Apart
New member
Eccoci qui. Parliamo un po' di sesso va, o d'amore preferisco dire.
Recentemente ho letto qua e là un paio di cose interessantissime sull'argomento. Innanzitutto che ci sono molti più problemi negli uomini, come nelle donne, di quanti noi pensiamo. L'ansia da prestazione è frequentissima, anche in persone adulte, affligge uomini e donne, e come sempre se non c'è di mezzo un problema a livello organico c'è di mezzo la componente psicologica. Ma c'è anche un retroterra culturale non indifferente, il nostro, che non emancipa l'uomo, come la donna, da tutti quei pensieri nocivi (senso di inadeguatezza, paura del giudizio dell'altro, ecc.), relativi al fare l'amore con l'altro. Pensiamo ad esempio ai film: in quanti troviamo scene di sesso forti, energiche, dove l'uomo scombussola la donna, dove i due partner, avvinghiati l'uno all'altro, consumano il loro rapporto fisico? In alcune menti questo dovrebbe essere il modo più eccitante di fare sesso, quello che dovrebbe portare all'apice del piacere. Ma forse è anche il modo più frustrante, più stereotipato, più assente del farlo. E' una visione un po' consumistica, violenta e velocizzata del sesso.
Che ne pensate? E cosa ne dite invece di un sesso lento, passionale? Dove i due partner, amandosi a vicenda, procedono con una conoscenza lenta dei rispettivi corpi, si baciano, si toccano, si abbracciano, sentono il respiro dell'altro ma anche il proprio, sentono di esserci, di essere presenti, non ottundono la loro consapevolezza facendosi annullare dall'istinto, danno il via ad un amore lento, giocoso, leggero. Le paure vengono dichiarate e accettate da entrambi, sarà il tempo e la tranquillità a risolverli. Un nuovo atteggiamento mentale, dove tutto diventa gioco, spontaneità, spensieratezza. Non c'è più il pesante fardello della competitività, della prestazione. Ci si lascia andare, si sente il proprio corpo come si sente quello dell'altro. Tutto diventa uno. Si dichiarano le proprie paure, ma si dichiara anche cosa ci piace di più, liberi dal terrore di essere mal giudicati dall'altro. La donna può benissimo prendere l'iniziativa. E l'orgasmo non è più il venire dell'uomo, come il venire della donna. Quello è soltanto un di più, a cui se non ci si arriva poco importa: l'orgasmo, l'eccitamento più alto, è la passione, il sapere e il sentirsi pieno, felice, unito all'altro; tutto quel che sta nel mezzo, senza cui il finale sarebbe soltanto uno spettacolo privato dei suoi protagonisti.
Che ne pensate voi dell'argomento e soprattutto di questa contrapposizione fra i due modi di vedere e di fare il sesso?
Recentemente ho letto qua e là un paio di cose interessantissime sull'argomento. Innanzitutto che ci sono molti più problemi negli uomini, come nelle donne, di quanti noi pensiamo. L'ansia da prestazione è frequentissima, anche in persone adulte, affligge uomini e donne, e come sempre se non c'è di mezzo un problema a livello organico c'è di mezzo la componente psicologica. Ma c'è anche un retroterra culturale non indifferente, il nostro, che non emancipa l'uomo, come la donna, da tutti quei pensieri nocivi (senso di inadeguatezza, paura del giudizio dell'altro, ecc.), relativi al fare l'amore con l'altro. Pensiamo ad esempio ai film: in quanti troviamo scene di sesso forti, energiche, dove l'uomo scombussola la donna, dove i due partner, avvinghiati l'uno all'altro, consumano il loro rapporto fisico? In alcune menti questo dovrebbe essere il modo più eccitante di fare sesso, quello che dovrebbe portare all'apice del piacere. Ma forse è anche il modo più frustrante, più stereotipato, più assente del farlo. E' una visione un po' consumistica, violenta e velocizzata del sesso.
Che ne pensate? E cosa ne dite invece di un sesso lento, passionale? Dove i due partner, amandosi a vicenda, procedono con una conoscenza lenta dei rispettivi corpi, si baciano, si toccano, si abbracciano, sentono il respiro dell'altro ma anche il proprio, sentono di esserci, di essere presenti, non ottundono la loro consapevolezza facendosi annullare dall'istinto, danno il via ad un amore lento, giocoso, leggero. Le paure vengono dichiarate e accettate da entrambi, sarà il tempo e la tranquillità a risolverli. Un nuovo atteggiamento mentale, dove tutto diventa gioco, spontaneità, spensieratezza. Non c'è più il pesante fardello della competitività, della prestazione. Ci si lascia andare, si sente il proprio corpo come si sente quello dell'altro. Tutto diventa uno. Si dichiarano le proprie paure, ma si dichiara anche cosa ci piace di più, liberi dal terrore di essere mal giudicati dall'altro. La donna può benissimo prendere l'iniziativa. E l'orgasmo non è più il venire dell'uomo, come il venire della donna. Quello è soltanto un di più, a cui se non ci si arriva poco importa: l'orgasmo, l'eccitamento più alto, è la passione, il sapere e il sentirsi pieno, felice, unito all'altro; tutto quel che sta nel mezzo, senza cui il finale sarebbe soltanto uno spettacolo privato dei suoi protagonisti.
Che ne pensate voi dell'argomento e soprattutto di questa contrapposizione fra i due modi di vedere e di fare il sesso?
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