Commedia del 2012 (di quelle che fanno riflettere) con Valerio Mastandrea, Alba Rohrwacher, Giuseppe Battiston, Claudia Gerini, Luca Zingaretti
Leo Buonvento (Mastandrea) è padre premuroso di due adolescenti e vedovo di una consorte in bikini (Gerini) con cui si intrattiene in dialoghi immaginari. Idraulico efficiente, come le caldaie dei suoi clienti la sua vita fa acqua (fredda) da tutte le parti. Diana (Rohrwacher) è una giovane donna insicura col talento dell'arte e la mancanza di 'talenti'. Incalzata da un singolare padrone di casa, cerca i soldi per l'affitto, un committente illuminato e le parole per dire i suoi diritti. Amanzio (Battiston), sensibilizzatore urbano col vizio dell'esproprio proletario e della merce scaduta, ha lasciato dieci anni prima il lavoro e adesso vive di espedienti, aforismi e affitto, quello sofferto da Diana. Elia, figlio di Leo, è un adolescente introverso, perso dietro domande esistenziali e una cicogna capricciosa in volo su Torino. E a Torino si incroceranno vite e affanni dei protagonisti, commentati dall'alto dal rammarico di Garibaldi, dalla riprovazione di Leonardo, dalle note di Verdi e dalle rime di Leopardi. (da mymovies)
La voce di Garibaldi è di Favino,quelle di Leopardi e Da Vinci sono di Marcorè.
Mastandrea (romano) recita in dialetto napoletano.
Nel cast c'è anche Zingaretti nella parte di un cinico avvocato che rende bene gli inciuci odierni.
C'è molto di surreale (ma suggestivo) in questo film che è narrato come una fiaba moderna dal restrogusto dolceamaro.
Ogni personaggio ha le sue caratteristiche e i suoi disagi,ma sa affascinare il pubblico che resta sospeso tra verità e finzione alla ricerca dei sogni comuni.
Leo Buonvento (Mastandrea) è padre premuroso di due adolescenti e vedovo di una consorte in bikini (Gerini) con cui si intrattiene in dialoghi immaginari. Idraulico efficiente, come le caldaie dei suoi clienti la sua vita fa acqua (fredda) da tutte le parti. Diana (Rohrwacher) è una giovane donna insicura col talento dell'arte e la mancanza di 'talenti'. Incalzata da un singolare padrone di casa, cerca i soldi per l'affitto, un committente illuminato e le parole per dire i suoi diritti. Amanzio (Battiston), sensibilizzatore urbano col vizio dell'esproprio proletario e della merce scaduta, ha lasciato dieci anni prima il lavoro e adesso vive di espedienti, aforismi e affitto, quello sofferto da Diana. Elia, figlio di Leo, è un adolescente introverso, perso dietro domande esistenziali e una cicogna capricciosa in volo su Torino. E a Torino si incroceranno vite e affanni dei protagonisti, commentati dall'alto dal rammarico di Garibaldi, dalla riprovazione di Leonardo, dalle note di Verdi e dalle rime di Leopardi. (da mymovies)
La voce di Garibaldi è di Favino,quelle di Leopardi e Da Vinci sono di Marcorè.
Mastandrea (romano) recita in dialetto napoletano.
Nel cast c'è anche Zingaretti nella parte di un cinico avvocato che rende bene gli inciuci odierni.
C'è molto di surreale (ma suggestivo) in questo film che è narrato come una fiaba moderna dal restrogusto dolceamaro.
Ogni personaggio ha le sue caratteristiche e i suoi disagi,ma sa affascinare il pubblico che resta sospeso tra verità e finzione alla ricerca dei sogni comuni.