Corso, Mario & Maseri, Beppe - Io, l'Inter e il mio calcio mancino

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Amelia Member
In passato credenze superstiziose inducevano a pensare che la sinistra fosse la parte del corpo 'sbagliata', quella del diavolo per intenderci. Per Mario Corso, giocatore titolare dell'Inter dal 1959 al 1973, si coniò invece un soprannome in controtendenza: il "piede sinistro di Dio". Perché il suo tiro mancino faceva davvero dei miracoli e il pallone compiva delle evoluzioni magiche: memorabili le sue punizioni "a foglia morta", la sua specialità, che s'infilavano in porta con una strana parabola sorvolando la barriera, lasciando portiere e avversari basiti. "Col balon el fa quel che vol" si diceva di lui dalle sue parti, a San Michele Extra, nel veronese, dove nasce nel 1941; e infatti l'Inter se ne accorse in fretta e lo volle in squadra, nel 1957. Amatissimo dall'allora presidente Angelo Moratti, sopportato dal Mago, il mitico allenatore argentino Helenio Herrera ("Al suo ossessivo "taca la bala" io spesso reagivo sibilando uno stizzito "va in mona", come si usa dalle mie parti"), Mariolino Corso è stato un giocatore atipico: punta, regista, centrocampista. È stato definito in molti modi, ma nessuno di questi lo ha descritto pienamente. Di certo possedeva un talento fuori dal comune, un estro personalissimo, un sinistro che lasciava il segno. L'Inter l'ha visto fra i suoi protagonisti insieme a Mazzola, Suárez, Picchi, Bedin e Facchetti; con lui e grazie a lui ha vinto due scudetti, due Coppe Intercontinentali e due Coppe dei Campioni, in soli tre anni: è diventata insomma la Grande Inter degli anni 60. E infatti la storia di Mario Corso è anche la storia di questa squadra, messa in piedi dal dirigente Italo Allodi con la grande generosità di Moratti; è la storia di Helenio Herrera, forse il primo allenatore "moderno", che ha fatto nascere nel nostro paese il fenomeno dei fan club calcistici; è infine la storia di un'Italia in cui il gioco del calcio non era ancora stato completamente guastato dal doping e dalle combine. "Un raccont a ruota libera che ha come perno la mia Inter. Io e lei a braccetto". Tutto questo nel nuovo libro edito da Lìmina "Io, l'Inter e il mio calcio mancino" (16 euro), scritto da Mario Corso con la collaborazione del giornalista e amico Beppe Maseri.
 
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