Martin, George - Il pianeta dei venti

Nerst

enjoy member
"Il pianeta dei venti" è abitato dai lontani discendenti di astronauti terrestri lì naufragati molti secoli addietro. Abitano le miriadi di isole che costituiscono le terre emerse del pianeta, e solo pochi di loro hanno la possibilità di usare delle specie di ali che permettono loro di planare sulle correnti. Con il tempo si è costituita una classe a sé stante che detiene il potere di volare e le ali stesse. Maris non appartiene alla classe eletta, è un'orfana figlia di pescatori che vive raccogliendo telline sulla spiaggia, ma ha un sogno: diventare una "volatrice" e far sì che la società del pianeta dei venti non sia più classista e maschilista, ma che la possibilità di imparare a usare le ali sia aperta a tutti...
 

Nerst

enjoy member
Un fantasy diverso da quelli che ha scritto Martin in precedenza, forse perchè scritto a quattro mani con Lisa Tuttle
La storia si aggiusta un pò verso la fine, con alcuni colpi di scena, ma non ho sognato molto. I toni si mantengono sempre un pò troppo lenti per i miei gusti, ma il senso della giustizia e dell' amicizia trionfano. La meritocrazia è il cuore di tutto e la lotta di ciò che è giusto è portata avanti dal personaggio di Maris, che fino alla fine è forte e non si arrende.
Certo avrei preferito le battaglie, i tradimenti, più suspance, come mi è successo di vivere in altri fantasy, ma non è stato poi tanto male.
 

praschese89

New member
Pur non avendo una grande esperienza nel fantasy, credo che questo libro non renda molta giustizia al genere;ritmo soporifero, salti temporali enormi con questioni lasciate li in sospeso e colpi di scena pari a zero.
Non lo consiglierei :boh:
 

ila78

Well-known member
Riporto dal commento finale nel Minigruppo:
Che dire? Mi aspettavo molto ma molto di più da questo fantasy e sopratutto dall'autore che viene venduto come "il maestro del genere". Non si può' dire che si faccia fatica a leggerlo perché si prosegue nella (vana) speranza che succeda qualcosa di più del conflitto tra volatori nati e Un'Ala, tuttavia inseguendo questa speranza si arriva in fondo e ci si rende conto che NON E' SUCCESSO NULLA. Alla fine c'è un vago tentativo di pepare un po' la trama con il terriero di Thayos che assume per un attimo il ruolo di "cattivo" che manca per tutto il romanzo, ma è un illusione che dura poche pagine, il tempo di sconfiggerlo (a parole per carità, senza nessuna lotta) e si ripiomba di nuovo nella monotonia di Maris che invecchiata e in punto di morte sogna ancora le sue ali. Non lo consiglierei assolutamente agli amanti dei fantasy "d'azione". Voto 2/5
 
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