , ma non grottescamente umiliante, si rifugia in un angolo buio e quieto del mondo, a fare la badante a una novantenne cieca che vive ossessivamente la mancanza (inizialmente inspiegabile) del nipote Giovanni,celebre ballerino.
La ragazza diventa mamma senza voler essere madre, e lascia che tutto le succeda senza davvero prendere una posizione.
LA trama sembra essere randomica, definita da scelte che non nascono da lei, ma da agenti esterno e invece Anna pare avere un oscuro istinto che la porta verso la salvezza e il riconoscimento che tutti ci meritiamo amore.

Anche se di per se’ avrei preso a schiaffi la protagonista piu’ volte e il finale m’ha lasciato interdetta, il libro e’ molto ben scritto. faccio fatica a darne un giudizion.
 
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