Ciprì, Daniele- E' stato il figlio

isola74

Lonely member
(copio e incollo da Wikipedia)
È stato il figlio è il primo film realizzato dal solo Daniele Ciprì (in genere in coppia con Franco Maresco), nel 2012, tratto dal romanzo omonimo di Roberto Alajmo.
Il film riporta una storia accaduta veramente a Palermo negli anni Settanta. Un uomo seduto in un ufficio postale racconta alle persone in attesa le vicende di una famiglia disagiata, composta da Nicola Ciraulo, con la moglie Loredana ed i figli Tancredi e Serenella, che vivono insieme ai nonni, Fonzio e Rosa, in una continua precarietà. La vita della famiglia viene sconvolta dalla morte di Serenella, colpita da un proiettile vagante. L'uccisione della piccola apre uno spiraglio inatteso: il risarcimento economico che lo Stato riserva alle vittime di mafia. Il denaro, però, tarda ad essere erogato e la famiglia è costretta a rivolgersi ai prestiti di un usuraio. Infine arriva la grossa somma che, decurtata dall'importo da restituire all'usuraio, basta ai Ciraulo per procedere al grande investimento che dovrebbe riscattare la vita misera della famiglia: l'acquisto di una lussuosa automobile. L'arrivo della Mercedes segnerà la rovina della famiglia.

Un bel film corale, molto scorrevole pur nella sua tragicità, arriva allo spettatore come uno schiaffo improvviso che lascia il segno. Bravi gli attori, su tutti Servillo (unico non siciliano) e la nonna (di cui non ricordo il nome). Nessuna morale, nessun riscatto,niente da insegnare, solo una storia da raccontare.
Consigliato.
 

velvet

Well-known member
Molto bello questo film, corale, tragico a tratti tragicomico. Tutto è puntato sull'espressività, sul dialetto, sull'estetica.
 

Minerva6

Monkey *MOD*
Membro dello Staff
Ho visto il film ieri sera, inizialmente lo stavo abbandonando perché pensavo fosse tutto sottotitolato (l'ho registrato e mandando avanti a caso avevo visto i sottotitoli, che io detesto), invece poi l'ho iniziato e ne sono stata coinvolta. Il dialetto poi non era così incomprensibile, ma di certo la scelta delle parti sottotitolate è stata legata alla visione di un pubblico più vasto.
Concordo con gli aggettivi usati per descriverlo da isola e velvet e lo consiglio anche io.
Servillo poi è sempre una garanzia :wink:.
 
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