Bray, Libba - La stella nera di New York

Trama:
Siamo negli Stati Uniti negli anni Venti, subito dopo la carneficina della Prima guerra mondiale, tra proibizionismo, feste, voglia di vivere, maschiette, giovani che contestano gli adulti, con sull’ombra il crack di Wall Street del 1929 e l’avvento dei fascismi in Europa che porteranno ad un altro conflitto. Evie O’Neill, ragazza di 17 anni, con il ricordo del fratello morto nelle trincee quando lei era bambina, viene esiliata dai genitori dalla sua città natale in Ohio dopo l’ennesima bravata durante una festa, e va a vivere a New York dallo zio Will, curatore del Museo dell’Occulto. Nella Grande Mela, tra riviste di Ziegfield, spacci di alcolici, film di Rodolfo Valentino e nuove frequentazioni, Evie sentirà l’arrivo di un potere arcano e spaventoso, che si è reincarnato in un assassino morto cinquant’anni prima, ricominciando a seminare morte e distruzione. Un potere che forse ha contribuito lei stessa ad evocare e che forse solo lei può fermare...

E' un romanzo tra fantasmi e maledizioni del passato che tornano, con una protagonista a combattere il male, secondo uno schema forse già visto, ma che l'autrice sa padroneggiare bene, costruendo un intreccio intrigante e appassionante, capace davvero di tenere, fin dalle prime pagine con il fiato sospeso. Ma quello che mi ha colpito ancora di più, è l’atmosfera di quell’America maledetta degli anni Venti, un’epoca con un momento storico struggente e tragico, in cui si trovano, nel bene e nel male, molti semi della modernità di oggi.
Per questo l'ho trovato intrigante..;)
 
Alto