ayla
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TRAMA:
Pi Patel è il giovane figlio del proprietario di uno zoo indiano. Un giorno, per motivi economici, Pi e la sua famiglia sono costretti a lasciare l'India e si imbarcano per il Canada portandosi appresso alcuni degli animali dello zoo per venderli, ma la nave su cui viaggiano affonda e dal naufragio si salvano solo lui e la gigantesca tigre del Bengala, che di nome fa Richard Parker. In balia delle acque dell'oceano per 227 giorni, Pi riesce a salvarsi dagli istinti feroci di Parker grazie alla sua forza d'animo e al particolare rapporto che si viene a creare fra loro.
Il destino del protagonista è già rinchiuso nel suo nome, quello di una piscina francese e dell'infinito del pi greco, lui, il ragazzo che segue ben tre religioni differenti non poteva non essere destinato ad affrontare una grande avventura, a imbattersi in una di quelle epiche sfide contro tutto e tutti, contro la natura, dio e se stessi. Il naufragio diventa questo, una possibilità per conoscere e conoscersi, un'occasione per crescere e plasmare il proprio spirito e il proprio cuore. Il regista accompagna questo messaggio con una cura pazzesca dei colori e delle immagini, realizzando delle sequenze da brivido, dotate di una bellezza spettacolare, davvero, sembra di essere inghiottiti in un quadro in certi momenti. Ecco, per me, il pregio più grande di questo film risiede proprio nella sua estetica, nella sua potenza visiva....però, e qui non vorrei attirarmi delle ingiurie, per me, non è da Oscar!
Pi Patel è il giovane figlio del proprietario di uno zoo indiano. Un giorno, per motivi economici, Pi e la sua famiglia sono costretti a lasciare l'India e si imbarcano per il Canada portandosi appresso alcuni degli animali dello zoo per venderli, ma la nave su cui viaggiano affonda e dal naufragio si salvano solo lui e la gigantesca tigre del Bengala, che di nome fa Richard Parker. In balia delle acque dell'oceano per 227 giorni, Pi riesce a salvarsi dagli istinti feroci di Parker grazie alla sua forza d'animo e al particolare rapporto che si viene a creare fra loro.
Il destino del protagonista è già rinchiuso nel suo nome, quello di una piscina francese e dell'infinito del pi greco, lui, il ragazzo che segue ben tre religioni differenti non poteva non essere destinato ad affrontare una grande avventura, a imbattersi in una di quelle epiche sfide contro tutto e tutti, contro la natura, dio e se stessi. Il naufragio diventa questo, una possibilità per conoscere e conoscersi, un'occasione per crescere e plasmare il proprio spirito e il proprio cuore. Il regista accompagna questo messaggio con una cura pazzesca dei colori e delle immagini, realizzando delle sequenze da brivido, dotate di una bellezza spettacolare, davvero, sembra di essere inghiottiti in un quadro in certi momenti. Ecco, per me, il pregio più grande di questo film risiede proprio nella sua estetica, nella sua potenza visiva....però, e qui non vorrei attirarmi delle ingiurie, per me, non è da Oscar!
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