Libri (ed eventualmente autori) "difficili"

ayuthaya

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Ho (forse) un po' di tempo a disposizione... vediamo se riesco ad aprire qst discussione che ho in testa da un po' (da qualche giorno dopo aver iniziato Herzog di Saul Bellow)...

Ci sono libri obiettivamente non facili. Alcuni sono - linguisticamente, stilisticamente, per la loro lunghezza o per i loro contenuti - proprio "difficili".
Basta a scoraggiarci questo? Vi è mai capitato che, dopo aver portato a termine un libro apparentemente ostico, vi siate resi conto che la sua bellezza valesse tutta la difficoltà di leggerlo? O in quali casi, pur intuendo la "grandezza" del libro, siete stati costretti a capitolare?


Ecco gli esempi più lampanti che riguardano me (spaziando con diversi gradi di difficoltà):

Vedi alla voce: amore di Grossman: opera complessa di un autore che per altri suoi romanzi (almeno quelli letti da me) potrebbe essere quasi considerato un autore per ragazzi... Ho letto questo libro quando avevo circa 16-17 anni ed è indubbiamente difficile: diviso in quattro parti distinte fra loro, nella seconda presenta molte pagine strutturate in un flusso di coscienza alla Joyce (ovvero molto "strong", senza neanche punteggiatura) e la quarta parte è una specie di Enciclopedia dell'Olocausto... Una vera sfida, ma che tesoro al traguardo!!!

Il pendolo di Foucault: di essere impegnativo, è indubbio che sia impegnativo (come tutti i libri di Eco), ma che sia un capolavoro pure! Se penso che la prima volta che l'ho iniziato l'avevo lasciato dopo poche decine di pagine!!!

Il giuoco delle perle di vetro di Hesse: non che lo ricordi come un libro particolarmente difficile, però è certamente molto lungo e molto particolare... e proprio per questa sua unicità e diversità, anche rispetto agli altri libri dello stesso autore, è uno di quelli che consiglierei a chi cerca qualcosa di poco scontato...

Faust di Goethe: non è certo un libriccino da mandar giù in un weekend, ma che capolavoro! e poi, se ci si abitua alla complessità dovuta al suo essere un poema e non un romanzo, e per di più composto nell'arco di una vita (con una conseguente certa "frammentarietà"), oltre ai numerosi riferimenti filosofici e mitologici, è davvero un'opera godibilissima!!! manterrà certamente per sempre un posto nella mia top5!!!

Un altro libro che nn è stato facilissimo, è quello che sto terminando adesso (mi mancano meno di venti pagine): Herzog di Bellow. La sua difficoltà è oggettiva: le lettere che il protagonista scrive a personaggi interni al romanzo, ma anche "reali" (molti dei quali temo si possano conoscere solo se si è americani), sono dense di considerazioni psicologiche, filosofiche, esistenziali... Alcune ho faticato a capirle, ma mi rendo conto che senza di esse il libro perderebbe la sua essenza più profonda!

Per ultimo, perchè in realtà non l'ho ancora letto, ma primo della lista in quanto nella mia personale classifica risulta davvero molto ma molto difficile...
l'Ulisse di Joyce. è vero, ero partita con le migliori intenzioni l'estate scorsa, ma nn ce l'ho fatta... L'avevo sottovalutato, o forse avevo sopravvvalutato le mie capacità! ma lo riprenderò, sapendo che esige tempo, concentrazione e una buona dose di volontà!

E voi? qual è la classifica dei vostri libri "difficili"? siete poi riusciti a finirli? e ne è valsa la pena?
 
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Holly Golightly

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Sarò banale ma dico il Paradiso, Commedia di Dante. E' una faticata soprattutto perché Inferno e Purgatorio si leggono tranquillamente, mentre il Paradiso mi ha messa veramente in difficoltà, e sono ancora in difficoltà nelle riletture. Ma non fa niente, lo amo comunque, la fatica se la meritava tutta, e rimane sempre il mio preferito :D
 

doriangray

New member
Basta a scoraggiarci questo? Vi è mai capitato che, dopo aver portato a termine un libro apparentemente ostico, vi siate resi conto che la sua bellezza valesse tutta la difficoltà di leggerlo? [/B]

Decisamente questo!! La risposta è nella domanda!! :)


ps. Sai che non ho una grande esperienza, e quindi magari sono l'ultimo che possa dare consigli, però non sottovaluterei la mie capacità!!! :mrgreen:
 

ayuthaya

Moderator
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bè, io credo che in qst caso l'esperienza conti poco! o meglio... aver letto molti libri può aiutare ad affrontare più facilmente un certo tipo di opera (tipo nn mi sarei mai sognata di leggere Musil a 16 anni, forse adesso so che potrei farlo, e così è per l'Ulisse, che pure sono stata costretta a rimandare ancora...), però credo che, anche se io ho parlato di difficoltà "oggettiva", in realtà questa questione sia molto personale e differente per ognuno di noi...
Ecco perchè sono così curiosa di sapere i vostri libri "difficili"!!! io ad esempio non ho mai trovato alcuna difficoltà a leggere Dosto, neanche da ragazzina... mentre l'anno scorso la lettura di Lolita mi è costata molta fatica (anche dal punto di vista stilistico)...
a voi la parola!!!!
 

Dallolio

New member
La mia lista degli oggettivamente difficili è la seguente:

1) Tractatus logico-filosofico di Wittgenstein: libro arduissimo non per lo stile ma per i contenuti e per il significato generale, sono riuscito a terminarlo con l'ausilio di Frascolla, una guida alla lettura.
2) Fenomenologia dello spirito di Hegel: libro arduissimo sia per lo stile che per il contenuto, sono riuscito a finirlo grazie al monumentale commento di Hyppolite.
3) La ricerca del tempo perduto di Proust: libro assai profondo ma anche molto lungo e dispersivo, l'ho terminato solo incaponendomi, ma penso che non lo rileggerei mai.
 

alessandra

Lunatic Mod
Membro dello Staff
Complimenti a Dallolio per aver terminato Alla ricerca del tempo perduto di Proust; concordo sul fatto che, pur essendo scritto in modo eccezionale, è decisamente ostico, non tanto per il linguaggio quanto per come si dilunga; è davvero dispersivo tant'è che, dopo aver impiegato sei mesi a leggere il primo volume, non ho più avuto il coraggio di cominciare il secondo. D'altro canto, il dilungarsi di Proust è approfondimento, è qualità della scrittura, ogni frase arricchisce, ma va letto con la mente sgombra e lucida.
Ancora prima di Proust, leggendo il post iniziale mi è venuto in mente L'urlo e il furore di Faulkner; iniziato quattro volte di fila - intuivo che dovevo a tutti i costi andare avanti e farlo subito - non mi ci raccapezzavo: salti temporali improvvisi e non spiegati, personaggi maschili e femminili con lo stesso nome di battesimo, dialoghi riportati senza specificare chi pronuncia le frasi, e così via. Nel momento in cui si inizia a capire, una meraviglia. Ogni pagina è una scoperta, per comprenderlo tutto dovrei forse leggerlo altre mille volte e probabilmente non ci riuscirei comunque, ma è un romanzo tragico e profondo, e paradossalmente la difficoltà iniziale spinge a studiare in modo più approfondito fatti, personaggi e legami tra di essi, creando un'empatia maggiore. Tra i miei libri preferiti.
 

Des Esseintes

Balivo di Averoigne
Dalla lista escludo volutamente saggi, trattati filosofici (che usano un linguaggio tecnico ostico a chi non è del campo) e opere in prosa troppo vetuste. Quindi per quanto mi riguarda metterei:

"La gelosia" di A.Robbe-Grillet: piccolissimo ma osticissimo, soprattutto nel suo ripetersi compulsivo e ossessionante. :mrgreen:

"I fiori blu" di R.Queneau: scorrevole e abbastanza facile da leggere, quello che atterrisce sono i significati "latenti", sono rimasto atterrito perchè occorre grande cultura per capirlo appieno. (certo, la si può sempre prendere come la storiella di un poveraccio e di un re, a mo di favoletta)

"Tropico del cancro" di H.Miller: osticissimo, non ho capito cosa stessi leggendo e dove volese andare a parare :) :D

"I Buddenbrook" di T.Mann: granitico, impervia scalata, forse per la durezza dell'intreccio, per i termini usati, per la giovane età cui lo terminai.. :)

"L'arte del vagabondaggio" di A.Machen: stracomo di riferimenti a diversi campi dello scibile, la scrittura raffinata e gradevole non mitiga lo sforzo profuso nella lettura.. :)

Diverso materiale non l'ho ancora affrontato, sennò probabilmente anche romanzi come "L'uomo senza qualità" finirebbero qui.. ;)


Avrei potuto includere anche "L'urlo e il furore", ma solo il primo dei quattro blocchi è molto ostico.. Pure la Woolf in genere ci starebbe bene tra questi :p
 

velmez

Active member
Tra quelli che ho letto ultimamente mi viene in mente Infinte Jest di Wallace: è pieno di riferimenti fisico-tecnico-chimici, di riferimenti sportivi e tecnico-cinematografici... senza parlare delle continue digressioni, note nelle note (scritte in carattere 6, per un totale di 150 pagine), riferimenti ad un futuro prossimo con una geografia tutta sua... ho fatto davvero fatica, ma sono contenta di averlo letto: è davvero un capolavoro!
Poi ricordo di aver fatto motla fatica, tanto da non riuscire afinirlo con Il partigiano Johnny, però ero in seconda superiore e il fatto che continuasse ad introdurre frasi in tedesco o francese non abbia aiutato affatto!
 

darida

Well-known member
un po' mi spiace ma inizio con una donna: proprio non mi riesce di leggere niente di Virgina Woolf :?

poi, gli inaffrontabili riconosciuti -per me- faccio anche a meno di affrontarli, non e' che ci soffra :wink:
e comunque...
parlando di uomini ho superato, direi egregiamente,:mrgreen: la prova con Celine e come inaffrontabile questo da solo vale 10 punti secchi :mrgreen:

non inaffrontabile ma ardua e' stata l'impresa di scalare 'La montagna incantata" di Mann, l'esserci riuscita ha rappresentato una grandissima soddisfazione letteraria e di lettura condivisa :D
 
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Minerva6

Monkey *MOD*
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Allora non sono solo io a non riuscirci!!! :D Penso di aver letto autori più difficili della Woolf, ma per lei ho un autentico inspiegabile rigetto :?

Ce l'avevo anche io prima di leggere qui sul forum nel http://www.forumlibri.com/forum/gru...na-stanza-tutta-per-se-di-virginia-woolf.html. Tutto al femminile :wink: !
Poi sono riuscita a leggere ed apprezzare anche il romanzo Mrs. Dalloway e 7 racconti. Vorrei riprovarci con Notte e giorno che ho già a casa.
 

darida

Well-known member
Allora non sono solo io a non riuscirci!!! :D Penso di aver letto autori più difficili della Woolf, ma per lei ho un autentico inspiegabile rigetto :?

si', ad un certo punto penso anch'io che sia rigetto, perche' in rari casi ho provato un tale senso di incapacita' a comprendere :boh: come di fronte alla parole della Woolf, e non e' che non ci abbia provato e con romanzi diversi: nothing :mrgreen:
 

elisa

Motherator
Membro dello Staff
questi sono i miei libri ostici, osticissimi, che ho dovuto lasciare per manifesta mia inferiorità legifera :mrgreen: magari per alcuni sono stati un gioco da ragazzi leggerli :)

L'Adalgisa di Carlo Emilio Gadda, ho cercato di tener duro a lungo e con grandi sforzi ma ho dovuto desistere a un terzo dalla fine, ma Gadda per me è di un altro pianeta, di una materia letteraria a me sconosciuta e della quale sono ancora nella fase del balbettio...

Il porto di Toledo di Anna Maria Ortese, altro che Virginia Woolf, qui siamo nel più libero impeto di prosa,non equiparabile a nulla, pur amando questa scrittrice al limite dell'adorazione, questo suo testo ho dovuto abbandonarlo, difficile, difficile, difficile...

Il dottor Sax di Jack Kerouac
, terminato solo perché ho stretto i denti e avevo vent'anni e ancora non osavo abbandonare, più che ostico per me incomprensibile. Ma più tale sofferenza!
 

Athana Lindia

Πάντα ρει
-La Woolf, nonostante abbia letto un solo libro, per me è incomprensibile. Non credo leggerò mai più nulla di suo.
-Ho trovato molto difficile anche La strada di Swann, che appunto non ho nemmeno finito e credo mai lo finirò.
-Alcuni (per fortuna pochi, fin'ora) di archeologia, con delle parti dedicate a teorie filosofiche.
-Ab urbe condita (Livio), di cui mi manca l'ultimo volume. Più che difficile, direi che sia una lettura lenta.
 

ila78

Well-known member
Io ho scoperto di avere un'intolleranza ai russi....l'unico che ho letto con piacere finora è stato "Cuore di cane" di Bulgakov, peraltro letto qui in Minigruppo perchè da sola non mi sarebbe mai venuto in mente, per il resto "Anna Karenina" è stato un fallimento e la protagonista è uno dei personaggi che ricordo con maggior fastidio nella mia carriera di lettrice, poi sono passata ai Karamzov e non ce l'ho fatta nemmeno con quello. Non fanno per me, non c'è nulla da fare.
 

darida

Well-known member
be', in effetti leggendo ila,non posso fare a meno di ricordare e citare anche la mia conclamata allergia verso gli autori russi.
fatto salva qualche rara eccezione la loro lettura mi risulta ostica e sempre esageratamente sofferta per trarne soddisfazione. troppo impegno per un ricordo pronto a sbiadire nel tempo di...be' poco,davvero poco :mrgreen:
 

SALLY

New member
Anch'io come qualcuno di voi ho trovato ostico Alla ricerca del tempo perduto,e non l'ho finiti...anzi solo cominciato il primo volume e mollato li,I Buddenbrook e Tropico del cancro come Des,I malavoglia,cominciato e mollato subito...
 
M

maredentro78

Guest
"Il maestro e margherita"Bulgakov( qui mi appenderanno al muro!!!:mrgreen::mrgreen:)mollato quasi all'inizio.
"L'eleganza del riccio"
"Il pendolo di Foucault"(che barbaaaaaaaaaaaaaaaa!!Io ed Eco non credo saremo mai in linea)

:paura::paura:
 
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Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
"Il maestro e margherita"Bulgakov( qui mi appenderanno al muro!!!:mrgreen::mrgreen:)mollato quasi all'inzio.
"L'eleganza del riccio"
"Il pendolo di Foucault"(che barbaaaaaaaaaaaaaaaa!!Io ed Eco non credo saremo mai in linea)

:paura::paura:

Il maestro io l'ho letto,ma non sono riuscita ad apprezzarlo come gli altri :boh:...mi sa che ci appenderanno insieme :mrgreen:.
 
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